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F.Giuffra
Con le macchine più economiche, che hanno pochi punti di messa a fuoco, o con le più costose Fx che li hanno tutti vicino al centro, di solito si utilizza un punto vicino, si blocca il fuoco e si ricompone.
Pare che questo pur piccolo movimento inserisca una perdita della nitidezza: Hasselblad.

Ma quanto sarà vero? E perché sugli oggetti più vicini?

hmmm.gif
danardi
Perché la tua D3x mette a fuoco un piano e non un arco. Quindi quando ricomponi ruotando la macchina il piano ruota con te, ed il punto messo a fuoco ..si sfuoca

Sugli oggetti più vicini si percepisce di più per la ridotta pdc e per la maggiore ruotazione che solitamente si compie, ma tutto dipende da focale, diaframma e angolo di spostamento
danardi
Bovinamente:
IPB Immagine Ingrandimento full detail : 16.1 KB
maxiclimb
Perfetta la spiegazione di Daniele.
Ed è anche forse l'unico aspetto negativo che ho riscontrato nel passaggio da d300 a d700. smilinodigitale.gif
LucaCorsini
QUOTE(danardi @ Oct 2 2009, 09:23 AM) *
... ruotazione ...

messicano.gif

QUOTE(maxiclimb @ Oct 2 2009, 11:22 AM) *
Perfetta la spiegazione di Daniele.
Ed è anche forse l'unico aspetto negativo che ho riscontrato nel passaggio da d300 a d700. smilinodigitale.gif

In che senso scusa?
danardi
QUOTE(d80man @ Oct 2 2009, 12:03 PM) *
QUOTE(danardi @ Oct 2 2009, 09:23 AM) *

.. ruotazione..

messicano.gif

Che vergogna! ph34r.gif

QUOTE(d80man @ Oct 2 2009, 12:03 PM) *
In che senso scusa?

Nel senso che nella D300 i 51 punti sono ben distribuiti su tutto il fotogramma, mentre sulle FX (essendo lo stesso modulo) rimane tutto al centro
LucaCorsini
QUOTE(danardi @ Oct 2 2009, 12:23 PM) *
Nel senso che nella D300 i 51 punti sono ben distribuiti su tutto il fotogramma, mentre sulle FX (essendo lo stesso modulo) rimane tutto al centro

Non ci posso credere!
Non lo sapevo!
Mi sembra grave!
Ennesimo motivo per preferire il DX!

danardi
Si, è piuttosto grave, soprattutto se pensi a quanto costa una D3 o D3x..
Per fortuna io non uso che il punto centrale smile.gif
R083R70
Proprio l'altro giorno, limitato dai 3 punti AF della mia D60, mi era venuto questo dubbio riguardante l'effettiva perdita di fuoco causata da distanze, anche se di poco, diverse nel momento della ricomposizione.
Ora ne ho avuto conferma...
Bisognerà cercare di limtare la perdita di nitidezza...

Ciao Roberto
LucaCorsini
QUOTE(R083R70 @ Oct 2 2009, 12:55 PM) *
Proprio l'altro giorno, limitato dai 3 punti AF della mia D60, mi era venuto questo dubbio riguardante l'effettiva perdita di fuoco causata da distanze, anche se di poco, diverse nel momento della ricomposizione.
Ora ne ho avuto conferma...
Bisognerà cercare di limtare la perdita di nitidezza...

Ciao Roberto

Non si tratta di distanze ma di piani!
Ecco l'errore che facciamo tutti!
Io ci ho messo molto a digerire questo concetto, secondo me uno dei meno intuitivi della fotografia.
E tuttora mi ingarbuglio spesso.
La MAF è un piano e non una distanza.
Sembra assurdo ma è così.
R083R70
Siamo d'accordo, certo!
Ma il piano di MaF è ad una determinata distanza. Se ruoti la macchina per ricomporre l'inquadratura, il piano di fuoco resta alla stessa distanza, solo che il soggetto non si trova più su questo piano...
Questo intendevo...

Ciao Roberto
-missing
Al fenomeno ben descritto sopra, aggiungerei che - a mano libera - la rotazione della macchina sul proprio asse verticale difficilmente è precisissima. Quindi si aggiungono scostamenti indotti dalla mano del fotografo. A 1.4 ci vuol poco...
maxmax
QUOTE(paolodes @ Oct 4 2009, 09:16 AM) *
Al fenomeno ben descritto sopra, aggiungerei che - a mano libera - la rotazione della macchina sul proprio asse verticale difficilmente è precisissima. Quindi si aggiungono scostamenti indotti dalla mano del fotografo. A 1.4 ci vuol poco...



Pollice.gif

Franco_
QUOTE(d80man @ Oct 2 2009, 12:31 PM) *
Non ci posso credere!
Non lo sapevo!
Mi sembra grave!
Ennesimo motivo per preferire il DX!



Grave ? Se ne è parlato al lungo quando uscirono D3 e D300... I sensori AF hanno senso se sono precisi, distribuirli "uniformemente" sul sensore FX farebbe perdere a quelli più esterni sensibilità ed affidabilità. Il fatto è che il formato DX ha alcuni vantaggi che hanno abituato bene i fotografi, facendogli dimenticare tante problematiche da sempre esistite sul 24x36: ricordo che la F6 ha 11 punti AF e la F5 solo 5... tutti piuttosto vicini al centro del fotogramma. E in precedenza era ancora peggio...
maxiclimb
QUOTE(Franco_ @ Oct 4 2009, 01:34 PM) *
I sensori AF hanno senso se sono precisi, distribuirli "uniformemente" sul sensore FX farebbe perdere a quelli più esterni sensibilità ed affidabilità.


Franco ho già letto di questa giustificazione (non dai tecnici Nikon però...), ma francamente mi sembra tirata per i capelli e otticamente non credibile.

Ammettiamo pure che un ottica FX montata su una reflex DX abbia una maggiore uniformità di resa e minore caduta di luce ai bordi, per via del cerchio di copertura ben più ampio del necessario.

Ma ci sono moltissime ottiche nate per il DX, e su queste il fenomeno ovviamente non si verifica.
La CLB è assolutamente raffrontabile a quella delle ottiche FX su macchine FX.
Quindi la teoria non regge.

E allora? Come mai la d300 ha i suoi punti di messa a fuoco belli laterali e le prestigiose FX no?

Per me il motivo è ben più prosaico:

Il modulo della D3 è stato pensato per fotografia sportiva, e per quell'uso ha effettivamente una perfetta funzionalità, con i suoi punti ravvicinati che non perdono mai il soggetto.
Nello sport poi in genere i soggetto si colloca abbastanza in centro per le difficoltà di seguirlo nell'azione, al limite si croppa dopo.

Invece che progettare un altro modulo per il DX, hanno semplicemnete usato lo stesso, ed ecco il "problema.
Franco_
QUOTE(maxiclimb @ Oct 4 2009, 03:38 PM) *
Franco ho già letto di questa giustificazione (non dai tecnici Nikon però...), ma francamente mi sembra tirata per i capelli e otticamente non credibile.

Ammettiamo pure che un ottica FX montata su una reflex DX abbia una maggiore uniformità di resa e minore caduta di luce ai bordi, per via del cerchio di copertura ben più ampio del necessario.

Ma ci sono moltissime ottiche nate per il DX, e su queste il fenomeno ovviamente non si verifica.
La CLB è assolutamente raffrontabile a quella delle ottiche FX su macchine FX.
Quindi la teoria non regge.

Ovviamente sei liberissimo di pensarla diversamente... io continuo a ritenere che avere la stessa distribuzione su una superfice maggiore non garantisca risultati soddisfacenti... almeno con i costi attuali (che peraltro sulle D3 non sono affatto economici) smile.gif

E allora? Come mai la d300 ha i suoi punti di messa a fuoco belli laterali e le prestigiose FX no?

Per me il motivo è ben più prosaico:

Il modulo della D3 è stato pensato per fotografia sportiva, e per quell'uso ha effettivamente una perfetta funzionalità, con i suoi punti ravvicinati che non perdono mai il soggetto.
Nello sport poi in genere i soggetto si colloca abbastanza in centro per le difficoltà di seguirlo nell'azione, al limite si croppa dopo.

Allora, la D3 è nata per la foto sportiva (e quindi, secondo te, non ha senso distribuire i sensori su tutta la superficie), la D3x è nata per lo studio (e nemmeno qui ha senso perchè ho tutto il tempo che voglio, ho il cavalletto e via discorrendo)... ti domando: dove avrebbe senso allora una più ampia distribuzione ?
Senza polemica, per carità... se c'è una cosa che m'ha stancato in questo paesa è la polemica laugh.gif


Invece che progettare un altro modulo per il DX, hanno semplicemnete usato lo stesso, ed ecco il "problema.

nippokid (was here)
Purtroppo credo che si sia altro, oltre ad una scelta di ottimizzazione dei costi e alla ridotta (rispetto al centro) sensibilità e precisione dei punti AF (peraltro con sensori lineari) più prossimi ai margini del cerchio di copertura dell'obiettivo, che risulta - in effetti - la medesima su DX e FX, rispettivamente con obiettivi DX e FX.
[E non si tratta di sola Caduta di Luce ai Bordi, ma anche di aberrazioni e curvature di campo..]

Credo che la parola magica, in negativo, sia "sub-mirror". Su FX temo che non ci sia spazio sufficiente per ospitare un submirror di dimensioni di poco inferiori allo specchio reflex; e qualora ci fosse lo spazio fisico, resterebbero da risolvere i problemi di peso, inerzie ed ammortizzamento durante ribaltamento e ritorno in posizione.
Aumenterebbe anche il tempo complessivo di "mirror-blackout" (oscuramento del mirino e anche del sensore AF durante la posa) con conseguente peggioramento delle capacità di focheggiare correttamente durante una raffica, ad esempio.
Uno dei punti di forza della D3 è proprio nel ridottissimo tempo di "blackout", pari a 74millisecondi (!), che contribuisce alle clamorose prestazioni AF anche durante le raffiche a 9fps.


Super Slow Motion Otturatore D3


cool.gif

maxiclimb
QUOTE(Franco_)
Allora, la D3 è nata per la foto sportiva (e quindi, secondo te, non ha senso distribuire i sensori su tutta la superficie), la D3x è nata per lo studio (e nemmeno qui ha senso perchè ho tutto il tempo che voglio, ho il cavalletto e via discorrendo)... ti domando: dove avrebbe senso allora una più ampia distribuzione ?
Senza polemica, per carità... se c'è una cosa che m'ha stancato in questo paesa è la polemica laugh.gif

Polemica? per un pacifico scambio di opinioni? huh.gif

Ha senso in molte situazioni, come ben sai.
Ma per quello che faccio io, mi tornava molto utile proprio nel ritratto, per i motivi chiariti all'inizio della discussione.
Sulla D3x (che non ho), sarebbe invece utilissimo per lo stesso motivo: il "tempo" che si avrebbe a disposizione non cambia le problematiche sopraccitate.
Aggiungo che una figura intera ripresa in verticale (una modella per esempio) ha il viso che coincide proprio con il punto più esterno della d300.
Quello della d700 invece arriva giusto sulle t e tt e, e se la modella è prosperosa poi ci ritroviamo con un front-focus sospetto! tongue.gif

QUOTE(npkd @ Oct 4 2009, 09:06 PM) *
Credo che la parola magica, in negativo, sia "sub-mirror". Su FX temo che non ci sia spazio sufficiente per ospitare un submirror di dimensioni di poco inferiori allo specchio reflex; e qualora ci fosse lo spazio fisico, resterebbero da risolvere i problemi di peso, inerzie ed ammortizzamento durante ribaltamento e ritorno in posizione.


Questa mi sembra una spiegazione decisamente più credibile. smile.gif
Tuttavia il sub-mirror è veramente minuscolo rispetto allo specchio principale, al quale è vincolato, e se ce la fa uno non vedo perchè non dovrebbe farcela l'altro... hmmm.gif
Ma che le complicazioni aumentino non lo metto in dubbio.

Quello a cui proprio non credo è la storia della CLB.
Perlomeno non credo che questa sia la sola causa, al limite una possibile concausa.

Certo sarebbe interessante saperlo dai progettisti, che ovviamente però non lo diranno mai, pena il dover fare seppuku con una lente in cristallo ED. ph34r.gif
Attilio PB
Il problema principale, come giustamente detto da Npkd è proprio il sub-mirror

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 177.2 KB

Sicuramente aumentarne ulteriormente le dimensioni in altezza sarebbe un problema importante, che obbligherebbe ad ancorarlo piu' in alto e con ingombri, inerzie ed ampiezze di movimento piu' complessi da gestire. Nella schematizzazione qui sopra vediamo facilmente come il sub-mirror è ancorato piuttosto in basso sulla struttura dello specchio reflex, se aumentassero le rimensioni dovremmo agganciarlo ben piu' in alto, con complicazioni niente affatto banali da gestire, di spazio in primo luogo (agganciandolo piu' in alto ed allungandolo andremmo facilmente ad incontrare le tendine dell'otturatore che sono proprio li' dietro)
Aumentare viceversa la larghezza del modulo e quindi distribuire sensori a destra e sinistra mi sembrerebbe piu' semplice, il sub-specchio non cambierebbe molto se non in larghezza, ma rimarrebbe agganciato alla medesima altezza con i medesimi ingombri in profondità, certamente ne aumenterebbe il peso e le inerzie, aumentando la difficoltà di controllare con precisione il movimento.
Sensori distribuiti piu' esternamente, dal mio punto di vista, sarebbero comodi ma a condizione di mantenere la piena efficienza di tutto il sistema AF, ridurre le prestazioni complessive per avere 4/6 punti AF in piu' un po' piu' esterni e meno sensibili degli altri non so se alla fine sia effettivamente piu' produttivo...
Ciao
Attilio
nippokid (was here)
QUOTE(maxiclimb @ Oct 4 2009, 10:17 PM) *
...cut...
Tuttavia il sub-mirror è veramente minuscolo rispetto allo specchio principale, al quale è vincolato, e se ce la fa uno non vedo perchè non dovrebbe farcela l'altro... hmmm.gif
Ma che le complicazioni aumentino non lo metto in dubbio.
....cut...

Beh, si, su FX ora è relativamente piccolo, proprio perché deve garantire "copertura" al sensore AF, la cui copertura risulta ridotta, rispetto all'interezza del fotogramma. Ha la stessa dimensione del submirror della D300.
Dovendo aumentare la copertura, salvo ipotizzare l'utilizzo di uno specchio convesso, capace di distribuire la luce ad un sensore AF più ampio del sub-mirror stesso, o qualche altra acrobazia (?), dovrebbe aumentare anch'esso di dimensioni. Fino alla dimensione dello specchio reflex, volendo una copertura integrale del formato. Una superficie utile di 2,25 volte più grande, con adeguamento di relativi leveraggi, molle di richiamo, contralberi di equilibratura e tutto il resto, credo comporti un incremento dei pesi e degli ingombri - il tutto su masse in movimento - non facilmente affrontabile... hmmm.gif

Del resto, per capire la cura che viene dedicata alla progettazione e al "tuning" di una fotocamera professionale, quale la D700, basta leggere le parole dei progettisti nella spiegazione di alcuni "retroscena":


...cut...

- In the development of the D700, we have heard that you have also paid considerable attention to the camera's sound and feel, areas not reflected in the catalog specifications. Could you give us some details about that?

Murakami:
Since the camera is a tool for taking photos, we believe that sound and feel are very important. As I mentioned before, we paid attention to such areas as the ability to shoot with good rhythm, and to absorb the vibration and sound as quickly as possible after the shot is taken, giving the camera a crisp performance. With the D700, since the time when mirror bound ends has been designed to satisfy not the 5 frames per second specifications but 8 frames per second with the battery pack attached, I believe users will experience crisp performance even with single-frame photography.

- How did you manage to minimize sound and vibration?

Murakami:
Just like the D3 and D300, we have adopted a mirror balancer in the D700. An inertial part known as a balancer stops the mirror to instantly absorb shock when it comes back down after the shutter is released, and the size and weight of this inertial part must be selected according to the size of the mirror. Of course, the size of the inertial part is determined through calculations and simulations at first, but the final fine-adjustment in increments of 0.1 mm must be performed by a human technician while checking the precision of mirror storage on a high-speed video.

Orii:
When the mirror drops, the image in the viewfinder shakes, as you know. So we tried to thoroughly minimize the shake and mitigate the stress. We did the same with how the mirror pops up. If it doesn't go up fast enough after the shutter is released, the camera can't prepare for the next shot. Normally, it's mechanically easier to have a motor raise and lower the mirror, but it takes time for the motor to start up. To let the camera move as quickly as possible into taking the next shot, in Nikon's high-end models, we use a spring instead of a motor to raise the mirror.

- Do all cameras do that?

Murakami:
We use a spring in cameras of the D3 and D300 class. At Nikon, we pay a lot of attention to issues concerning sound and vibration. Since we have many years of experience with mechanism design, when we listen to the prototype of a new camera, we generally know what spring is being used by the sound it makes and whether there is still too much vibration.

- Don't you know this during the design stage?

Murakami:
At the initial concept stage, we generally imagine what sort of sound it will make. In the old days, we wouldn't know until we had made a prototype of the camera, but nowadays we can use 3D simulations on a computer where estimations are gradually becoming more accurate. At the final stage, however, we still need to check the minute details by actually using the camera, because it is still possible for unexpected sounds to occur. So we use a prototype now for making final adjustments.

- Then do you still make changes at the final stage?

Murakami:
Yes. When we adopted ways to minimize the sound of the main mirror, it caused another problem a sound previously hidden in the large sound could be heard. This was the sound caused by the sub-mirror when it folded. This happened just before the camera was to be shipped and we told the factory that we really wanted them to eliminate the sound. They got upset with us.

Orii:
From the simulations up to the final checking stage with the prototypes, we tackle all the issues that concern us one by one. The fact that we work so hard to eliminate issues right up to the release date ultimately gives us the confidence we have in our camera when it goes to market.

- I see. So how was the reaction from the market when the D700 was finally released?

Orii:
A photographer I know told me that this was the sort of camera he was hoping for. It was worth the hard work we put into it, because we built the camera while imagining how professionals would use it in various situations.

- What sort of camera would you like to make next?

Orii:
We are interested in the recent video technology. If the video functions of cameras have become more accepted when Mr. Murakami and I team up next time, I would like to think up some assist functions for video. Since SLR cameras can take pictures with a shallower depth of field than compact cameras, if well executed, it should be possible for SLRs to take beautiful videos of professional quality. As an engineer, I'm extremely interested in that sort of thing.


Murakami:
There are still lots of issues spinning around in my head. I'm in particular constantly thinking of ways that users can take beautiful pictures smoothly with minimal effort. I would like to focus more on aspects of the SLR that do not appear in specifications, such as operational feel and ease of use as a tool.

- Thank you very much for your insights.


Fonte: http://imaging.nikon.com/products/imaging/...ne/26/index.htm



Mentre formattavo lo stralcio di intervista è arrivato il post di Attilio che - necessariamente - condivido...


cool.gif
danardi
Anzitutto un saluto a npkd e attilio, stimatissimi utenti storici.

Credo che possiamo trovare molte spiegazioni alle difficoltà di avere i punti meglio distribuiti, e quelle che ipotizzavo io sono già state ben esposte.
Quello che sarebbe bene non fare è liquidare la questione dicendo che alla fine non sono tanto utili, ci diremmo una grossa bugia e saprebbe un po' di uva "acerba".

I punti di messa a fuoco ben distribuiti sono utili nella maggioranza delle situazioni, la sola regola dei terzi porta a piazzare il/i nostro/i soggetti in zone a malapena sfiorate dai 51 punti di messa a fuoco.
Avere la possibilità di sfruttare a pieno la tecnologia, seppur con velocità di maf meno stratosferica che sui punti centrali sarebbe una buona cosa.

Dico questo da pigro seguace della messa a fuoco al centro e ricomposizione, ma giocherellando con la D700 nuova nuova in af-c (catturando il soggetto al centro e poi componendo lasciando all'af in compito di mantenere il soggetto a fuoco) è capitato quasi sempre di fallire l'intento perchè dove volevo il soggetto non c'erano punti di maf.
danardi
QUOTE(npkd @ Oct 4 2009, 11:11 PM) *
Dovendo aumentare la copertura, salvo ipotizzare l'utilizzo di uno specchio convesso, capace di distribuire la luce ad un sensore AF più ampio del sub-mirror stesso...

???
Sicuro che funzionerebbe?
Secondo me mantenendo lo specchio di quelle dimensioni ingrandisci soltanto quella porsione di immagine su una superfice più ampia.. quindi risultato identico.

Sbaglio?
meialex1
Quando uscì la D3 notai immediatamente questo "ragguppamento" delle aree al centro.
Incuriosito molto della scelta, accanto a me c'era il mio amico Giuseppe Maio, allora gli domandai il perchè. Lui mi disse che, Nikon, Canon e qualunque SLR/DSLR opera la messa a fuoco su uno schema ottico che si deriva dallo specchio reflex a 45° semitrasparente nel centro, quindi subspecchio e sensore AF.
Usare le parti esterne comporterebbe l'accettazione di limiti fisici di inevitabile tolleranza. Per quanto preciso è il sistema mantenere la perfetta collimazione al millesimo sulle parti esterne è alquanto improbabile anche in relazione all'impossibilità di poter garantire lo schema ottico obiettivo in uso assolutamente in asse (ogni obiettivo induce indesiderati anche se minimi effetti di decentramento e "basculaggio").

Usare pertanto aree esterne a bordo fotogramma costituirebbe pertanto possibilità teorica ma non fisicamente garantibile per le variabili sopra e quelle non contemplate.

Ecco che le aree periferiche del sistema 35 mmm (peggio ancora su formati maggiori) non sono "buone" per effettuare misurazioni ed attuazioni di precisa messa a fuoco.
La assoluta precisione di messa a fuoco fatta sul piano focale in qualunque punto è possibile con il Live View e AF a contrasto di fase in modalità "Treppiedi".
La messa a fuoco sul piano focale è preziosa per ogni esasperazione still-life o qualunque situazione statica.
maxiclimb
QUOTE(Attilio PB @ Oct 4 2009, 11:01 PM) *
Il problema principale, come giustamente detto da Npkd è proprio il sub-mirror...

Sicuramente aumentarne ulteriormente le dimensioni in altezza sarebbe un problema importante, che obbligherebbe ad ancorarlo piu' in alto e con ingombri, inerzie ed ampiezze di movimento piu' complessi da gestire. Nella schematizzazione qui sopra vediamo facilmente come il sub-mirror è ancorato piuttosto in basso sulla struttura dello specchio reflex, se aumentassero le rimensioni dovremmo agganciarlo ben piu' in alto, con complicazioni niente affatto banali da gestire, di spazio in primo luogo...


Ecco, la spiegazione dello spazio necessario per aumentare la copertura la trovo evidente e credibilissima.
A quella non avevo pensato, mi limitavo a ragionare sulla CLB e in second'ordine sull'aumento di pesi e complicazioni meccaniche.

QUOTE(npkd @ Oct 4 2009, 11:11 PM) *
Del resto, per capire la cura che viene dedicata alla progettazione e al "tuning" di una fotocamera professionale, quale la D700, basta leggere le parole dei progettisti nella spiegazione di alcuni "retroscena":


Gulp! blink.gif
Queste me le leggo con calma quando ho un po' più di tempo...
Grazie!

QUOTE(danardi @ Oct 5 2009, 01:10 AM) *
Quello che sarebbe bene non fare è liquidare la questione dicendo che alla fine non sono tanto utili, ci diremmo una grossa bugia e saprebbe un po' di uva "acerba".


Condivido.
Che ci siano dei motivi validi per non aumentare la copertura mi sta benissimo, basta non dire che non servirebbe a niente.
Ma in effetti qui non lo ha detto nessuno. smile.gif

nippokid (was here)
QUOTE(danardi @ Oct 5 2009, 09:06 AM) *
???
Sicuro che funzionerebbe?
Secondo me mantenendo lo specchio di quelle dimensioni ingrandisci soltanto quella porzione di immagine su una superficie più ampia.. quindi risultato identico.

Sbaglio?

Ciao danardi! smile.gif

ehm... ph34r.gif ...ecco...si, FORSE hai ragione! In realtà volevo solo vedere se eri attento! ph34r.gif

biggrin.gif

Non comporterebbe alcun vantaggio, solo inutili complicazioni. Mi era uscito così, d'amblé. huh.gif

nippokid (was here)
QUOTE(npkd @ Oct 4 2009, 11:11 PM) *
[..cut..]

- In the development of the D700, we have heard that you have also paid considerable attention to the camera's sound and feel, areas not reflected in the catalog specifications. Could you give us some details about that?

Murakami:
Since the camera is a tool for taking photos, we believe that sound and feel are very important. As I mentioned before, we paid attention to such areas as the ability to shoot with good rhythm, and to absorb the vibration and sound as quickly as possible after the shot is taken, giving the camera a crisp performance. With the D700, since the time when mirror bound ends has been designed to satisfy not the 5 frames per second specifications but 8 frames per second with the battery pack attached, I believe users will experience crisp performance even with single-frame photography.

- How did you manage to minimize sound and vibration?

Murakami:
Just like the D3 and D300, we have adopted a mirror balancer in the D700. An inertial part known as a balancer stops the mirror to instantly absorb shock when it comes back down after the shutter is released, and the size and weight of this inertial part must be selected according to the size of the mirror. Of course, the size of the inertial part is determined through calculations and simulations at first, but the final fine-adjustment in increments of 0.1 mm must be performed by a human technician while checking the precision of mirror storage on a high-speed video.

Orii:
When the mirror drops, the image in the viewfinder shakes, as you know. So we tried to thoroughly minimize the shake and mitigate the stress. We did the same with how the mirror pops up. If it doesn't go up fast enough after the shutter is released, the camera can't prepare for the next shot. Normally, it's mechanically easier to have a motor raise and lower the mirror, but it takes time for the motor to start up. To let the camera move as quickly as possible into taking the next shot, in Nikon's high-end models, we use a spring instead of a motor to raise the mirror.

- Do all cameras do that?

Murakami:
We use a spring in cameras of the D3 and D300 class. At Nikon, we pay a lot of attention to issues concerning sound and vibration. Since we have many years of experience with mechanism design, when we listen to the prototype of a new camera, we generally know what spring is being used by the sound it makes and whether there is still too much vibration.

- Don't you know this during the design stage?

Murakami:
At the initial concept stage, we generally imagine what sort of sound it will make. In the old days, we wouldn't know until we had made a prototype of the camera, but nowadays we can use 3D simulations on a computer where estimations are gradually becoming more accurate. At the final stage, however, we still need to check the minute details by actually using the camera, because it is still possible for unexpected sounds to occur. So we use a prototype now for making final adjustments.

- Then do you still make changes at the final stage?

Murakami:
Yes. When we adopted ways to minimize the sound of the main mirror, it caused another problem a sound previously hidden in the large sound could be heard. This was the sound caused by the sub-mirror when it folded. This happened just before the camera was to be shipped and we told the factory that we really wanted them to eliminate the sound. They got upset with us.

Orii:
From the simulations up to the final checking stage with the prototypes, we tackle all the issues that concern us one by one. The fact that we work so hard to eliminate issues right up to the release date ultimately gives us the confidence we have in our camera when it goes to market.

- I see. So how was the reaction from the market when the D700 was finally released?

Orii:
A photographer I know told me that this was the sort of camera he was hoping for. It was worth the hard work we put into it, because we built the camera while imagining how professionals would use it in various situations.

- What sort of camera would you like to make next?

Orii:
We are interested in the recent video technology. If the video functions of cameras have become more accepted when Mr. Murakami and I team up next time, I would like to think up some assist functions for video. Since SLR cameras can take pictures with a shallower depth of field than compact cameras, if well executed, it should be possible for SLRs to take beautiful videos of professional quality. As an engineer, I'm extremely interested in that sort of thing.


Murakami:
There are still lots of issues spinning around in my head. I'm in particular constantly thinking of ways that users can take beautiful pictures smoothly with minimal effort. I would like to focus more on aspects of the SLR that do not appear in specifications, such as operational feel and ease of use as a tool.

- Thank you very much for your insights.


Fonte: http://imaging.nikon.com/products/imaging/...ne/26/index.htm


[..cut..]

- Nello sviluppo della D700, abbiamo sentito che si è anche prestato grande attenzione al suono della fotocamera e al "feeling", aspetti che non si riflettono nelle specifiche del catalogo. Potresti darci qualche dettaglio in proposito?

Murakami:
Dal momento che la macchina fotografica è uno strumento per scattare fotografie, noi crediamo che il suono e il "feeling" siano molto importanti. Come ho detto prima, abbiamo prestato attenzione ad aspetti come la possibilità di scattare con un buon ritmo nonché di assorbire le vibrazioni ed il suono il più rapidamente possibile dopo lo scatto, dando alla fotocamera una performance "frizzante". Con la D700, dal momento che la meccanica dello specchio è stata progettata, non per soddisfare le specifiche di 5 fotogrammi al secondo, ma di 8 fotogrammi al secondo (con batteria adeguata), credo che gli utenti potranno verificare la prestazione "frizzante" anche in foto con singolo frame.

- Come avete agito per ridurre al minimo il rumore e le vibrazioni?

Murakami:
Proprio come su D3 e D300, nella D700 abbiamo adottato un sistema per il bilanciamento dello specchio. Una componente inerziale, nota come sistema di bilanciamento (?), blocca lo specchio quando questi torna in posizione, dopo il rilascio dell'otturatore, per assorbire immediatamente l'urto; dimensioni e peso di questa componente inerziale devono essere scelti in base alle dimensioni dello specchio. Naturalmente le dimensioni della parte inerziale sono determinate mediante calcoli e simulazioni, in un primo momento, ma l'aggiustamento finale di regolazione, con incrementi di 0,1 mm, deve essere eseguita da un tecnico mentre controlla la precisione della movimentazione dello specchio attraverso un sistema video ad alta velocità.

Orii:
Quando lo specchio scende, l'immagine nel mirino vibra, come sapete. Così abbiamo cercato di ridurre al minimo la vibrazione e lo stress. Abbiamo fatto lo stesso quando lo specchio si solleva. Se lo specchio non sale abbastanza velocemente dopo la scatto dell'otturatore, la fotocamera non può prepararsi per lo scatto successivo. Normalmente è meccanicamente più semplice avere un motore per alzare e abbassare lo specchio, ma ci vuole tempo per l'avvio del motore stesso. Per consentire alla fotocamera di prepararsi il più presto possibile allo scatto successivo, nei modelli Nikon di fascia alta, si usa una molla al posto di un motore per attuare il sollevamento dello specchio.

- Questo in tutte le fotocamere?

Murakami:
Usiamo una molla nelle fotocamere D3 e della classe D300. In Nikon, prestiamo un sacco di attenzione alle questioni riguardanti il suono e le vibrazioni. Dal momento che abbiamo molti anni di esperienza con la progettazione dei meccanismi, quando ascoltiamo il prototipo di una nuova macchina fotografica, generalmente capiamo che molla viene utilizzata già dal suono che fa e capiamo se ci sono vibrazioni di troppo.

- Non conoscete questi aspetti durante la fase di progettazione?

Murakami:
Nella fase iniziale del "concept", generalmente riusciamo ad immaginare che tipo di suono farà. Ai vecchi tempi non era possibile saperlo fino a che non veniva costruito un prototipo della macchina fotografica, ma oggi siamo in grado di utilizzare simulazioni 3D computerizzate con cui le stime sono progressivamente sempre più accurate. Nella fase finale, tuttavia, abbiamo ancora bisogno di verificare i minimi dettagli usando la fotocamera, perché è ancora possibile che si verifichino suoni inaspettati. Così usiamo un prototipo per eseguire le regolazioni finali.

- Quindi apportate ancora modifiche nella fase finale?

Murakami:
Sì. L'adottare quegli accorgimenti per ridurre al minimo il rumore dello specchio principale, ha causato un altro problema: Poteva essere udito un suono precedentemente nascosto dal "rumore" principale. Questo rumore era causato dal ripiegamento del sub-mirror. Ciò è accaduto appena prima che la fotocamera fosse consegnata e abbiamo detto alla fabbrica che volevamo eliminare il suono. Si sono arrabbiati con noi.

Orii:
Dalle simulazioni fino alla fase di controllo finale con i prototipi, affrontiamo tutte le questioni che ci riguardano uno per uno. Il fatto che lavoriamo duramente per eliminare i problemi fino alla data di uscita, ci dà la massima fiducia nella nostra fotocamera quando viene immessa sul mercato.

[..cut..]

smilinodigitale.gif

Franco_
QUOTE(maxiclimb @ Oct 4 2009, 10:17 PM) *
Polemica? per un pacifico scambio di opinioni? huh.gif

Infatti, c'è stato di certo un fraintendimento laugh.gif

Ha senso in molte situazioni, come ben sai.

Questo conferma l'impressione che non ci siamo capiti affatto...
Tu hai scritto che la D3 è una fotocamera sportiva che non necessita di una diversa distribuzione dei punti AF... mentre la D300, anch'essa concepita per lo sport, ne è provvista: ora i casi sono due, o entrambe hanno le stesse necessità o non le ha nessuna...

Che una distribuzuione più ampia dei sensori AF anche su FX possa far comodo non lo discuto, ma Maio, nell'intervento che ti ho quotato sotto, parla proprio di affidabilità del meccanismo... e se si perde l'affidabilità si perde tutto... esattamente come avevo scritto io. Chissà perchè la mia risposta non ti era piaciuta, forse perchè non ero sceso nei dettagli ?



QUOTE(meialex1 @ Oct 5 2009, 09:57 AM) *
Quando uscì la D3 notai immediatamente questo "ragguppamento" delle aree al centro.
Incuriosito molto della scelta, accanto a me c'era il mio amico Giuseppe Maio, allora gli domandai il perchè. Lui mi disse che, Nikon, Canon e qualunque SLR/DSLR opera la messa a fuoco su uno schema ottico che si deriva dallo specchio reflex a 45° semitrasparente nel centro, quindi subspecchio e sensore AF.
Usare le parti esterne comporterebbe l'accettazione di limiti fisici di inevitabile tolleranza. Per quanto preciso è il sistema mantenere la perfetta collimazione al millesimo sulle parti esterne è alquanto improbabile anche in relazione all'impossibilità di poter garantire lo schema ottico obiettivo in uso assolutamente in asse (ogni obiettivo induce indesiderati anche se minimi effetti di decentramento e "basculaggio").

Usare pertanto aree esterne a bordo fotogramma costituirebbe pertanto possibilità teorica ma non fisicamente garantibile per le variabili sopra e quelle non contemplate.

Ecco che le aree periferiche del sistema 35 mmm (peggio ancora su formati maggiori) non sono "buone" per effettuare misurazioni ed attuazioni di precisa messa a fuoco.
La assoluta precisione di messa a fuoco fatta sul piano focale in qualunque punto è possibile con il Live View e AF a contrasto di fase in modalità "Treppiedi".
La messa a fuoco sul piano focale è preziosa per ogni esasperazione still-life o qualunque situazione statica.

mansara
scusatemi..per capire se metto a fuoco un soggetto utilizzando un punto decentrato di maf ( quindi non quello centrale inquadrando per poi ricomporre ) rischio di ottenere una foto dove il soggetto non a fuoco..giusto ?
Attilio PB
QUOTE(mansara @ Oct 5 2009, 09:06 PM) *
scusatemi..per capire se metto a fuoco un soggetto utilizzando un punto decentrato di maf ( quindi non quello centrale inquadrando per poi ricomporre ) rischio di ottenere una foto dove il soggetto non a fuoco..giusto ?


No no, se utilizzi un punto decentrato per mettere a fuoco e non fai movimenti con la macchina avrai una messa a fuoco precisa, non sposti il piano di messa a fuoco e quindi il tuo soggetto continuerà a giacere su quel piano.
Viceversa se metti a fuoco con il punto centrale e poi, con la messa a fuoco bloccata, ricomponi, il tuo soggetto si troverà piu' avanti rispetto al piano di messa a fuoco. Normalmente la profondità di campo è tale da rendere minimo il problema, di fatto non percepibile nella maggior parte delle situazioni, tuttavia il fenomeno esiste. Nel caso di applicazioni dove la profondità di campo è critica e la messa a fuoco altrettanto, conviene sempre usare il punto di messa a fuoco coincidente con la posizione finale del soggetto nel fotogramma o comunque quello piu' vicino, limitando al minimo i movimenti della macchina.

Ciao
Attilio
mansara
grazie
ciao
Carmine
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