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Mazzo
Utilizzando le pipette di Photoshop CS3 sia come Immagine\Regolazioni\Livelli o Curve ho notato che facendo un doppio clic sulle pipette ottengo questi valori:
punto nero: 00
punto grigio: 128
punto bianco: 255
un mio amico mi dice che lasciarle così è sbagliato e che occorre modificarle, questo perchè il valore zero rappresenterebbe il nero assoluto e il valore 255 il bianco assoluto. Orbene i valori assoluti non esistono nè come video e soprattutto come stampa (indipendentemente dal tipo di carta utilizzata). Mi suggerisce pertanto di aumentare il valore del nero del 10% (circa) e diminuire di altrettanto per il bianco. Così da ottenere questi valori:
nero: 20
bianco: 240
Ho verificato su alcune immagini ed in effetti le variazioni sebbene minime si notano. Occorre poi salvare come predefiniti i valori. Questo se si vuole evitare di doverlo fare ogni volta.
E' corretta la procedura?
Prima di attuarla desideravo avere alcuni pareri in proposito.
Giuseppe
andreabardi
si la procedura è corretta. In linea di massima questo procedimento ti permette di bilanciare la tua immagine in modo tale da ottenere dei buoni risultati in stampa, mantenendo un minimo di dettaglio anche nei neri.

Il settaggio dei punti di bianco e di nero è quantomai soggettivo: con una epson 890 già nel 2003-2004 potevi notare differenze in stampa settando a 251, 253 o 255.

Se posso consigliare lavora mantenendo i punti di bianco e nero così come sono, poi creati un livello di correzione specifico per i diversi hardware di stampa da applicare di volta in volta prima di printare.

bye
andrea
Massimo.Novi
QUOTE(Mazzo @ Aug 2 2010, 12:07 PM) *
...E' corretta la procedura?
Prima di attuarla desideravo avere alcuni pareri in proposito.


Correggere i punti di massimo bianco e minimo nero è relativamente inutile.

In quanto tale correzione avviene usando i profili di stampa (se ben fatti).

Si faceva in passato, quando spesso era necessario fornire ad un'agenzia immagini che non ponessero mai problemi in stampa e quindi "tagliate" in origine. Oppure quando l'uso dei profili era meno chiaro.

Se si stampa usando profili corretti oppure driver con profili automatici (il 99% direi ormai) è molto meglio non toccare questi valori. Alcune volte si usa ancora per certi ritocchi su alcune macchine ma, ripeto, meglio non "tagliarsi le gambe" prima della stampa.

Questo è quanto.

Massimo

QUOTE(andreabardi @ Aug 2 2010, 03:20 PM) *
... printare....


Per "printare" devo "gettare" un "foilo" di "papera" e "sendarlo" alla "printara" per poi "lookare" l'"outputta" sul "tableto"?

Massimo
gianpiero.lui
biggrin.gif

anche alcuni miei colleghi spesso "lanciano" le stampe biggrin.gif
ancora non mi ci sono abituato, e sì che è ormai convenzione

non ho mai capito se derivi dal fatto che la stampante è in rete,
quindi solitamente mai vicino all'operatore,
e perciò per stampare si debba mandare il file lontano,
ed altrettanto lontano poi si debba andare a raccogliere il foglio rolleyes.gif

OT notturno, ciao
andreabardi
blink.gif

blink.gif
Mazzo
Manovi, ok è inutile.
Tuttavia ho voluto sperimetare di persona cosa accade.
Ho inviato per stampa uno stesso file (elaborato e configurato ovviamente allo stesso modo) a diversi laboratori ed ho ottentuo risposte diverse. Orbene se il file incorpora lo stesso profilo colore come è possibile ottenere diverse stampe? E poi perchè mai allora i laboratori alcuni inviano il loro profilo ed altri non si pongono neppure il problema?
Quello che dici è vero anzi dovrebbe essere così, ma ho la sensazione che quando si parla di stampa spesso accadono cose un pò bizzarre. Tuttavia, nel mio piccolo, ho provato a stampare con la mia stampante Epson Stylus color R800, l'ho configurata credo (ci spero almeno!!!) bene, Ottengo un risultato diverso anche se migliore rispetto ai laboratori. Anche qui dire "migliore" so di correre qualche rischio perchè bisognerebbe capire cosa si intende per meglio (me ne rendo conto). Tuttavia per es. i neri mi paiono più neri e le tonalità più rispettose rispetto l'originale. La difficoltà di meglio comprendere l'argomento è tale che ormai siamo abituati ad accettare la stampa per quello che è (quasi rappresenti una seconda foto), ottenere di meglio si può certamente, bisogna fare:
-occorre calibrare il schermo
-tarare la fotocamera
-scattare in raw
-scegliere la carta giusta
-configurare i driver e i profili al modo giusto
ecc ecc eccccccc
non so mi pare un pò tutto complicato. L'ideale: sarebbe avere un riferimento tecnico specialistico nei laboratori che si faccia carico del problema e lasciare così più libero il fotografo. Sto dicendo una cosa che certamente farà arrabbiare qualcuno, pazienza, sta di fatto che il problema c'è, esiste e non è una mia invenzione.
Giuseppe
Massimo.Novi
QUOTE(Mazzo @ Aug 3 2010, 11:55 AM) *
...Ho inviato per stampa uno stesso file (elaborato e configurato ovviamente allo stesso modo) a diversi laboratori ed ho ottentuo risposte diverse.


Assolutamente normale ed oserei dire ovvio.

QUOTE(Mazzo @ Aug 3 2010, 11:55 AM) *
Orbene se il file incorpora lo stesso profilo colore come è possibile ottenere diverse stampe?


Perchè le macchine sono diverse e tarate (o sta...rate) diversamente. Il profilo sRGB incorporato o che altro non significa nulla. Non viene usato. Meglio inserirlo, ma non viene usato praticamente mai. Si usa quello predefinito in stampa (sRGB standard o quello del RIP della macchina).

QUOTE(Mazzo @ Aug 3 2010, 11:55 AM) *
E poi perchè mai allora i laboratori alcuni inviano il loro profilo ed altri non si pongono neppure il problema?


I profili del lab danno la sensazione di poter valutare la stampa a monitor (seee...magari).

E' un "vezzo" per apparire più professionali. Provateci a fare correzioni su un profilo del lab e poi pretendere che la stampa sia IDENTICA. A parte che, di solito, se usate il profilo lab e viene male, non ve la ristampano gratis.

QUOTE(Mazzo @ Aug 3 2010, 11:55 AM) *
... ho provato a stampare con la mia stampante Epson Stylus color R800, l'ho configurata credo (ci spero almeno!!!) bene, Ottengo un risultato diverso anche se migliore rispetto ai laboratori... i neri mi paiono più neri e le tonalità più rispettose rispetto l'originale.


Sono macchine diverse, carte diverse, profili (eventualmente) diversi e tecnologie di stampa diverse.

Devi solo scegliere quello che preferisci. Il nero inkjet è differente da quello delle stampe lab su carta sensibile. E anche tra inkjet e inkjet c'è differenza.

QUOTE(Mazzo @ Aug 3 2010, 11:55 AM) *
...sarebbe avere un riferimento tecnico specialistico nei laboratori che si faccia carico del problema e lasciare così più libero il fotografo....


Ma se manco i lab sanno cosa sono gli standard ISO e men che mai tarano le macchine correttamente!!! Molti non sanno nemmeno esattamente cosa significhi "calibrare e profilare" un monitor e danno all'utente le "stampe" per "tarare il monitor" (pfui)!

Nel digitale, un workflow controllato e preciso è difficile da ottenere se troppe figure sono interessate. Una buona catena di riproduzione dall'immagine raw alla stampa è ragionevolmente valida se tutti i passi sono ben gestiti ma comunque è la stampa finale che detta legge.

Massimo
Mazzo
Come sempre chiaro e preciso, ti ringrazio.
Mi ha stupito quello che scrivi sui laboratori e pensare che mi ero fatto un'idea che almeno loro, visto che sono i destinatari delle stampe, avessero un profilo professionale un pelo più grande. Devo dire proprio "perdete ogni speranze o voi che entrate".
Scrivi: "Nel digitale, un workflow controllato e preciso è difficile da ottenere se troppe figure sono interessate. Una buona catena di riproduzione dall'immagine raw alla stampa è ragionevolmente valida se tutti i passi sono ben gestiti ma comunque è la stampa finale che detta legge", certamente hai ragione ma nello stesso tempo aumento il mio pessimismo, se le cose stanno così, i fotografi non hanno molto da confidare!!!!
Cercherò in ogni caso di sperimentare e sperimentare è l'unica strada percorribile visto che ho tentato alcune letture in proposito ma mi è venuto il mal di testa.
Leggo con molta attenzione le tue risposte.
Ciao giuseppe
Mazzo
Aggiungo: hai da suggeririmi un libro, un sito o altro (in italiano- sic!), purchè comprensibile da chi non ha una laurea in matematica o fisica, dove poter apprendere almeno le cose essenziali sul colore e come renderlo materiale (scusa la frase intendo: stampa).

Grazie Giuseppe
Massimo.Novi
QUOTE(Mazzo @ Aug 3 2010, 03:35 PM) *
...hai da suggeririmi un libro, un sito o altro (in italiano- sic!), ...dove poter apprendere almeno le cose essenziali sul colore e come renderlo materiale (scusa la frase intendo: stampa).
...


Di testi in italiano credo che l'ultimo che abbia letto sia stato ...La Divina Commedia. Scherzo. Ma mica tanto. La stampa tecnica in Italia su argomenti simili è qualcosa di indicibile.

In inglese quanti ne vuoi.

Comunque in italiano ti consiglio il sito di Mauro Boscarol (su cui scrivo anche nel Forum) che è ottimo come precisione e molto "sensato".

Mauro Boscarol

Ad esempio, indica un elenco di libri in italian,o ma sono carenti sulla gestione specifica del colore nel workflow di stampa digitale:

Libri sul colore e gestione colore

Se riesci, magari, cerca di aprirli prima di acquistarli. Non è peraltro facile trovarli nelle librerie. Però secondo me il blog di Mauro è ottimo per l'80% degli scopi pratici di workflow colore.

Massimo
Mazzo
Grazie, ad una prima occhiata mi è parso davvero un sito di eccelsa qualità anche se in certe parti complesso.
Pur non avendo la pretesa di capire tuttto certamente mi offrirà degli spunti essenziali.
Ci navigherò.
Ciao Giuseppe
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