QUOTE(bnzfba85 @ May 13 2010, 09:19 AM)
1) La macchina scatta utilizzando o sRGB, che abbiamo più volte bocciato, o AdobeRGB, che utilizzo sempre...quindi la conversione a ProPhoto va eseguita con software...giusto? Benissimo...per un flusso di lavoro che utilizza ACR e CS4, è corretto selezionare, direttamente da ACR, 16 bit e profilo ProPhoto RGB e poi aprire in CS4?
Se non fosse chiaro a tutti, ripetiamolo a beneficio di chi legge:
i RAW non hanno nessuno Spazio Colore incorporato, che viene assegnato in fase di demosaicizzazione dal programma raw-converter.
Per cui quello che imposti in macchina non ha nessuna importanza, perchè influisce solo sui jpeg nativi, e sulle anteprime jpeg "incastonate" nei Raw.
Quindi è corretto quello che dici, bisogna impostare ACR (o NX2, o chi per essi) ad aprire il file in ProPhoto
(se si decide di usarlo, non è mica obbligatorio).
QUOTE(bnzfba85 @ May 13 2010, 09:19 AM)
2) Abbiamo detto che i monitor non sono in grado di mostrare tutta la gamma tonale di ProPhoto, così come le stampanti non sono i grado di riprodurla tutta e l'occhio umano potrebbe non vedere alcune tonalità del verde e del blu...ma allora, in pratica, quello che vedo a monitor è affidabile o no? E, nel caso non lo fosse, mi devo basare sull'esperienza, magari facendo qualche stampa di prova?
Quello che vedi a monitor non è MAI affidabile totalmente, e in ogni caso la stampa e la visione a monitor sono molto diverse e non è possibile (e nemmeno sensato) pretendere una corrispondenza.
-L'unico modo per ottenere le stampe come vogliamo noi, è conoscere "carnalmente" la stampante, e averla a 30cm di distanza.- (cit.Manovi)
L'esperienza è fondamentale, ma ovviamente conta anche molto il livello delle aspettative, e la difficoltà del singolo scatto.... alcuni sono più ostici di altri.
QUOTE(bnzfba85 @ May 13 2010, 09:19 AM)
3) Ho visto che quasi tutti quelli che utilizzano ProPhoto poi stampano in casa...ho anche letto in una discussione precedentemente linkata che il proprietario di un laboratorio di stampa raccomandava AdobeRGB...quindi, dato che stampo in laboratorio, cosa devo aspettarmi se impiego ProPhoto e come devo portare il file?
Il "problema" risiede nel gamut di carte e stampanti.
Prophoto non è interamente stampabile in alcun modo (alcune tinte non sono nemmeno visibili dall'occhio umano), ma il senso di usarlo è un altro:
meglio usare una "scatola" grande, se voglio essere sicuro che ci stia tutto dentro.
A ridurla sono sempre in tempo, mentre espanderla in seguito non è possibile.
Se verso dell'acqua con un innaffiatoio (scena da riprendere), è meglio raccoglierla con un secchio (prophoto) e dopo travasarla in una bottiglia (adobeRGB) utilizzando un imbuto (intenti di rendering).
Se tento di raccoglierla subito con la bottiglia, qualcosa scappa sicuramente fuori ed è persa per sempre.
Il Gamut (tavolozza di colori stampabili) con una Inkjet di buon livello, è PIU' AMPIO di AdobeRGB, per cui se stampo in casa e adotto lo spazio Adobe, butto via alcune tinte che potrei stampare.
Il gamut della stampa chimica (laboratorio, anche professionale, con stampe NON da inkjet o plotter) invece è un po' più ristretto.
Dipende molto dalle carte e dalla stampante, ma spesso assomiglia molto a sRGB, e in qualche caso arrivare su certe tinte vicino ad AdobeRGB.
In teoria, se il laboratorio sa il fatto suo e controlla ogni singola foto, non avrebbe problemi a stampare anche dei files in Prophoto, ma deve effettuare le conversioni opportune adatte alla stampante, e questo è un lavoro che fa lievitare i tempi e i costi di lavorazione.
Quindi nel 99,9% dei casi è più "sicuro" fornire dei files in sRGB, per evitare problemi di cattiva gestione del laboratorio.
Se si ha la fortuna di poter disporre di un lab che lavora come Dio comanda, meglio accordarsi con loro in base alle loro preferenza.
Dare files in Tiff, magari a 16bit, nella maggior parte dei casi è deleterio perchè, proprio per questioni di tempo e per non rallentare le lavorazioni, non fanno altro che convertire questi files in jpeg e chi s'è visto s'è visto....
Non tutti i laboratori, sia chiaro, ma molti.
Il fatto che
accettino i Tiff non significa affatto che poi realmente
stampino in tiff...
Quindi, la discussione che citi riguarda un (bravo) stampatore, ma purtroppo non può essere valida in tutte le occasioni.
Ho personalmente verificato che il laboratorio presso cui facevo stampare le mie foto prima di passare alla stampa casalinga, faceva autentici
disastri quando mandavo dei tiff in AdobeRGB.
Quando ho iniziato a fornirgli dei jpeg in sRGB, le cose sono migliorate moltissimo.