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CVCPhoto
Carissimi Amici, non ho trovato altra sezione specifica per un 3d che potrà essere forse molto variegato e contraddittorio.

Non analizzando le differenze di prestazioni offerte da un treppiede rispetto ad un monopiede, che sono scontate, il mio quesito è orientato sul confronto di uno scatto a mano libera con una focale 200 mm e VR rispetto ad un con monopiede e senza VR.

Sembrerà forse una cosa stupida da confrontare, ma ci sono ottimi tele senza VR che vengono spesso messi da parte a causa della mancanza del VR e in molte condizioni un solito treppiede non è possibile portarlo.

Spero di essermi spiegato abbastanza chiaramente.

Saluti

Carlo
Gianmaria Veronese
Un test diretto non l'ho mai fatto..
Ma sicuramente il monopiede ha 2 punti di vantaggio in partenza:
- lo monti sull'ottica che vuoi smile.gif
- con tele pesanti ti aiuta non poco a sopportare il peso..

Il problema reale è che il monopiede è stabilizzante solo sul suo asse, ma perpendicolarmente no...

Aspettiamo altre esperienze wink.gif
tribulation
quoto sopra, e aggiungo che se serve un tempo moooolto lungo (ad esempio di notte) il VR serve a poco...
luigi67
secondo me l'unico svantaggio del monopiede è che risulta scomodo,per il resto penso che sia meglio un obiettivo luminoso senza Vr e con il monopiede piuttosto che un obiettivo meno luminoso ma con il VR e senza monopiede

il Vr aiuta a eliminare il tremolio della mano...io a 300mm a mano libera senza Vr faccio molta fatica a tenere un inquadratura stabile,il soggetto che si sta fotografando non ha importanza se è statico o in movimento...poi è chiaro non è che con il Vr si può fare una foto con tempi di 1 secondo a un soggetto in movimento ma questo non si può fare neanche con il monopiede smile.gif


QUOTE(Tore jr @ Sep 26 2010, 12:39 AM) *
Il problema reale è che il monopiede è stabilizzante solo sul suo asse, ma perpendicolarmente no...

Aspettiamo altre esperienze wink.gif


non ho mai provato un monopiede ma secondo me una volta piazzato a terra hai eliminato tutte le vibrazioni possibili...


QUOTE(tribulation @ Sep 26 2010, 02:08 PM) *
quoto sopra, e aggiungo che se serve un tempo moooolto lungo (ad esempio di notte) il VR serve a poco...


beh,con i tempi lunghi anche il monopiede non serve...serve un buon cavalletto smile.gif

..e aggiungo se sei su un mezzo in movimento auto moto barca...alcuni Vr hanno la Funzione Active...cosa che non hanno i Monopiede....ma neanche i cavalletti ....credo messicano.gif


Saluti,Gigi
Gianmaria Veronese
QUOTE(luigi67 @ Sep 26 2010, 03:01 PM) *
secondo me l'unico svantaggio del monopiede è che risulta scomodo,per il resto penso che sia meglio un obiettivo luminoso senza Vr e con il monopiede piuttosto che un obiettivo meno luminoso ma con il VR e senza monopiede

il Vr aiuta a eliminare il tremolio della mano...io a 300mm a mano libera senza Vr faccio molta fatica a tenere un inquadratura stabile,il soggetto che si sta fotografando non ha importanza se è statico o in movimento...poi è chiaro non è che con il Vr si può fare una foto con tempi di 1 secondo a un soggetto in movimento ma questo non si può fare neanche con il monopiede smile.gif
non ho mai provato un monopiede ma secondo me una volta piazzato a terra hai eliminato tutte le vibrazioni possibili...
beh,con i tempi lunghi anche il monopiede non serve...serve un buon cavalletto smile.gif

..e aggiungo se sei su un mezzo in movimento auto moto barca...alcuni Vr hanno la Funzione Active...cosa che non hanno i Monopiede....ma neanche i cavalletti ....credo messicano.gif
Saluti,Gigi

La funzione active, che io sappia, serve a svincolare un grado di libertà per i panning..

Sui soggetti in movimento sono inutili entrambi.. purtroppo per congelarli servono tempi veloci..

Io ho monopiede e ottiche 1.4 ( rolleyes.gif ) nessuna VR... in chiesa aiuta molto.. se dovessi quantificare direi un 3 stop di vantaggio (e partenda da 1.4 è tanta roba).. il VR2 lo danno a 4stop.. ma ripeto, un confronto diretto non l'ho mai fatto..

Il problema è che a conti fatti le ottiche VR partono ormai da f/3.5-4.. quindi già 2 stop più buie di un 2.8.. Ma oggi, si sa, c'è la mania del VR e senza quello sembra che non viva più nessuno... smile.gif
Luigi_FZA
QUOTE(Tore jr @ Sep 26 2010, 03:35 PM) *
La funzione active, che io sappia, serve a svincolare un grado di libertà per i panning..


a me ha dimostrato di funzionare proprio per la funzione inizialmente riportata : ero su un'imbarcazione in navigazione ed il 70-200 VRI con l'active inserito ha fatto il suo lavoro.
ulipao
senza considerare che il monopiede lo puoi anche usare per picchiare i canonisti!!!
luigi67
QUOTE(Tore jr @ Sep 26 2010, 03:35 PM) *
La funzione active, che io sappia, serve a svincolare un grado di libertà per i panning..

Sui soggetti in movimento sono inutili entrambi.. purtroppo per congelarli servono tempi veloci..


negli obbiettivi con il Vr almeno quelli che ho io nel libretto c'è scritto "riconosce il panning" quindi stabilizza solo in modo verticale,con il Vr active stabilizza anche in modo orizzontale

QUOTE(Tore jr @ Sep 26 2010, 03:35 PM) *
Io ho monopiede e ottiche 1.4 ( rolleyes.gif ) nessuna VR... in chiesa aiuta molto.. se dovessi quantificare direi un 3 stop di vantaggio (e partenda da 1.4 è tanta roba).. il VR2 lo danno a 4stop.. ma ripeto, un confronto diretto non l'ho mai fatto..


è quello che ho scritto sopra,meglio un ottica luminosa senza Vr su un cavalletto piuttosto di una più buia con il Vr

secondo me molti non hanno capito il tipo di utilità che da il Vr...o forse non l'ho capita io

a 300mm con il Vr inserito quando si preme il pulsante di scatto a metà il Vr entra in funzione e l'immagine nel mirino si muove con ondulazioni lente....senza Vr questo non accade...faccio fatica a spiegarmi provo con un esempio

tempo fa ho provato a fare una foto con il 70-300Vr + un duplicatore 2X a mano libera,...riuscivo a tenere bene nel mirino la luna sono riuscito anche a scattare la foto...

ho un binocolo 10X50 luminosissimo,purtoppo senza appoggiarmi da qualche parte se guardo la luna mi viene il mal di mare....

ecco cosa serve secondo me il VR,...poi per i tempi so io quali sono i limiti da usare nelle varie occasioni smile.gif

a 270mm 1/800sec. Vr su ON leggerissimo crop nella parte sx ...senza Vr la foto sarebbe venuta bene comunque...non so però se sarei riuscito a ottenere la stessa inquadratura...
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.


QUOTE(Tore jr @ Sep 26 2010, 03:35 PM) *
Il problema è che a conti fatti le ottiche VR partono ormai da f/3.5-4.. quindi già 2 stop più buie di un 2.8.. Ma oggi, si sa, c'è la mania del VR e senza quello sembra che non viva più nessuno... smile.gif


si,in effetti per me un 18-55 Vr è esagerato...


SkZ
se ben ricordo il VR lo puoi usare coi monopiedi hmmm.gif
e il VR c'e' anche con le ottiche 2.8
http://imaging.nikon.com/products/imaging/...ngmap/index.htm
CVCPhoto
Buonasera amici e grazie per le risposte. In effetti non ho mai avuto la possibilità di fare un confronto accurato tra le due modalità e per questo ho creato questo 3d.

Ecco, non sapevo nemmeno che utilizzando il monopiede si potesse tenere inserito l'eventuale VR. Non capisco però perchè utilizzando il treppiede quest'ultimo debba essere disinserito. E se uno se lo dimentica inserito che succede? Per ironia viene la foto mossa? Cercherò di fare qualche prova quando avrò il tempo, anche se immagino che molti di voi l'avranno già fatta. Parliamone se volete, che anche se andiamo in OT siamo al bar e tra una birretta el'altra le parole scorrono...

Saluti

Carlo
CVCPhoto
QUOTE(Tore jr @ Sep 26 2010, 03:35 PM) *
Il problema è che a conti fatti le ottiche VR partono ormai da f/3.5-4.. quindi già 2 stop più buie di un 2.8.. Ma oggi, si sa, c'è la mania del VR e senza quello sembra che non viva più nessuno... smile.gif


Abbiamo fotografato per anni essendo consci del micromosso e abbiamo sempre adottato le contromisure. Sulle focali corte ovviamente non è necessario, ma si sa, su ottiche destinate ai neofiti è quasi d'obbligo, anche se - secondo me - controproducente. Iniziando a fotografate col VR chi penserà ad adottare tutti quegli accorgimenti necessari affinché la foto non venga mossa? E quando, nonostante il VR la foto uscirà mossa - che i miracoli non sono molto frequenti - allora ecco il malcontento. Ecco lamentarsi della propria fotocamera, dell'obiettivo, ecc...

Vabbé, così è...

Saluti

Carlo
Luigi_FZA
con il 105 VR micro se montato su tripod, il VR si tiene su off perche' crea problemi per la maf.
sul VR in generale, ho letto la sett. scorsa un'ottima "mini recensione" che di seguito vi riporto,
buona lettura:
"L'utilizzo principale per cui viene comunemente impiegato è relativo all'accorciamento dei "tempi di sicurezza". Quando scattiamo una fotografia, ammesso di ricercare la nitidezza del soggetto, dovremo preoccuparci di trovare un tempo di scatto sufficientemente rapido da congelare il movimento del nostro soggetto, tipicamente nel caso di un soggetto umano non impegnato in attività sportive tale tempo è individuabile in circa 1/60.
Per avere un soggetto nitido, pero', dovremo preoccuparci anche di evitare che i nostri movimenti e la nostra postura e tecnica di scatto facciano insorgere del micromosso, cioè che noi stessi, muovendo il complesso macchina/ottica, determiniamo un leggero effetto mosso che andrà a scapito della nitidezza. Questo fenomeno è tanto maggiore quanto maggiore è la lunghezza focale del nostro obiettivo, la maggiore lunghezza focale infatti amplifica la percezione di tali movimenti nello scatto. Per ovviare a cio' si usa parlare di "tempi di sicurezza": premesso che i tempi di sicurezza sono soggettivi e dipendono appunto dalla capacità del fotografo di mantenere una corretta postura e di adottare una corretta tecnica di scatto, oltre ad una serie di condizioni psicofisiche personali e variabili, solitamente si usa considerare come sicuro un tempo pari all'inverso della focale in uso, quindi se lavoriamo con un obiettivo da 200mm il tempo di sicurezza standard per evitare il micromosso soggettivo sarà di 1/200. Il sistema VR si preoccupa di abbreviare proprio questo tempo compensando i movimenti che noi imprimiamo alla macchina, quindi nel caso volessimo fotografare un soggetto umano con un 200mm ci ritroveremmo nella situazione che per congelare il movimento del soggetto ci basterebbe scattare ad 1/60, se non abbiamo il VR dovremo pero' scattare ad 1/200 per evitare il micromosso, disponendo del VR che appunto compensa il micromosso, potremo tornare a scattare ad 1/60. Attenzione, il VR ci consentirebbe di scattare anche con tempi piu' lunghi, come 1/30, tuttavia in questo caso sarebbe il nostro soggetto a muoversi ed il VR non potrebbe compensare il movimento del soggetto, quindi ci ritroveremmo con un soggetto nuovamente mosso.
Questo è l'uso standard del VR.

La seconda opzione, presente solo in alcuni obiettivi, è la funzione Active. La funzione Active si utilizza quando scattiamo da mezzi a motore accesi (non necessariamente in movimento). Le vibrazioni indotte da un motore acceso hanno una frequenza diversa da quella dei nostri movimenti e possono ugualmente indurre un micromosso, la funzione Active si preoccupa proprio di compensare anche questo tipo di vibrazioni, va bene per fotografare da una Jeep, un elicottero, una barca a motore, non si usa su una barca a vela, un aliante, una jeep con il motore spento.

Il VR si usa anche quando il complesso macchina/ottica è montato su un monopiede, viceversa non si utilizza quando stiamo lavorando su un treppiedi, in questo caso infatti non abbiamo (non dovremmo avere) vibrazioni da compensare.

Un utilizzo meno scontato del VR riguarda quelle situazioni in cui non abbiamo necessità di scattare con tempi lunghi, perché magari siamo in piena luce ed esposimetricamente non c'è necessità di allungare i tempi, ma abbiamo altri aspetti critici nello scatto. Prima di affrontare questo punto pero' dobbiamo capire un concetto di base: il sistema VR offre il grande vantaggio di stabilizzare l'immagine, che noi vediamo nel mirino, già nel suo passaggio dentro l'ottica, quindi con il VR acceso l'immagine arriverà dentro la fotocamera già stabilizzata, questo comporta che tutti i sistemi interni della fotocamera lavoreranno su un'immagine stabilizzata.
Questo aspetto è determinante quando pensiamo ad una situazione critica dal punto di vista della messa a fuoco, magari con un soggetto in movimento che la macchina dovrà seguire aggiustando il punto di messa a fuoco, avere un'immagine stabile ci consente di mettere il sistema AF in condizine di dover inseguire solo il movimento del soggetto e non anche il soggetto che si sposta a causa dei nostri movimenti, ottenendo una rapidità e precisione di messa a fuoco maggiori.
Discorso analogo possiamo farlo in una situazione esposimetricamente critica, se lavoriamo in "spot" su un soggetto piccolo e ad alto contrasto, i nostri micro movimenti, soprattutto con lunghi teleobiettivi, potrebbero facilmente farci perdere la posizione esatta di valutazione dell'esposizione al momento dello scatto, con il risultato di sbagliare esposizione, immagina di leggere l'esposizione sulla testa di un airone bianco in pieno sole che si staglia contro uno sfondo scuro, basta un movimento minimo per far cadere il punto di lettura spot sullo sfondo e far variare clamorosamente l'esposizione. In matrix, grazie alla valutazione che il sistema fa della scena, il problema è relativamente contenuto ma comunque presente, un movimento che contemporaneamente fa cadere il punto AF altrove ed include una zona marginale con una forte differenza di luminosità puo' far variare l'esposizione anche in matrix.
Infine, ma non ultimo, il VR stabilizza, come abbiamo detto, anche l'immagine che vediamo nel mirino, quindi ci consente una composizione dello scatto molto piu' accurata, includendo ed escludendo esattamente cio' che desideriamo ci sia e non ci sia nella nostra fotografia.

Circa l'uso operativo vero e proprio, invece, si tratta solo di prenderci minimamente la mano, non c'è nulla di difficile: con il VR acceso premi a metà corsa il pulsante di scatto, si accenderà l'esposimetro, il sistema AF metterà a fuoco ed il VR inizierà a cercare di stabilizzare l'immagine, dopo alcuni istanti vedrai nel mirino l'immagine che si è stabilizzata ed a quel punto potrai scattare, certo che il VR ti aiuterà in tutto quanto detto sopra.

Va utilizzato sempre? Certamente no, il VR implica un ritardo necessario nell'azione di scatto, ritardo dovuto appunto al tempo che impiega per normalizzare il movimento del gruppo ottico necessario alla stabilizzazione, ritardo che potrebbe farci perdere istanti preziosi.
Inoltre per sua natura il VR acceso introduce un lievissimo degrado qualitativo dell'immagine (va a pescare informazioni dalle parti piu' periferiche delle lenti del nostro obiettivo) che sebbene spesso trascurabile, in alcuni casi potrebbe non essere gradito.
Infine il VR lavora con la batteria della nostra macchina, a seconda dell'ottica che stiamo utilizzando il maggior consumo di energia puo' essere piu' o meno rilevante.

Concludo dicendo che il VR non sostituisce il treppiedi, nella maggior parte delle situazioni che richiedono l'uso di un treppiedi non si puo' prescindere da questo: architettura, still life, panorami, notturni, caccia fotografica, sono tutte situazioni in cui piu' del VR ci serve un robusto treppiedi se vogliamo portare a casa scatti corretti.
"

Quanto sopra non e' farina del mio sacco ma dell"ottimo Attilio PB.

Luigi

SkZ
e provate voi a seguire a fuoco con un 300 su dx un colibri' senza VR dry.gif
CVCPhoto
QUOTE(Luigi_FZA @ Sep 26 2010, 08:51 PM) *
con il 105 VR micro se montato su tripod, il VR si tiene su off perche' crea problemi per la maf.
sul VR in generale, ho letto la sett. scorsa un'ottima "mini recensione" che di seguito vi riporto,
buona lettura:
"L'utilizzo principale per cui viene comunemente impiegato è relativo all'accorciamento dei "tempi di sicurezza". Quando scattiamo una fotografia, ammesso di ricercare la nitidezza del soggetto, dovremo preoccuparci di trovare un tempo di scatto sufficientemente rapido da congelare il movimento del nostro soggetto, tipicamente nel caso di un soggetto umano non impegnato in attività sportive tale tempo è individuabile in circa 1/60.
Per avere un soggetto nitido, pero', dovremo preoccuparci anche di evitare che i nostri movimenti e la nostra postura e tecnica di scatto facciano insorgere del micromosso, cioè che noi stessi, muovendo il complesso macchina/ottica, determiniamo un leggero effetto mosso che andrà a scapito della nitidezza. Questo fenomeno è tanto maggiore quanto maggiore è la lunghezza focale del nostro obiettivo, la maggiore lunghezza focale infatti amplifica la percezione di tali movimenti nello scatto. Per ovviare a cio' si usa parlare di "tempi di sicurezza": premesso che i tempi di sicurezza sono soggettivi e dipendono appunto dalla capacità del fotografo di mantenere una corretta postura e di adottare una corretta tecnica di scatto, oltre ad una serie di condizioni psicofisiche personali e variabili, solitamente si usa considerare come sicuro un tempo pari all'inverso della focale in uso, quindi se lavoriamo con un obiettivo da 200mm il tempo di sicurezza standard per evitare il micromosso soggettivo sarà di 1/200. Il sistema VR si preoccupa di abbreviare proprio questo tempo compensando i movimenti che noi imprimiamo alla macchina, quindi nel caso volessimo fotografare un soggetto umano con un 200mm ci ritroveremmo nella situazione che per congelare il movimento del soggetto ci basterebbe scattare ad 1/60, se non abbiamo il VR dovremo pero' scattare ad 1/200 per evitare il micromosso, disponendo del VR che appunto compensa il micromosso, potremo tornare a scattare ad 1/60. Attenzione, il VR ci consentirebbe di scattare anche con tempi piu' lunghi, come 1/30, tuttavia in questo caso sarebbe il nostro soggetto a muoversi ed il VR non potrebbe compensare il movimento del soggetto, quindi ci ritroveremmo con un soggetto nuovamente mosso.
Questo è l'uso standard del VR.

La seconda opzione, presente solo in alcuni obiettivi, è la funzione Active. La funzione Active si utilizza quando scattiamo da mezzi a motore accesi (non necessariamente in movimento). Le vibrazioni indotte da un motore acceso hanno una frequenza diversa da quella dei nostri movimenti e possono ugualmente indurre un micromosso, la funzione Active si preoccupa proprio di compensare anche questo tipo di vibrazioni, va bene per fotografare da una Jeep, un elicottero, una barca a motore, non si usa su una barca a vela, un aliante, una jeep con il motore spento.

Il VR si usa anche quando il complesso macchina/ottica è montato su un monopiede, viceversa non si utilizza quando stiamo lavorando su un treppiedi, in questo caso infatti non abbiamo (non dovremmo avere) vibrazioni da compensare.

Un utilizzo meno scontato del VR riguarda quelle situazioni in cui non abbiamo necessità di scattare con tempi lunghi, perché magari siamo in piena luce ed esposimetricamente non c'è necessità di allungare i tempi, ma abbiamo altri aspetti critici nello scatto. Prima di affrontare questo punto pero' dobbiamo capire un concetto di base: il sistema VR offre il grande vantaggio di stabilizzare l'immagine, che noi vediamo nel mirino, già nel suo passaggio dentro l'ottica, quindi con il VR acceso l'immagine arriverà dentro la fotocamera già stabilizzata, questo comporta che tutti i sistemi interni della fotocamera lavoreranno su un'immagine stabilizzata.
Questo aspetto è determinante quando pensiamo ad una situazione critica dal punto di vista della messa a fuoco, magari con un soggetto in movimento che la macchina dovrà seguire aggiustando il punto di messa a fuoco, avere un'immagine stabile ci consente di mettere il sistema AF in condizine di dover inseguire solo il movimento del soggetto e non anche il soggetto che si sposta a causa dei nostri movimenti, ottenendo una rapidità e precisione di messa a fuoco maggiori.
Discorso analogo possiamo farlo in una situazione esposimetricamente critica, se lavoriamo in "spot" su un soggetto piccolo e ad alto contrasto, i nostri micro movimenti, soprattutto con lunghi teleobiettivi, potrebbero facilmente farci perdere la posizione esatta di valutazione dell'esposizione al momento dello scatto, con il risultato di sbagliare esposizione, immagina di leggere l'esposizione sulla testa di un airone bianco in pieno sole che si staglia contro uno sfondo scuro, basta un movimento minimo per far cadere il punto di lettura spot sullo sfondo e far variare clamorosamente l'esposizione. In matrix, grazie alla valutazione che il sistema fa della scena, il problema è relativamente contenuto ma comunque presente, un movimento che contemporaneamente fa cadere il punto AF altrove ed include una zona marginale con una forte differenza di luminosità puo' far variare l'esposizione anche in matrix.
Infine, ma non ultimo, il VR stabilizza, come abbiamo detto, anche l'immagine che vediamo nel mirino, quindi ci consente una composizione dello scatto molto piu' accurata, includendo ed escludendo esattamente cio' che desideriamo ci sia e non ci sia nella nostra fotografia.

Circa l'uso operativo vero e proprio, invece, si tratta solo di prenderci minimamente la mano, non c'è nulla di difficile: con il VR acceso premi a metà corsa il pulsante di scatto, si accenderà l'esposimetro, il sistema AF metterà a fuoco ed il VR inizierà a cercare di stabilizzare l'immagine, dopo alcuni istanti vedrai nel mirino l'immagine che si è stabilizzata ed a quel punto potrai scattare, certo che il VR ti aiuterà in tutto quanto detto sopra.

Va utilizzato sempre? Certamente no, il VR implica un ritardo necessario nell'azione di scatto, ritardo dovuto appunto al tempo che impiega per normalizzare il movimento del gruppo ottico necessario alla stabilizzazione, ritardo che potrebbe farci perdere istanti preziosi.
Inoltre per sua natura il VR acceso introduce un lievissimo degrado qualitativo dell'immagine (va a pescare informazioni dalle parti piu' periferiche delle lenti del nostro obiettivo) che sebbene spesso trascurabile, in alcuni casi potrebbe non essere gradito.
Infine il VR lavora con la batteria della nostra macchina, a seconda dell'ottica che stiamo utilizzando il maggior consumo di energia puo' essere piu' o meno rilevante.

Concludo dicendo che il VR non sostituisce il treppiedi, nella maggior parte delle situazioni che richiedono l'uso di un treppiedi non si puo' prescindere da questo: architettura, still life, panorami, notturni, caccia fotografica, sono tutte situazioni in cui piu' del VR ci serve un robusto treppiedi se vogliamo portare a casa scatti corretti.
"

Quanto sopra non e' farina del mio sacco ma dell"ottimo Attilio PB.

Luigi


Grande Attilio e grande anche tu Luigi che hai pescato questa vera perla. Me la salvo subito in word.

Saluti

Carlo
Gianmaria Veronese
QUOTE(Luigi_FZA @ Sep 26 2010, 08:51 PM) *
con il 105 VR micro se montato su tripod, il VR si tiene su off perche' crea problemi per la maf.
sul VR in generale, ho letto la sett. scorsa un'ottima "mini recensione" che di seguito vi riporto,
buona lettura:
"L'utilizzo principale per cui viene comunemente impiegato è relativo all'accorciamento dei "tempi di sicurezza". Quando scattiamo una fotografia, ammesso di ricercare la nitidezza del soggetto, dovremo preoccuparci di trovare un tempo di scatto sufficientemente rapido da congelare il movimento del nostro soggetto, tipicamente nel caso di un soggetto umano non impegnato in attività sportive tale tempo è individuabile in circa 1/60.
Per avere un soggetto nitido, pero', dovremo preoccuparci anche di evitare che i nostri movimenti e la nostra postura e tecnica di scatto facciano insorgere del micromosso, cioè che noi stessi, muovendo il complesso macchina/ottica, determiniamo un leggero effetto mosso che andrà a scapito della nitidezza. Questo fenomeno è tanto maggiore quanto maggiore è la lunghezza focale del nostro obiettivo, la maggiore lunghezza focale infatti amplifica la percezione di tali movimenti nello scatto. Per ovviare a cio' si usa parlare di "tempi di sicurezza": premesso che i tempi di sicurezza sono soggettivi e dipendono appunto dalla capacità del fotografo di mantenere una corretta postura e di adottare una corretta tecnica di scatto, oltre ad una serie di condizioni psicofisiche personali e variabili, solitamente si usa considerare come sicuro un tempo pari all'inverso della focale in uso, quindi se lavoriamo con un obiettivo da 200mm il tempo di sicurezza standard per evitare il micromosso soggettivo sarà di 1/200. Il sistema VR si preoccupa di abbreviare proprio questo tempo compensando i movimenti che noi imprimiamo alla macchina, quindi nel caso volessimo fotografare un soggetto umano con un 200mm ci ritroveremmo nella situazione che per congelare il movimento del soggetto ci basterebbe scattare ad 1/60, se non abbiamo il VR dovremo pero' scattare ad 1/200 per evitare il micromosso, disponendo del VR che appunto compensa il micromosso, potremo tornare a scattare ad 1/60. Attenzione, il VR ci consentirebbe di scattare anche con tempi piu' lunghi, come 1/30, tuttavia in questo caso sarebbe il nostro soggetto a muoversi ed il VR non potrebbe compensare il movimento del soggetto, quindi ci ritroveremmo con un soggetto nuovamente mosso.
Questo è l'uso standard del VR.

La seconda opzione, presente solo in alcuni obiettivi, è la funzione Active. La funzione Active si utilizza quando scattiamo da mezzi a motore accesi (non necessariamente in movimento). Le vibrazioni indotte da un motore acceso hanno una frequenza diversa da quella dei nostri movimenti e possono ugualmente indurre un micromosso, la funzione Active si preoccupa proprio di compensare anche questo tipo di vibrazioni, va bene per fotografare da una Jeep, un elicottero, una barca a motore, non si usa su una barca a vela, un aliante, una jeep con il motore spento.

Il VR si usa anche quando il complesso macchina/ottica è montato su un monopiede, viceversa non si utilizza quando stiamo lavorando su un treppiedi, in questo caso infatti non abbiamo (non dovremmo avere) vibrazioni da compensare.

Un utilizzo meno scontato del VR riguarda quelle situazioni in cui non abbiamo necessità di scattare con tempi lunghi, perché magari siamo in piena luce ed esposimetricamente non c'è necessità di allungare i tempi, ma abbiamo altri aspetti critici nello scatto. Prima di affrontare questo punto pero' dobbiamo capire un concetto di base: il sistema VR offre il grande vantaggio di stabilizzare l'immagine, che noi vediamo nel mirino, già nel suo passaggio dentro l'ottica, quindi con il VR acceso l'immagine arriverà dentro la fotocamera già stabilizzata, questo comporta che tutti i sistemi interni della fotocamera lavoreranno su un'immagine stabilizzata.
Questo aspetto è determinante quando pensiamo ad una situazione critica dal punto di vista della messa a fuoco, magari con un soggetto in movimento che la macchina dovrà seguire aggiustando il punto di messa a fuoco, avere un'immagine stabile ci consente di mettere il sistema AF in condizine di dover inseguire solo il movimento del soggetto e non anche il soggetto che si sposta a causa dei nostri movimenti, ottenendo una rapidità e precisione di messa a fuoco maggiori.
Discorso analogo possiamo farlo in una situazione esposimetricamente critica, se lavoriamo in "spot" su un soggetto piccolo e ad alto contrasto, i nostri micro movimenti, soprattutto con lunghi teleobiettivi, potrebbero facilmente farci perdere la posizione esatta di valutazione dell'esposizione al momento dello scatto, con il risultato di sbagliare esposizione, immagina di leggere l'esposizione sulla testa di un airone bianco in pieno sole che si staglia contro uno sfondo scuro, basta un movimento minimo per far cadere il punto di lettura spot sullo sfondo e far variare clamorosamente l'esposizione. In matrix, grazie alla valutazione che il sistema fa della scena, il problema è relativamente contenuto ma comunque presente, un movimento che contemporaneamente fa cadere il punto AF altrove ed include una zona marginale con una forte differenza di luminosità puo' far variare l'esposizione anche in matrix.
Infine, ma non ultimo, il VR stabilizza, come abbiamo detto, anche l'immagine che vediamo nel mirino, quindi ci consente una composizione dello scatto molto piu' accurata, includendo ed escludendo esattamente cio' che desideriamo ci sia e non ci sia nella nostra fotografia.

Circa l'uso operativo vero e proprio, invece, si tratta solo di prenderci minimamente la mano, non c'è nulla di difficile: con il VR acceso premi a metà corsa il pulsante di scatto, si accenderà l'esposimetro, il sistema AF metterà a fuoco ed il VR inizierà a cercare di stabilizzare l'immagine, dopo alcuni istanti vedrai nel mirino l'immagine che si è stabilizzata ed a quel punto potrai scattare, certo che il VR ti aiuterà in tutto quanto detto sopra.

Va utilizzato sempre? Certamente no, il VR implica un ritardo necessario nell'azione di scatto, ritardo dovuto appunto al tempo che impiega per normalizzare il movimento del gruppo ottico necessario alla stabilizzazione, ritardo che potrebbe farci perdere istanti preziosi.
Inoltre per sua natura il VR acceso introduce un lievissimo degrado qualitativo dell'immagine (va a pescare informazioni dalle parti piu' periferiche delle lenti del nostro obiettivo) che sebbene spesso trascurabile, in alcuni casi potrebbe non essere gradito.
Infine il VR lavora con la batteria della nostra macchina, a seconda dell'ottica che stiamo utilizzando il maggior consumo di energia puo' essere piu' o meno rilevante.

Concludo dicendo che il VR non sostituisce il treppiedi, nella maggior parte delle situazioni che richiedono l'uso di un treppiedi non si puo' prescindere da questo: architettura, still life, panorami, notturni, caccia fotografica, sono tutte situazioni in cui piu' del VR ci serve un robusto treppiedi se vogliamo portare a casa scatti corretti.
"

Quanto sopra non e' farina del mio sacco ma dell"ottimo Attilio PB.

Luigi


Tutto più chiaro ora Pollice.gif
Luigi_FZA
QUOTE(CVCPhoto.net @ Sep 26 2010, 09:12 PM) *
.......... vera perla. Me la salvo subito in word.


e' quello che ho fatto anche io; anche se avevo proposto, nella discussione, di postarla tra quelle in evidenza.

Luigi.
luigi67
QUOTE(luigi67 @ Sep 26 2010, 06:22 PM) *
secondo me molti non hanno capito il tipo di utilità che da il Vr...o forse non l'ho capita io

a 300mm con il Vr inserito quando si preme il pulsante di scatto a metà il Vr entra in funzione e l'immagine nel mirino si muove con ondulazioni lente....senza Vr questo non accade...faccio fatica a spiegarmi provo con un esempio

tempo fa ho provato a fare una foto con il 70-300Vr + un duplicatore 2X a mano libera,...riuscivo a tenere bene nel mirino la luna sono riuscito anche a scattare la foto...

ho un binocolo 10X50 luminosissimo,purtoppo senza appoggiarmi da qualche parte se guardo la luna mi viene il mal di mare....

ecco cosa serve secondo me il VR,...poi per i tempi so io quali sono i limiti da usare nelle varie occasioni smile.gif
http://www.eventigallery.it/d/12253-1/DSC_7589basso.jpg



QUOTE(Luigi_FZA @ Sep 26 2010, 08:51 PM) *
.................
il sistema VR offre il grande vantaggio di stabilizzare l'immagine, che noi vediamo nel mirino, già nel suo passaggio dentro l'ottica, quindi con il VR acceso l'immagine arriverà dentro la fotocamera già stabilizzata, questo comporta che tutti i sistemi interni della fotocamera lavoreranno su un'immagine stabilizzata.
............................

Infine, ma non ultimo, il VR stabilizza, come abbiamo detto, anche l'immagine che vediamo nel mirino, quindi ci consente una composizione dello scatto molto piu' accurata, includendo ed escludendo esattamente cio' che desideriamo ci sia e non ci sia nella nostra fotografia...................
.......................


............ con il VR acceso premi a metà corsa il pulsante di scatto, si accenderà l'esposimetro, il sistema AF metterà a fuoco ed il VR inizierà a cercare di stabilizzare l'immagine, dopo alcuni istanti vedrai nel mirino l'immagine che si è stabilizzata ed a quel punto potrai scattare, certo che il VR ti aiuterà in tutto quanto detto sopra.



allora qualcosa avevo capito del Vr rolleyes.gif
eutelsat
QUOTE(luigi67 @ Sep 26 2010, 06:22 PM) *
negli obbiettivi con il Vr ......................cut...........


tempo fa ho provato a fare una foto con il 70-300Vr + un duplicatore 2X a mano libera,...

.cut......


Scusate l'OT , ma il 70-300Vr , si può duplicare? A parte la perdita di 2 stop che a f/5.6 non è un bel vantaggio, ma in Nikon mi avevano detto che non era abbinabile nessun duplicatore hmmm.gif


Gianni
Luigi_FZA
QUOTE(eutelsat @ Sep 26 2010, 10:34 PM) *
Scusate l'OT , ma il 70-300Vr , si può duplicare? A parte la perdita di 2 stop che a f/5.6 non è un bel vantaggio, ma in Nikon mi avevano detto che non era abbinabile nessun duplicatore hmmm.gif
Gianni


Gianni,

probabilmente Nikon non produce moltiplicatori per quella lente (ed anche per altre) per il motivo da te evidenziato, ma questo non esclude che altre case (i.e. Kenko) lo facciano.
CVCPhoto
QUOTE(eutelsat @ Sep 26 2010, 10:34 PM) *
Scusate l'OT , ma il 70-300Vr , si può duplicare? A parte la perdita di 2 stop che a f/5.6 non è un bel vantaggio, ma in Nikon mi avevano detto che non era abbinabile nessun duplicatore hmmm.gif


Gianni


E' sempre meglio verificare la compatibilità dell'eventuale adattatore, caso per caso. Altrimenti non acquistarlo.
Saluti

Carlo
luigi67
QUOTE(eutelsat @ Sep 26 2010, 10:34 PM) *
Scusate l'OT , ma il 70-300Vr , si può duplicare? A parte la perdita di 2 stop che a f/5.6 non è un bel vantaggio, ma in Nikon mi avevano detto che non era abbinabile nessun duplicatore hmmm.gif
Gianni


il duplicatore è un sigma 2x si perde l'autofocus però....ecco la foto l'avevo già postata tempo fà nel forum

D50 + 70-300 Vr + Sigma 2x

so 400 , 1/90 , f/5.6 ...a 300mm(600) no crop ...a mano libera con il Vr su on ovviamente smile.gif

http://www.nikonclub.it/forum/index.php?ac...t&id=111284

saluti,Gigi

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