QUOTE(alvaro.1 @ Dec 6 2010, 02:51 PM)
secondo me, la solitudine è in ognuno di noi, infatti, ricerchiamo costantemente la compagnia degli altri. non è necessario dare un segno per rappresentare determinati "stati". basta osservare. può verificarsi anche il fatto che una foto o un dipinto o una scultura e quant'altro, osservato una seconda volta, una terza ecc.... possiamo avere impressioni diverse. e come un libro! letto una seconda, una terza volta ecc... ci può sorprendere e ci può far capire cose in più o addirittura correggere impressioni che avevamo ad una prima lettura.
Alvaro, prima di tutto, la tua è una
clamorosa generalizzazione. Non
tutti ricercano
costantemente la compagnia degli altri, anzi.
E poi, dire che
"non è necessario dare un segno per rappresentare determinati stati" è come dire che
non é necessario usare le parole per esprimersi parlando.
Se lasci una immagine a caso e aspetti che gli osservatori ci trovino un significato, beh, lo troveranno di sicuro:
il nostro cervello funziona così, fa associazioni e tramite queste attribuisce significato. Tant'é vero che il
Primo Assioma della comunicazione dice
"Non si può non comunicare: OGNI comportamento é comunicazione"... Ma non é certo questo l'importante, in termini di comunicazione... La cosa che conta
davvero é:
"Il significato che gli osservatori ci leggono é quello che io, autore, intendevo trasmettere?". Perché se
non lo é, se l'informazione non arriva o arriva in un modo tale da non suggerire le associazioni che l'autore vuole suscitare, così da far rientrare il significato attribuito almeno nella
categoria desiderata dall'autore, allora
quella comunicazione è fallita, non raggiunge il suo scopo, e quindi,
relativamente a quello scopo, é
sbagliata. Punto.
Detta in altre parole: se
tu ti senti solo, e lo vuoi
esprimere in una foto, allora devi
studiarti il
linguaggio della fotografia, le sue
figure retoriche, il
modo in cui funziona la
percezione, i
princìpi con cui il cervello fa le sue associazioni... e soprattutto ricordare che
se una cosa suscita una certa associazione a te non é detto che la susciti in altri.
Se
fotografi la "causa", non necessariamente produrrai in tutti lo stesso "effetto". Ma se
fotografi "l'effetto", tutti coloro che lo conoscono, che lo hanno sperimentato, lo ri-conosceranno.
Le osservazioni di Davide-S, come quelle di altri, dovrebbero servirti da
feedback.
E il suo è anche piuttosto dettagliato...
Poi, se vuoi continuare a parlare a te stesso, fa' pure, non c'é niente di male. Ma non pensare che tocchi agli altri "decifrare" la tua comunicazione... Un altro Assioma dice che
"Il significato di una comunicazione é l'effetto che produce. Il comunicatore é responsabile al 100% dell'effetto della sua comunicazione".
Meditate, gente, meditate...
Ciao,
Davide