QUOTE(saio @ Aug 3 2010, 02:02 PM)
...Ribadisco che per la mia modestissima esperienza con volumi d'arte, moda ed arredamento di un certo livello tutte le conversioni sono state curate dal fotografo o al massimo dal fotografo in collaborazione con l'agenzia nel caso le due entità fossero distinte.
La conversione viene gestita dallo stampatore solo quando la resa non deve essere mantenuta in maniera maniacale, o se il suddetto fotografo non è ingrado (ma a certi livelli non succede quasi mai) e quindi determinate tolleranze risultano accettabili.
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I profili di conversione CMYK, se standard, richiedono di essere poi applicati su macchine standard. Ci sono poche tipografie che sono certificate. Almeno in Italia (e molti altri "guru" se ne rammaricano).
Se il fotografo usa sempre la medesima tipografia (ed è abbastanza raro), allora può avere un set di conversione standardizzato. Ma se la tipografia usa profili personali, difficilmente il fotografo può realizzare una conversione ottimale. Dipende anche dalla qualità desiderata. Nel caso di agenzie ci sono collaborazioni ben definite e quindi è più semplice trovare un accordo.
Molto, difficilmente un fotografo che non abbia "aggancio" con la tipografia oppure non sappia esattamente come operare può ottenere risultati ottimali. Mi chiederei: quanti provini esegue prima di andare in rotativa?
Non è impossibile il "faso tuto mi" (faccio tutto io). Solo molto ma molto difficile. E assolutamente sconsigliabile per il 99% dei fotoamatori.
Compito della tipografia e dei tecnici è ricevere immagini RGB e sapere come renderle al meglio sul supporto desiderato. Inoltre di solito si forniscono immagini che, se non si tratta di photobook molto semplici, vengono comunque impaginate in X-Quark, InDesign o Illustrator con testi e grafica, per creare la pubblicazione in PDF. Quindi se il fotografo realizza tutto "in-house" deve fornire il PDF in CMYK, altrimenti è meglio fornire RGB e lasciare che sia il tipografo ad impaginare.
Del resto conosco editori che si fanno mandare un file Word (immagini comprese) e ne tirano fuori direttamente il libro. Non so che precisione di crenatura e legatura possano avere, ma vanno in stampa. Questo abbassa i costi (per il cliente) ma non è proprio l'optimum.
Visto che si parla di costi e tempi, il fotografo può essere spinto (caso più comune) a fornire tutto in PDF-CMYK. Cosa non facile, perchè ritoccare in CMYK richiede un'ottima conoscenza di tutti i parametri di stampa in quadricromia, che non c'entrano praticamente nulla con il ritocco fotografico.
Nulla toglie che un fotografo particolarmente bravo o un tecnico di agenzia siano in grado di fornire degli schemi di conversione già buoni per la maggior parte delle immagini. Ma se la macchina non è a norma o se i profili non sono esattamente seguiti, non si avrà una qualità accettabile.
Massimo