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CronoX
salve,da qualche mese ho una d60 con cui ho esordito alle reflex,ero da qualche anno interessato comunque alla fotografia ,se così posso dire.
Appena ho acquistato la d60 mi son messo a leggere guide per capire come funziona una reflex e ci ho capito tutto per mia fortuna..ora a distanza di qualche mese non ricordavo più bene il funzionamento del diaframma,anzi per esser precisi i "numeri" con i quali si indicano le sue aperture..

prendiamo come esempio il mio 18-55 3.5-5.6

1)18-55 vuol dire che la lunghezza focale va da 18mm a 55mm,ovvero che il centro dell'obiettivo si distanzia dalla pellicola da 18 a 55..esatto?

2)3.5 e 5.6 sono i valori di apertura del diaframma assunti rispettivamente a 18mm e 55mm,esatto?

3)ma 3.5 e 5.6 sono misurabili in mm?3.5 mm per esempio vuol dire che il diaframma ha un diametro di 3.5 mm?non riesco bene a capire...anche perchè sono confuso con il fatto che il 3.5 sia un valore "relativo" e quindi direttamente confrontabile con tutti gli obiettivi...per esempio il mio 18-55 (lasciando stare discorso lenti,vetro,etc..) avrà la stessa capacità di far penetrare luce di un 55-200 3.5 5.6 se mai esistesse??

4)ah,un'altra cosa..da questi numeri si può capire se un'obiettivo è buono o no?ci sono altri fattori che ne determinano la qualità oltre all'apertura del diaframma ? un obiettivo con grande apertura è sempre un obiettivo buono?ed uno con piccola apertura è sempre un obiettivo scarso?

spero di esser stato chiaro,sono un pò confuso sull'indicazione di apertura di diaframma insomma,tutto qui...GRAZIE MILLE AL SANTO CHE PERMETTERA' AD UN ALTRO ESSERE UMANO DI CAPIRE UN OBIETTIVO!
CronoX
grazie mille

se devo fare una macro,selezionando la scena macro cosa cambierà rispetto alla modalità manuale M?questa domanda vale anche per le altre scene (paesaggio,ritratto etc..)..non le ho mai usate..
AgostinoGranatiero
Leggere il manuale di istruzioni potrebbe essere un buon inizio. wink.gif

In generale, i programmi pre-settati aiutano i fotografi in erba nello scegliere direttamente le impostazioni adatte a quella scena.
CronoX
QUOTE(nikonf65 @ Dec 12 2009, 04:56 PM) *
Leggere il manuale di istruzioni potrebbe essere un buon inizio. wink.gif

In generale, i programmi pre-settati aiutano i fotografi in erba nello scegliere direttamente le impostazioni adatte a quella scena.



grazie,ma ho già letto il manuale...voi fotografi "esperti" peccate troppo di presunzione a volte
mirko_nk
Ciao, ti hanno già detto qualcosa gli amici che mi hanno preceduto, quindi non mi dilungo...
Però visto che questa non è la sezione giusta, sposto in Obiettivi.
AgostinoGranatiero
QUOTE(CronoX @ Dec 12 2009, 07:33 PM) *
grazie,ma ho già letto il manuale...voi fotografi "esperti" peccate troppo di presunzione a volte


Il mio non voleva assolutamente essere un atto di presunzione, anzi! Se è arrivato questo messaggio, me ne scuso.
L'ho detto perché semplicemente a volte sfugge (e di occasioni ne ho viste) la via più semplice e anche la più completa. Io personalmente ho dovuto ricredermi nell'utilità del manuale che a primo acchito può sembrare ridondante e scontato, quando invece nasconde molti consigli interessanti. wink.gif
giosanta
Qualche precisazione, senza per questo volermi ascrivere tra coloro che hai definito "esperti" (diffida degli "esperti"...).
1) La lunghezza focale è calcolata non al centro di un ottica, ma in punto particolare detto punto nodale e da questo al piano dell'elemento sensibile, con l'obiettivo posto all'infinito, dove a sua volte "infinito" è una distanza convenzionale pari ad X volte la lunghezza focale (ora mi sfugge il valore di X). Da ciò derive che, a rigore, focheggiando al di sotto di infinito la lunghezza focale varia: è strano ma è così, anche se di poco, e questo anche se l'ottica è di tipo IF poichè, appunto, si sposta il punto nodale.
2) leggiti le notizie ai link che giustamente ti sono stati offerti.
3) no, è un rapporto tra misure, spiegato nei link cui si è accennato. Essendo un rapporto varierà in funzione dei termini del rapporto stesso, tra cui la lunghezza focale, quindi è un valore confrontabile solo a parità di lunghezza focale, ecco perchè un 100/2,8 ha un diametro della lente frontale di una cinquantina di millimetri, un 300/2.8 è un padellone ben più grosso.
4) in termini di prestazioni ottiche no. Tuttavia una luminosità elevata, se fa comodo per tanti motivi, "costa" per tutta una lunghissima serie di problemi che ora sarebbe lungo enumerare; occorre quindi valutare di volta in volta dei compromessi in cui entrano in gioco costi, pesi e dimensioni, oltre che, ovviamente, lo scopo principale per cui l'ottica è progettata.
Spero di essere riuscito ad esprimermi chiaramente.
Se pensi possa esserti ancora d'aiuto, pur nei ristretti limiti delle mie conoscenze, chiedi pure.
Ciao.
-missing
QUOTE(CronoX @ Dec 12 2009, 07:33 PM) *
grazie,ma ho già letto il manuale...voi fotografi "esperti" peccate troppo di presunzione a volte

Il fatto è che questo tipo di nozioni non si trova sui manuali delle macchine.
Bensì sui libri di fotografia che giacciono negletti e polverosi sugli scaffali delle librerie.
In tutta umiltà ne consiglierei l'acquisto. Perché i fondamentali della fotografia vanno assimilati e meditati con calma. Difficile formare delle buone basi - a pezzi e bocconi - su un forum.
giosanta
Condivido e mi permetto di aggiungere che le macchine attuali (digitale o pellicola non c'entra nulla) non aiutano.
Quando sull'ottica c'era il diframma con i suoi numerini chiaramente leggibile ed il buco che si allargava e stringeva a seconda di come giravi, e sul corpo macchina una bella ghiera con i tempi stampati sopra era MOLTO più facile rendersi conto di certe dinamiche.
Ora bisogna fidarsi....
AgostinoGranatiero
Preciso: quando nel primo post ho consigliato all'utente di leggere il manuale, mi riferivo a questa domanda

QUOTE
se devo fare una macro,selezionando la scena macro cosa cambierà rispetto alla modalità manuale M?questa domanda vale anche per le altre scene (paesaggio,ritratto etc..)..non le ho mai usate..
CronoX
QUOTE(nikonf65 @ Dec 13 2009, 01:17 PM) *
Preciso: quando nel primo post ho consigliato all'utente di leggere il manuale, mi riferivo a questa domanda


comunque ho letto sia manuale che guide..il dubbio sul diaframma era legittimo e non necessariamento risultato di una non lettura di guide o altro,credo che possa essere legittimo dato il sistema usato per dare nome alle varie aperture ... per il resto l'altro dubbio è quello delle scene

grazie a tutti! grazie.gif
primoran
QUOTE(CronoX @ Dec 13 2009, 01:37 PM) *
comunque ho letto sia manuale che guide..il dubbio sul diaframma era legittimo e non necessariamento risultato di una non lettura di guide o altro,credo che possa essere legittimo dato il sistema usato per dare nome alle varie aperture ... per il resto l'altro dubbio è quello delle scene grazie a tutti!


Ti posso consigliare in tutta sincerità, per esperienza diretta, il libro di Giulio Forti "Fotografia - teoria e pratica della reflex" Editrice Reflex. E' fatto molto bene, si legge senza fatica ed è utilissimo per acquisire i fondamentali. Io fotografo da quasi cinquant'anni eppure ogni tanto vi faccio ricorso; ho la 1^ edizione 1997! Buona lettura e vedrai che ti sarà utile nel tempo.
Spero che tu non la prenda come prosopopea ma ti assicuro che è un consiglio da vero amico. Pollice.gif
Ciao da Primo.
CronoX
QUOTE(primoran @ Dec 13 2009, 03:20 PM) *
Ti posso consigliare in tutta sincerità, per esperienza diretta, il libro di Giulio Forti "Fotografia - teoria e pratica della reflex" Editrice Reflex. E' fatto molto bene, si legge senza fatica ed è utilissimo per acquisire i fondamentali. Io fotografo da quasi cinquant'anni eppure ogni tanto vi faccio ricorso; ho la 1^ edizione 1997! Buona lettura e vedrai che ti sarà utile nel tempo.
Spero che tu non la prenda come prosopopea ma ti assicuro che è un consiglio da vero amico. Pollice.gif
Ciao da Primo.


ok ,un testo ci vuole...una bibbia..lo prenderò!!grazie mille!
giosanta
QUOTE(CronoX @ Dec 13 2009, 03:29 PM) *
ok ,un testo ci vuole...una bibbia..lo prenderò!!grazie mille!


E' un ottimo manuale. La "Bibbia" è il testo di Andreas Feininger.
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