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DAP
ciao a tutti e un grazie sincero a chi mi potrà aiutare
un azienda mi ha chiesto di fotografare bottiglie per una prossima promozione
ho intanto fatto alcune prove,sono fotogr.prof. ma questo non è il mio campo!!
chi può consigliarmi per avere belle bottiglie (vino) senza riflessi e con la bella strisciata di luce sul fianco dell bottiglia grazie ancora!!!!!!
sylvianist
Innanzitutto la bottiglia deve riflettere solo quello che vuoi tu, quindi tutto intorno al set deve essere al buio. per la bella striscia di luce sul fianco puoi usare un piccolo bank, oppure un pannello bianco illuminato davanti o da dietro (se tipo perspex). Con altri pannellini più o meno illuminati puoi dare altre strisciate. Poi dipende se si vuole "vedere" il colore del vino all'interno puoi, con uno spot, creare un bollo di luce dietro la bottiglia. Fai delle prove...e fammi sapere!
Ciao, Alberto.
DAP
QUOTE(sylvianist @ Oct 10 2009, 03:36 PM) *
Innanzitutto la bottiglia deve riflettere solo quello che vuoi tu, quindi tutto intorno al set deve essere al buio. per la bella striscia di luce sul fianco puoi usare un piccolo bank, oppure un pannello bianco illuminato davanti o da dietro (se tipo perspex). Con altri pannellini più o meno illuminati puoi dare altre strisciate. Poi dipende se si vuole "vedere" il colore del vino all'interno puoi, con uno spot, creare un bollo di luce dietro la bottiglia. Fai delle prove...e fammi sapere!
Ciao, Alberto.

ci provo, grazie Alberto
Attilio PB
Come accortezze posso suggerirti di posizionare la bottiglia da fotografare su un supporto che la sollevi dal piano d'appoggio e che sia piu' o meno dello stesso diametro, in questo modo riuscirai piu' facilmente ad avere un riflesso omogeneo. Spesso conviene fare due scatti (con macchina su cavalletto) per avere l'etichetta ben illuminata da entrambi i lati, altrimenti l'illuminazione laterale non illuminerà allo stesso modo tutta la superficie dell'etichetta ed avrai una caduta di luce dal lato opposto a quello del riflesso. Con due scatti potrai facilmente unire in post produzione bottiglia ben illuminata ed etichetta equilibrata.

Personalmente in alcuni casi, soprattutto quando la forma della bottiglia si presta ed il contenuto è trasparente e non opaco, preferisco scattare senza riflesso e risolvere in un unico scatto: fatte salve le premesse già dette, illumino la bottiglia con un flash da studio posizionato molto in alto e distante dalla bottiglia, sulla verticale della stessa ma in posizione leggermente arretrata, il flash è orientato verso il soffitto e viene diffuso in basso da un ombrellino. Si tratta di fare alcune prove, ma si ottiene un'illuminazione morbida e diffusa, priva di rifessi e con l'etichetta illuminata uniformemente; quando le bottiglie sono diverse, e si prestano, è uno schema che consente volumi di produzione relativamente elevati (pensa ai pieghevoli promozionali della grande distribuzione oppure un produttore che vuole rifotografare tutta la sua produzione perché ha cambiato grafica, ecc...).

Ciao
Attilio
DAP
QUOTE(Attilio PB @ Oct 10 2009, 06:56 PM) *
Come accortezze posso suggerirti di posizionare la bottiglia da fotografare su un supporto che la sollevi dal piano d'appoggio e che sia piu' o meno dello stesso diametro, in questo modo riuscirai piu' facilmente ad avere un riflesso omogeneo. Spesso conviene fare due scatti (con macchina su cavalletto) per avere l'etichetta ben illuminata da entrambi i lati, altrimenti l'illuminazione laterale non illuminerà allo stesso modo tutta la superficie dell'etichetta ed avrai una caduta di luce dal lato opposto a quello del riflesso. Con due scatti potrai facilmente unire in post produzione bottiglia ben illuminata ed etichetta equilibrata.

Personalmente in alcuni casi, soprattutto quando la forma della bottiglia si presta ed il contenuto è trasparente e non opaco, preferisco scattare senza riflesso e risolvere in un unico scatto: fatte salve le premesse già dette, illumino la bottiglia con un flash da studio posizionato molto in alto e distante dalla bottiglia, sulla verticale della stessa ma in posizione leggermente arretrata, il flash è orientato verso il soffitto e viene diffuso in basso da un ombrellino. Si tratta di fare alcune prove, ma si ottiene un'illuminazione morbida e diffusa, priva di rifessi e con l'etichetta illuminata uniformemente; quando le bottiglie sono diverse, e si prestano, è uno schema che consente volumi di produzione relativamente elevati (pensa ai pieghevoli promozionali della grande distribuzione oppure un produttore che vuole rifotografare tutta la sua produzione perché ha cambiato grafica, ecc...).

Ciao
Attilio

ciao Attilio e grazie!.....però non ho ben capito la posizione "sulla verticale"...e comunque intorno alla bottiglia non deve esserci assolutamente nulla...!!!!
Attilio PB
Ciao, ti allego una schematizzazione, naturalmente ti sarai dovuto preoccupare di eliminare qualsiasi riflesso ambientale tramite opportune schermature.

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 30.7 KB

Il tipo di illuminazione fornita, mancando del riflesso, rischia di appiattire l'oggetto, ecco perché funziona meglio con liquidi trasparenti che lasciano intravedere la struttura della bottiglia (vini bianchi, rose', spumanti, grappe...); anche la forma della bottiglia è importante, curve decise generano riflessi piu' facilmente in corrispondenza delle curve stesse, curve piu' morbide ti daranno scatti virtualmente privi di riflessi di alcun tipo.

Ci vuole un flash da studio ed anche discretamente potente perché la necessità di lavorare con diaframmi chiusi e la luce che cade dall'alto faranno si che la quantità di luce necessaria sarà molta; il flash dovrà essere piuttosto in alto e lontano dalla bottiglia per minimizzare cadute di luce tra tappo e base della bottiglia (30 cm su tre metri complessivi costituiscono una variazione di distanza del 10%, gli stessi 30 cm di bottiglia con il flash ad un metro costituiscono il 30% della strada che deve percorrere la luce).
Chiaro che sono tutti accorgimenti per ridurre la post produzione al minimo indispensabile per una produzione "seriale", vale la pena perderci tempo se le bottiglie da fotografare sono molte, altrimenti meglio fare due scatti ed unirli dopo. Nel mio caso capita di scattare diverse bottiglie, importare gli scatti in Lightroom, applicare a tutti un unico preset di sviluppo ed esportare i tiff da consegnare ai grafici per riduzione ed impaginazione, per Photoshop neppure ci passo.

Ciao
Attilio
sylvianist
QUOTE(DAP @ Oct 10 2009, 04:53 PM) *
ci provo, grazie Alberto

Ooops...mi sono dimenticato di specificare (ma forse si era capito) che i miei consigli sono "vecchi" rolleyes.gif ...io vengo da un passato da professionista nel campo arredamento e still life quando la parola digitale era riferita ai Cd audio e basta! Inoltre non utilizzavo nessun tipo di flash ma luce continua (bank, spot, occhio di bue ecc.). Per cui pellicola (a lastre con apparecchi Sinar) e zero post produzione, lo scatto era "unico" e immodificabile. Questo significa luce "giusta" dall'inizio alla fine. Per fare foto a bottiglie la mia tecnica era quella che ti ho descritto, con diversi pannelli a riflettersi nelle stesse più una o più luci per dare i volumi. Bisogna inoltre distinguere che tipo di impronta bisogna dare alla foto: meramente descrittiva, per cui luce più piatta e omogenea o più o meno d'effetto, con volumi più accentuati. Non so il tuo cliente cosa ti ha richiesto. Ti mando un MP con un link dove spiegano, tra l'altro, anche come fotografare una bottiglia più o meno come intendo io.
Ciao, Alberto.
DAP
QUOTE(sylvianist @ Oct 11 2009, 10:29 AM) *
Ooops...mi sono dimenticato di specificare (ma forse si era capito) che i miei consigli sono "vecchi" rolleyes.gif ...io vengo da un passato da professionista nel campo arredamento e still life quando la parola digitale era riferita ai Cd audio e basta! Inoltre non utilizzavo nessun tipo di flash ma luce continua (bank, spot, occhio di bue ecc.). Per cui pellicola (a lastre con apparecchi Sinar) e zero post produzione, lo scatto era "unico" e immodificabile. Questo significa luce "giusta" dall'inizio alla fine. Per fare foto a bottiglie la mia tecnica era quella che ti ho descritto, con diversi pannelli a riflettersi nelle stesse più una o più luci per dare i volumi. Bisogna inoltre distinguere che tipo di impronta bisogna dare alla foto: meramente descrittiva, per cui luce più piatta e omogenea o più o meno d'effetto, con volumi più accentuati. Non so il tuo cliente cosa ti ha richiesto. Ti mando un MP con un link dove spiegano, tra l'altro, anche come fotografare una bottiglia più o meno come intendo io.
Ciao, Alberto.

con il trantran del negozio Ti ho potuto leggere solo ora e con interesse,Bene!... una base da cui partire me l'hai data,ora vedrò di svilupparla in base alle esigenze che Tu in ultimo facevi notare..grazie Alberto,buon lavoro
Lutz!
QUOTE(sylvianist @ Oct 11 2009, 10:29 AM) *
Ooops...mi sono dimenticato di specificare (ma forse si era capito) che i miei consigli sono "vecchi" rolleyes.gif ...io vengo da un passato da professionista nel campo arredamento e still life quando la parola digitale era riferita ai Cd audio e basta! Inoltre non utilizzavo nessun tipo di flash ma luce continua (bank, spot, occhio di bue ecc.). Per cui pellicola (a lastre con apparecchi Sinar) e zero post produzione, lo scatto era "unico" e immodificabile. Questo significa luce "giusta" dall'inizio alla fine. Per fare foto a bottiglie la mia tecnica era quella che ti ho descritto, con diversi pannelli a riflettersi nelle stesse più una o più luci per dare i volumi. Bisogna inoltre distinguere che tipo di impronta bisogna dare alla foto: meramente descrittiva, per cui luce più piatta e omogenea o più o meno d'effetto, con volumi più accentuati. Non so il tuo cliente cosa ti ha richiesto. Ti mando un MP con un link dove spiegano, tra l'altro, anche come fotografare una bottiglia più o meno come intendo io.
Ciao, Alberto.


Che bel passato! Quando ho tempo ti offro un caffe e mi racconti un po del grande formato Sinar... che mi ha sempre affascinato...
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