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Lutz!
Guida alternativa alla Fotografia*
Non mi propongo di insegnare nulla a nessuno, solo condividere con voi il mio approccio....

La maggior parte delle guide di avviamento alla fotografia iniziano con un excursus di principi tecnici fondamentali a cui seguono decine di esempi che cercano di far capire i concetti spiegati in precednza.

Il principiante, spesso, si perde facilmente nei concetti di tempo e diaframma. Il fotoamatore, trovando banali e per lui ovvi tali concetti, salta agli ultimi capitoli sperando di scoprire qualche trucco o qualche tecnica a lui ancora ignota.

Questo breve testo, è destinato sia al principiante che al professionista.
Astraendo dalla tecnica vorrei parlare di fotografia riassumendo quei concetti imparati sul campo o dal carisma di fotografi piu esperti di me.

Un approccio alternativo per avviare alla fotografia, lo stesso che mi ha permesso di fare il vero salto di qualita' , nonche di vivere la fotografia nel cuore, nella mente e nello spirito.

Spero vi incuriosisca...


Fiat Lux, et Lux facta ext.

L'universo in cui viviamo è fatto di particelle fondamentali e forze, descritte da complesse leggi fisiche e da affascinanti incognite.

L'universo del fotografo è fatto di luce, e luce soltando.

Non importa di che luce si tratti, di quanta sia, la luce è sempre luce. Sia la calda luce del sole al tramonto, sia la luce di un flash, sia una candela o la luce invisibile nell'infrarosso o nell'ultravioletto.

La luce, è sempre luce.

In questo universo di luce stanno infiniti soggetti, emettitori, deviatori riflettori o assorbitori di luce.



Combinandovi il proprio estro artistico, il fotografo ha il potere di creare nuovi universi di luce, unici e irripetibili.

Questi nuovi universi di luce, ridroducibili infinitamente su decine di supporti materiali, creati dalla magica combinazione di fotografo e luce, si chiamano fotografie.



Paradosso della scimmia.


Calcolare la probabilita' che una scimmia battendo tasti casuali su una macchina da scrivere componga la divina commedia.
Questo è il testo di un classico esercizio di introduzione alle leggi delle probabilita' .

Supponete ora di dare una macchina fotografia alla scimmia, E supponete che questa macchina scatti di continuo in maniera automatica, per tutta la durata della vita della scimmia. Lasciate la scimmia libera di muoversi nello stesso universo di luce in cui ci muoviamo noi.

Quale è secondo voi la probabilita' che tra le immagine raccolte dalla fotocamera data alla scimmia, ci sia tra esse, una bella fotografia?

Questa probabilita' è impossibile da calcolare, poiche mentre per la divina commedia possiamo partire da una analisi combinatoria sul numero di lettere che compongono l'opera, nel secondo caso, siamo di fronte a un punto critico: la definizione di bella fotografia.

Tale definizione non esiste, ma, al di la dell'esempio, il vero paradosso della fotografia è che questa definizione di bellezza è implicita nel concetto di fotografia stessa.

Per esclusione, potremmo dire che una bella fotografia è quell'universo di luce che mai la nostra scimmia e la sua macchinetta riusciranno a realizzare scattando infinite foto in modo casuale.



Lacrime e sangue


"La fotografia è semplice, fotografare e' facile". Molti corsi introduttivi si basano su questo slogan (e anche molte pubblicita' di apparecchi fotografici!)
E' idea comune che, una volta appresi i famosi pochi concetti di base sull'uso dell'attrezzatura, si diventi fotografi.

Con quell'approccio, purtroppo, non si va da nessuna parte. Ci si infila anzi nel girone infernale dei perenni principianti che, pur versando lacrime e sangue in corsi, attrezzatura e tecnica, restano delusi da immagini sostanzialmente insignificanti. A tali immagini si aggiunge l'invidia verso chi con molti meno sforzi ottiene quasi sempre belle fotografie.

Fotografare è difficile, difficilissimo. I professionisti lo sanno bene, nessuno vi garantira' mai a priori di riuscire a scattare una bella fotografia.


Strumenti e mezzi, soddisfazione e sofferenza


Quale apparecchio fotografico comprare? Quale attrezzatura?

Credo ci sia solo una risposta: quella giusta.

Vero è che qualsiasi apparecchio puo esser strumento per realizzare una fotografia eccezionale, ma è anche vero che il fotografo non trovera mai un universo di luce perfetto e delle condizioni tali da poter realizzare la fotografia che ha in mente con mezzi minimi.

Sta al fotografo ingegnarsi per esser pronto a realizzare cio che vuole e munirsi dei mezzi necessari. Qualsiasi essi siano.

Beato chi con mezzi limitatissimi riesce a realizzare grandi opere!

L'attrezzatura giusta è quella che ci offre il massimo potere espressivo? E' quella che ci offre la massima qualita? E' quella che costa di piu? E' quella che usano i maestri di quella disciplina?

Nulla di tutto cio.

L'attrezzatura giusta è quella che non ci limita. Solo questo.

Indipendentemente dal nostro livello, dovremo scegliere per non aver mai la nostra creativita limitata dal mezzo. Dovremo anche tener presente che la nostra creativita' è direttamente proporzionale al nostro confort e alla nostra mobilita' .

Si capisce facilmente, che una attrezzatura per paesaggi di grande formato, sicuramente e storicamente valida per avere il massimo della liberta espressiva in quel contesto, diventa a dir poco limitante se portata ni spalle su una via di arrampicata o in un torrente durante una uscita di canyoining.

Capiamo altresi che una attrezzatura semplice e automatica non ci limita affatto se non abbiamo tempo per metterci a fare elucubrazioni su esposizione e messa a fuoco, ma abbiamo solo interesse a catturare l'attimo.

La stessa attrezzatura, in condizioni diverse, supponiamo in studio di fronte a una modella, si rivela estremamente limitante e fastidiosamente inusabile.

Bisogna cercare un compromesso. Da situazione a situazione.

Purtroppo, l'attrezzatura completa esaustiva di questo compromesso non la avrete mai, perche non puo esistere.

Allo stesso modo, quasi mai avrete le condizioni ideali per la attrezzatura in vostro possesso al momento dello scatto.

Alla vostra capacita ed esperienza dovrete affidare la capacita' di scegliere di volta in volta lo strumento che piu si adatta all'universo di luce che volete creare, e a tutte le carenze del mezzo o ambientali, dovrete compensare con la vostra inventiva e la vostra fantasia.

Questa lotta è continua di adattamento della propria attrezzatura, del proprio punto di vista, delle condizioni della scena e della luce, è l'unica vera scuola sul campo. Non esiste vera fotografia che non sia in qualche modo sofferta, pensata, ricercata, costruita nella propria testa.

Che orgoglio riuscire a immortalare la piroetta di una ballerina su un palcoscenico poco illuminato! O Catturare un'auto sportiva che sfreccia sotto un diluvio o un volatile che cattura una preda? Che soddisfazione da con il gioco di luci giuste trasformare la ragazza della porta accanto in una top model?

La fotografia, va vissuta e soffera.

Se non vi siete mai scontrati con carenze del mezzo o dell'ambiente, non avete mai fatto una fotografia.


Stile

Fondamentale per il fotografo entrare in contatto con l'universo che vuole fotografare. Sia esso un gruppo di persone a una festa, o una catena muntuosa, o un insetto posato su una foglia.

Non si puo fotografare una montagna se non la si è studiata e osservata a fondo. Non si puo fotografare una modella che non ci trasmette nulla. Non si puo fare fotografia se non amiamo il nostro soggetto, se non lo conosciamo abbastanza.

Per natura, ciascuno di noi è piu attento a certi dettagli, e ha una visione unica e propria del mondo.

L'esaltazione di questa individualita' e soggettivita è¨ la vera chiave per fare fotografie splendide con uno stile inimitabile: il nostro.



Selezione spaziale e temporale


Nel momento in cui inquadriamo, facciamo una ben precisa selezione della porzione di universo di luce che ci circonda. E nell'istante in cui scattiamo facciamo una ulteriore selezione, selezionando un solo lasso di tempo, in genere molto breve, che andra' a comporre la nostra fotografia.

Rendiamoci conto della responsabilita che comporta questo processo. Selezionare una inquadratura nel mirino, corrisponde a scartare tutto il resto del mondo che circonda quell'inquadratura, a giudicarlo non interessante, sacrificabile, da buttar via.
Siamo sicuri che lo sia veramente? Siamo sicuri che la fotografia non si trovi proprio al di fuori di quello che ci sembra a prima vista il punto piu interessante della scena?

Vi faccio un esempio? Pensate a un evento sportivo, o a una manifestazione. In genere un enorme numero di persone ha apparecchi fotografici di tutte le tipologie. Avete mai notato che son tutti puntati verso la stessa direzione?

Il nostro cervello è bravissimo a concentrarsi su un qualcosa, Anche il nostro occhio lo è, in quanto solo una piccola porzione dell'immagine e' veramente in alta definizione. E' l'area nella fovea, e i nostri occhi si muovono per portare il centro del nostro interesse in quell'area. Sempre.

Siamo progettati dalla natura per scartare una enorme parte di mondo e concentrare tutta la attenzione su un solo punto. Questo aiuta il fotografo, ma ancor piu la consapevolezza di questo processo puo portarlo a sfruttarlo per ottenere risultati non banali.

Se alla manifestazione o all'evento sportivo dell'esempio sopra, vogliamo scattare una fotografia significativa, forse dovremmo esser in grado di trovare un altro punto di interesse che sia sfuggito a tutti gli altri. Sicuramente ne esistono altri infiniti punti interessanti attorno a quell'evento.

Sta a noi cercarli, e, una volta trovati, isolarli o inserirli nel contesto e infine, applicare su di loro l'ultima selezione, lo scatto.

E qui, di solito, casca l'asino. Al momento dello scatto siamo in grado di selezionare un istante tra infiniti possibili della stessa selezione spaziale. Ma qualcosa va storto. Manchiamo l'attimo, oppure, durante la nostra ricerca o nella scoperta di un punto di vista originale, ci siamo dimenticati di osservare l'ambiente e pensare alla luce o alla messa a fuoco e un soggetto potenzialmente itneressante, viene cosi stupidamente buttato via.

E' il fenomeno della foto che non e' venuta.

Ci siamo accorti tardi che la scena era troppo buia... Che spreco. Forse qualcun altro piu attento degli infiniti nuovi punti di vista è andato a cercare solo tra quelli sotto a un lampione o a una altra sorgente di luce, e ha portato a casa la fotografia che noi abbiamo mancato.



Composizione

Nel processo di selezione, viene facile lasciarsi guidare dal nostro cervello e dimenticare che a guardare la fotografia finale, non saremo noi, ma altre persone, altri cervelli.

Quei cervelli faranno il processo inverso, partendo dalla nostra selezione, ricostruiranno immaginandolo un mondo verosimile che possa contenere quella scena.

A tutti sara' capitato di vedere le foto delle vacanze di qualche amico e non provare alcuna emozione. Come a tutti sara capitato di vedere nelle proprie immagini dettagli macroscopici che al momento dello scatto non si erano visti (come pali della luce, bidoni dell'immodizia etc..).

Che cosa accomuna queste due esperienze? Un errore al momento della selezione. In entrambi i casi chi ha scattato ha focalizzato la propria attenzione sul soggetto, di sicuro interesse, ma si è dimenticato di osservare che cosa c'era attorno.

Nel caso delle foto delle ferie, chi ha scattato si è dimenticato di contestualizzare la fotografia. Probabilmente avra selezionato dei dettagli significativi solo per se stesso e per chi ha vissuto la vacanza, ma del tutto anonimi per chi la vacanza non l'ha vissuta. Nel secondo caso, quello che è vento meno è il processo di composizione.

Ci sono molte regole di buona composizione. Ed esse derivano dallo studio della percezione visiva, dalle arti grafiche, dalla analisi statistica di molte immagini di successo etc... Ci son moltissimi interessanti testi su come usare alcuni trucchi come griglie di composizione a terzi, linee oblique, sezioni auree, e poi seguono le regole per la buona composizione cromatica.

Nel bagaglio di un fotografo queste regole sono il tutto e il niente e si riassumono in una parola: saper comporre l'immagine.

Questo e' un processo di selezione spaziale nella selezione. A volte, basta orientare la macchina in modo diverso, o aspettare che i soggetti all'interno dell'inquadratura si muovano autonomamente per raggiungere una buona composizione.

Ancora una volta, se non ci siamo mentalmente scontrati, tra l'inquadratura e lo scatto, con un po di pensieri sulla composizione... se non abbiamo mosso l'occhio dentro il mirino alla ricerca del dettaglio fuori posto, degli allineamenti... allora non abbiamo fatto una fotografia.


*Questo testo è ancora a livello di bozza.
cuomonat
Troppo marketing e poca passione, non dico arte.
CVCPhoto
QUOTE(Lutz! @ Oct 7 2010, 04:37 PM) *
Guida alternativa alla Fotografia*
Non mi propongo di insegnare nulla a nessuno, solo condividere con voi il mio approccio....

La maggior parte delle guide di avviamento alla fotografia iniziano con un excursus di principi tecnici fondamentali a cui seguono decine di esempi che cercano di far capire i concetti spiegati in precednza.

...cut...


Ciao Lutz, mi è capitato di leggere soltanto ora la tua guida e mi è piaciuta molto. Fermo restando che le basi tecniche non possono mancare, il tuo periodare mi ha fatto rivivere molte scene, mi ha fatto venire in mente a tutte le foto sbagliate o mancate. Le foto che sembravano belle al momento dello scatto e che si sono poi rivelate banali.

La tecnica prima o poi riescono ad impararla tutti, anche i più negati e se bastasse quella, saremmo tutti dei bravi fotografi.

Individuare invece il punto ottimale per una ripresa, comporre l'immagine, studiare il momento ideale per lo scatto, ecc... sono cose che difficilmente potranno essere insegnate. Chi ci riesce deve ringraziare la propria passione e la propria sensibilità e capacità di percezione.

Saluti

Carlo
Lutz!
QUOTE(CVCPhoto.net @ Oct 31 2010, 05:55 PM) *
Ciao Lutz, mi è capitato di leggere soltanto ora la tua guida e mi è piaciuta molto. Fermo restando che le basi tecniche non possono mancare, il tuo periodare mi ha fatto rivivere molte scene, mi ha fatto venire in mente a tutte le foto sbagliate o mancate.

Carlo

Grazie Carlo, anche io ho pensato alla miriade di foto sbagliate e banali dei miei primi tempi :-)
calza85
QUOTE(Lutz! @ Nov 1 2010, 12:07 PM) *
Grazie Carlo, anche io ho pensato alla miriade di foto sbagliate e banali dei miei primi tempi :-)


quoto alla grande. Bravo lutz, bel testo...credo che sarebbe un'ottima introduzione ad un libro (anche di tecnica)
linfra1
Notevole ! Interessante e controcorrente, in un epoca in cui la fotografia per molti è solo megapixel !
Rinux.it
A parte qualche piccola sgrammaticatura, apprezzabile lo sforzo. Anche se trasuda trascendenza da tutti i por ... periodi.
La reflex (o chi per essa) è un cavallo selvaggio che va domato con maestria. Non credo che con quelle chiacchiere - non percepirci nulla di offensivo in questo - si possa, alla fin della tenzone, portare a casa uno scatto degno di essere giudicato in maniera dignitosa.
Per non parlare poi della luce stessa che viaggiando alla velocità che ben conosciamo - quà ovviamento vado per metafora - è ben più difficile starle dietro e piegarla ai nostri voleri.
Schematizzo il mio pensiero:

STUDIO ---> APPRENDIMENTO ---> APPLICAZIONE ---> go to STUDIO
Dunque un loop infinito.
Caro Lutz! studio e insegno matematica (molto probabilmente) da prima che tu venissi al mondo eppure mi considero sempre e comunque un perfetto e magnifico ignorante! ... e quà un solo punto esclamativo non basta, ce ne vorrebbero quanti sono i numeri reali compresi nell'intervallo [0; 0,1]; senza neanche scomodarne di altri con estremi più distanti.
Ciao.
Rinux.
Lutz!
QUOTE(rinux1956 @ Nov 1 2010, 09:47 PM) *
STUDIO ---> APPRENDIMENTO ---> APPLICAZIONE ---> go to STUDIO
Dunque un loop infinito.


Ma mi trovi pienamente daccordo, sia con il metodo sia nel sentirmi sempre e comunque ignorante, e pronto ad apprendere da chi ne sa piu di me...

Io volevo solo trasmettere il mio entusiasmo e un po di colore e amore verso concetti che non sono solo tecnica, lo stesso che probabilmente tu potresti trasmettere parlando di matematica, numeri o spazi senza addentrarti nello spiegare come si fa a svolgere una divisione.

E' una bozza, l-ho messa qui proprio per ricevere critiche, e la tua, l-ho apprezzata. :-)
giovibal
Ho letto solo ora la tua guida, grazie di averla condivisa, molto ben fatta a mio parere!

Max Lucotti
Una guida alternativa come dici tu, in un mondo orami molto automatizzato che permette a tutti di riuscire a fare tecnicamente una corretta fotografia spieghi bene come e dove bisogna concentrare l'attenzione.
Credo che meriti che venga messo in bella evidenza, anche se temo che molti dopo averla letta continueranno a pensare agli MTF, agli alti iso e se è meglio la canon o la nikon dimenticando al solito la Fotografia, dimenticando il fine per concentrarsi sul mezzo.

Ciao

Max


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