Se l’incanto ha un nome ...
questo è quello che meglio lo rappresenta : Monti Sibillini.
Il mio primo incontro con i Monti Sibillini fu subito passione.
Ci sono dei luoghi che affascinano immediatamente pur non avendoli mai visti.
Ci sono dei luoghi che nel mio immaginario son come le Sirene di Ulisse.
Questi monti sono circondati da un'atmosfera misteriosa alimentata da antiche leggende.
Già nel nome i Sibillini rievocano un mito: quello della Sibilla.
Il fascino di questi luoghi ha scaturito sempre molte fantasie nella mente dei visitatori e di chi vi abita.
Già alla fine del 1300, erano dipinti come terra di negromanti, fate e demoni di ogni tipo.
Il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, 71.437 ettari aspri e selvaggi, è modellato da fenomeni carsici e glaciali, dove creste calcaree si alternano a vasti pianori e a gole strette e profonde scavate da acque cristalline.
Dopo aver percorso la strada che da San Benedetto del Tronto porta ad Ascoli inizio a salire verso Forche Canapine.
Ecco sono già immersa nell’incanto ... davanti a me, complice una giornata perfettamente limpida si apre la strada verso il sogno.
L’emozione nel vedere in lontananza le prime cime di questi monti mi spinge a fermarmi più volte a godere del paesaggio come se già il viaggio fosse sogno, come a voler ritardare l’incontro con l’incanto.
Lungo la strada piccoli paesi arrocati sui monti e scorci che catturano il mio sguardo.
La strada sale tra il giallo delle ginestre, il perfetto blu del cielo e la dolce asprezza di questi monti.
Ecco ... subito dopo Forche Canapine inizia la discesa verso Norcia dove soggiornerò in un agriturismo.
Mi fermo per vedere questa piana sconfinata dall’alto ed ecco ....
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