QUOTE(velvia50 @ Aug 24 2010, 04:07 PM)
Ciao!
Ho scoperto, con grande piacere, una vecchia fabbrica abbandonata che produceva ceramiche.
E' abbastanza malmessa ma ho notato la presenza di vecchi macchinari, scritte varie insomma potrebbe essere veramente interessante.
L'unico problema è che è un area posta sotto sequestro dall'autorità giudiziaria e quindi non so se è meglio che chieda l'autorizzazione per poter entrare considerando che non vi sono cancelli sbarre ecc.
Voi cosa mi consigliate?
Ciao e grazie
Andrea
Ciao Andrea,
ho una insana passione per le vecchie fabbriche o edifici abbandonati, e capisco benissimo il tuo desiderio.
Ho già fatto parecchie "incursioni" in luoghi del genere (trovi le foto sul mio spazio web
http://www.lifelog.it) e ti posso dire qual'è la mia esperienza personale.
Nessuno ti darà mai l'autorizzazione ad entrare: sono posti dove è facile farsi male, e se qualcuno ti autorizza poi ne è responsabile. Inoltre è spesso impossibile risalire alla proprietà, se non investendo mesi di tempo e denaro in visure catastali (e poi ti ritrovi che la proprietà è una casella postale nel Lichtestein....). Quindi scordati i permessi.
Le regole che seguo io sono semplici:
1) Mai andare da solo. Un compagno ti è prezioso in caso di incidenti o presenze sgradite (vagabondi o simili).
2) Mai andare in più di tre (dareste troppo nell'occhio)
3) Mai compiere effrazioni: se riesci a entrare scavalcando, bene, ne no stai danneggiando una barriera messa per impedire che qualcuno entri quindi legalmente è più grave (e se qualcuno che entra dopo di te si fa male la colpa è tua che hai creato un varco abusivamente).
4) Mai portare via nulla (la voglia di prendere souvenir in questi posti è grande....): così non puoi essere accusato di furto
5) Preparati a trovare qualche vagabondo: generalmente lo saluti, gli chiedi un po' di notizie e te lo fai amico. A me è capitato un paio di volte: mai mostrare di essere intimoriti. Massima cordialità e va tutto liscio (almeno a me è andata così !). Una volta uno mi ha anche offerto una birra e mi ha fatto da cicerone mostrandomi degli angoli che mi sarebbero sfuggiti.
6) Se ti "beccano", stai tranquillo, scusati, dì che non sapevi fosse una cosa grave, che sei affascinato da quei luoghi da cui rubi solo memorie fotografiche, bla bla bla: insomma fai il finto tonto, buttala sul sentimentale/artistico e dimostrati sinceramente dispiaciuto. Stai facendo solo delle foto, non sei un vandalo o un ladro.
Insomma, è un'attività emozionante ma ha qualche rischio che puoi minimizzare con un po' di accortezza (ad esempio, guarda sempre in terra: la prima cosa che viene rubata da questi posti sono i tombini perchè devono valere un bel po' come materiale di recupero. Tu stai col naso in alto a cercare dettagli da immortalare e rischi di farti male male....).
p.s. Poi ci sono i trucchi alla "Amici miei": entri con un amico indossando giubbino fluorescente e caschetti da cantiere (compri entrambi con 6 euro...). Tu fai le foto e l'amico tiene sotto braccio una cartellina porta-documenti. Ti assicuro che anche se passa la polizia e vi vede, vi scambia per dei tecnici che stanno facendo rilievi, e passa oltre. Funziona.... !
Poi razionalmente, con i casini della giustizia in Italia, ce lo vedi uno che ti denuncia e dopo 8 anni vai davanti al giudice che chiede "Che ha rubato ? " Nulla - "Che ha danneggiato ? " Nulla - "A chi ha fatto male ? "A nessuno - "Ok, ma allora dov'è entrato ?!" In una fabbrica diroccata per fare solo delle foto.
Il giudice condanna chi ti ha portato in aula per rallentamento della giustizia....
Vai tranquillo, stai solo attento a non farti male e se hai un'attrezzatura di riserva porta quella, così se te la fregano soffri meno (io quando non sono troppo sicuro, lascio a casa manfrotto e D90 e mio porto la vecchia cara D70 col cavalletto cinese da 10 euro. E fa delle foto che a volte mi fanno pensare che l'acquisto della D90 sia stata una spesa che si poteva tranquillamente procrastinare......).
Io sono di Roma, e se sei da queste parti si potrebbe fare qualche escursione assieme.
Ciao ciao
Pietro