Innanzitutto grazie Bianca per aver voluto condividere con me il tuo pensiero!
Saper raccontare con un solo scatto non è facile...chi fa reportage con un singolo fotogramma lo ritengo un genio, e io di certo non lo sono, ma volevo provare a descrivere qualcosa senza postare una serie di più scatti!
Il fulcro, come avrai capito era il ricordo, qualcosa di, possibilmente bello, nascosto nella mente di una persona e lasciata lì fino a che non si trova il coraggio e la voglia di "aprirsi" a qualcun altro; ecco dunque il perché del "fuoco" sul vestito da sposa piuttosto che sulla donna!
Il pezzetto nero in alto credo sia un cappotto nero che usciva dall'armadio, non ho potuto evitarlo
La scelta di includere la porta aperta aveva lo scopo di non limitare il concetto di ricordo a solo quel preciso momento e in quella precisa stanza, ma piuttosto lasciare "aperta" a chi guarda la possibilità di pensare che oltre quella porta ci sono altri luoghi in cui sono custoditi altri ricordi!!
Perdonami, ma le lezioni d'arte del mio professore delle superiori mi hanno lasciato strascichi preoccupanti! Quando scatto, ma anche quando osservo i lavori altrui sono solito fare di questi ragionamenti, che ovviamente possono non essere condivisi/capiti!
Anche nei mie self-portrait grotteschi, parto da un'idea di fondo, un concetto che sviluppo e partorisco, anche se spesso quello che "arriva" a chi osserva è la mia faccia da completo imbecille!
Scusami se mi sono dilungato così tanto, ma con il tuo commento hai stimolato il "fotoamatore" che è in me!
Grazie ancora