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Enrico Grotto
Passo Rolle, le pareti verticali delle Pale di San Martino di Castrozza, il parco Naturale di Paneveggio… Luogo di interesse geologico, data la contrapposizione di rocce molto differenti tra loro (i porfidi quarziferi della catena del Lagorai, formazioni facilmente riconoscibili per la loro colorazione rossastra, e la dolomia delle candide e svettanti vette delle Pale); luogo di incontro dell’Uomo e del Cervo, re indiscusso di queste foreste (facilmente avvistabile nel Recinto del Centro Visitatori di Paneveggio); luogo di preistoria (nei dintorni dei Laghi di Colbricon sono state rinvenute delle testimonianze di insediamenti di cacciatori del Neolitico – 12000/10000 a.c. – tra cui punte di lance, frecce e referti dei loro accampamenti) e di avamposti militari (manufatti risalenti alla Grande Guerra si possono ritrovare sulle vette della Piccola e Grande Cavallazza); luogo dov’è possibile sentir scorrere il tempo, senza che nulla sia in grado di scalfire la nostra integrità.
Questa è la mia visione, il mio angolo di paradiso.


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27 Luglio 2009: lasciammo l’auto nel parcheggio di Malga Rolle. Dopo il turno del mattino, avevo deciso di fuggire dalla quotidianità, avevo bisogno di estraniarmi dai ritmi frenetici della società moderna. Coinvolsi nell’avventura anche mio fratello: destinazione Cima Cavallazza.

Erano le 18:00 quando ci incamminammo verso i laghi di Colbricon. Secondo la normativa vigente nel parco, saremmo dovuti tornare entro le 21:00; oltre era vietata la sosta in tutta l’area protetta. Le nuvole andavano e venivano. L’eccitazione per il tramonto ormai prossimo era incontrollabile. Partimmo: l’andatura fu quanto mai sostenuta.

Pochi erano gli escursioni che tornavano dai laghi a quell’ora: li salutavamo con un cordiale sorriso, e loro ricambiavano con uno sguardo di dubbio stupore, come per suggerirci “Guardate che state procedendo verso la direzione sbagliata!”… come se si stessero chiedendo “Ma dove vanno a quest’ora!?”… Non sapevano che lo spettacolo vero doveva ancora iniziare…


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Arrivati ai laghi di Colbricon, i nostri occhi si alzarono in cerca della vetta della Cavallazza, ma le nuvole la cingevano d’assedio: il nostro umore non era dei migliori date le scarse probabilità di assistere al tramonto.
Il sentiero fin qui era stato in falsopiano; ora la salita si faceva più ripida e a tratti le tracce del percorso erano poco visibili: nonostante ciò il nostro ritmo non diminuì… a metà dell’ascesa facemmo una sosta. Ora l’altezza ci consentiva di spaziare con gli occhi verso l’orizzonte: le nubi a ovest si stavano dileguando, la fievole fiamma di speranza tornò a riprendere vigore! Gli ultimi passi verso la croce che testimoniava il nostro arrivo non furono proprio dei balzi di gioia. Lo sguardo rivolto a est verso il Cimon vagava in una massa bianca informe: nuvole…
Posammo gli zaini a terra lungo i camminatoi delle trincee e ci sedemmo ad aspettare: gli occhi, fissi al vuoto intorno a noi, emanavano raggi di calore per sciogliere le nubi… niente. Ma quella lucina di ottimismo mi spinse a prendere in mano la reflex e balzellare qua è là in cerca di primi piani papabili se mai la fortuna avesse guardato verso noi! E così fu…

Mentre giravo in attesa che la visuale si aprisse un po’ verso le Pale, il sole decise di farsi spazio tra le nuvole che abbracciavano il Colbricon. È stato un momento, un attimo di luce divina… il sole faceva capolino sopra le nubi, mentre i suoi raggi affilati si aprivano dei varchi nella bianca giungla sottostante. La mia mente non era in grado di contemplare la bellezza dell’attimo e contemporaneamente impostare la fotocamera… ora che tutto fu pronto, la luce si stava spegnendo…


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Colpi di luce facevano sembrare anche un anonimo ciuffo d’erba un elemento dal fascino irresistibile: il verde scintillante sembrava fosse dotato di uno speciale richiamo per i raggi del sole. Data la particolarità del momento, mi affrettai ad inquadrare e scattare!


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Ora le nubi si stavano dileguando, la luce che accarezzava i pascoli scoscesi della Piccola Cavallazza e della Tognazza si stava scaldando. Le pareti verticali guardavano dritte il sole che si accingeva a tramontare… la magnificenza delle Pale rendeva così piccolo e privo di interesse tutto ciò che le circondava, me compreso…


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Soddisfatto degli scatti finora eseguiti, mi avviai di nuovo verso la vetta che avevo abbandonato nella caccia all’inquadratura. Qualcosa non quadrava però, avevo perso mio fratello!! Talmente concentrato nella mia missione, non mi ero accorto che si era allontanato di un centinaio di metri: era poco più in basso sul versante opposto, seduto su una roccia con i binocoli in mano… mi fu subito chiaro il suo scopo: sapevamo che questo era il territorio dei camosci, uno dei pochi posti in zona in cui i cervi non mettevano zampe. Accortosi del mio arrivo, mi passò i binocoli indicandomi una sporgenza lungo il versante sud della cima: era proprio la sporgenza dove avevamo effettuato la nostra sosta durante l’ascesa; mamma e piccolo avevano appena fatto il loro ingresso in scena! Poi mi indicò gli altri camosci che in quell’arco di tempo aveva scovato: chi correva, chi brucava e chi, invece, era ancora comodamente sdraiato sul tenero manto erboso. In tutto avremmo avvistato una ventina di esemplari! E proprio mentre ci stavamo alzando dalla nostra postazione, il Colbricon tra le nuvole decise di richiamare la nostra attenzione: colori e luci arricchirono la scena che si presentava a noi, lasciandoci senza parole.


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Il tramonto era previsto su per giù per le 20:35 e dalla Cavallazza all’auto c’erano ben più di 25’ di cammino… così, dopo aver riempito lo stomaco con un abbondante panino farcito con speck e fontina, decidemmo di incamminarci: eravamo entrambi sicuri di voler rischiare per vedere quel tramonto e se fossimo ritornati da dove eravamo giunti ciò non sarebbe stato possibile. Dopo una rapida consultazione alla carta topografica, decidemmo di scendere verso nord fino alla Tognazza e da qui prendere la pista da sci fino alla Malga Rolle.

Scendemmo in picchiata dalla vetta, per poi planare velocemente a mezza via tra la Piccola Cavallazza e l’omonimo lago sottostante. Tutt’intorno a noi le nubi iniziarono a salire, come la schiuma della birra quando trasborda dal calice che la contiene. Il sole era ancora alto all’orizzonte, situazione tra le più ardue in cui cavar fuori qualcosa di buono, ma ero talmente inebriato da quel momento che decisi di tentare lo stesso uno scatto.


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Avevamo appena finito di attraversare i pascoli ai piedi della Piccola Cavallazza, quando il Cimon si presentò in tutta la sua imponenza di fronte a noi. Le nubi ci danzavano intorno coprendoci a tratti la visuale. Il sole si affrettava a nascondersi dietro le lontane vette del Latemar; la dolomia prendeva vita. Il rosso scintillante, l’enrosadira delle leggende ladine… il tramonto che nemmeno i nostri sogni più rosei avevano preannunciato.
Come il padrone di quei territori, saltai in rapida sequenza da un masso all’atro e poi giù di corsa per il sentiero che conduceva alle rive di un laghetto. Una coppia di camosci allarmati del mio arrivo emise un sono fischio di richiamo: ero così eccitato dalla visuale sul Cimon che praticamente non mi accorsi della loro presenza.


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Feci gli ultimi due balzi che mi separavano dalle sponde dello specchio d’acqua. La luce stava già scomparendo, ma la bramosia di fotografare quegli attimi non accennava a svanire!
Ormai avevo perso ogni riferimento temporale: i secondi scivolavano in fretta; io non riuscivo a rendermi conto che la magia era già finita. Nei miei occhi si susseguivano come flash le immagini che la mente aveva archiviato nel hd. Nello stesso momento in me erano presenti sensazioni di impotenza e di stupore, di tranquillità e di agitazione: su tutte però regnava un infinito senso di eternità.


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Erano le 20:37 quando ripartimmo per avviarci all’auto; la luce era scarsa e le impervietà del terreno numerose: non potevamo permetterci distrazioni. La luce dell’ora blu di fronte a noi, però, catturava di continuo la mia attenzione: più di qualche volta mi ritrovai a scivolare lungo la ripida pendenza del prato della pista da sci. Non riportai per fortuna nessuna conseguenza grave a seguito di quelle cadute o, forse, l’emozioni erano così intense che finirono per agire come anestetico; alle 21:03 eravamo alla macchina.
Solo il giorno successivo iniziò a farsi sentire una morsa dolorosa a livello del malleolo mediale della tibio-tarsica sinistra, segno che stavo tornando alla realtà… forse era una micro-frattura, ma poco mi interessava… per camminare, camminavo senza problemi; per correre, i miei pensieri stavano già correndo verso il giorno in cui sarei potuto ritornare nel mio angolo di paradiso.





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Dati tecnici dell’escursione

Partenza: Passo Rolle (1980 m s.l.m.)
Arrivo: Cima Cavallazza (2324 m s.l.m.)
Tipologia: percorso ad anello (sentieri n. 14-348 fino ai Laghi di Colbricon (1927 m s.l.m.), poi proseguire in direzione est per la Cima Cavallazza; da qui procedere in direzione nord verso la Piccola Cavallazza (2310 m s.l.m.) e la Cima Tognazza (2209 m s.l.m.) fino a giungere al punto di partenza)
Durata: andata 2 ore (tot. 3,5 ore)
Difficoltà: E
Cartografia: Tabacco 022 – Pale di San Martino

Consiglio di effettuare quest’escursione con partenza da Passo Rolle per motivi di sicurezza!


Attrezzatura

Corpo macchina: Nikon D40
Ottiche: Nikkor 12-24 (ho eseguito il 100% degli scatti salvati con quest’ottica), Nikkor 18-55 e Nikkor 55-200 (ho cestinato tutti gli scatti)
Accessori: Treppiede Hama Star 750 (non stabile e non affidabile: si è rotta la vite di fissaggio della testa rendendolo inutilizzabile); scatto remoto ML-3 IR (utilissimo se non i possiede un supporto ben piazzato); filtri gnd Cokin P121L/M/S.



Un Ringraziamento particolare a Mirko (mirko_nk) per il suo aiuto, fondamentale per la stesura del LIFE!!
maurizioricceri
Complimenti..........!!! Un life che ti rapisce trasportandoti sulle cime di quelle montagne che hai saputo descrivere in modo egregio. Grazie Enrico.
Massimiliano Piatti
Testo curato nei minimi particolari come del resto le foto molto belle e descrittive.

Secondo me un ottimo Life.

Complimenti Enrico!!!

Ciao Massi smile.gif
Nuccio D
Mi associo ai complimenti di chi mi ha preceduto.
Nuccio
mirko_nk
Veramente un ottimo lavoro Enrico.... Le tue foto parlano da sole, trasmettono una forte passione per fotografia e montagna, ma unite alla descrizione delle tue emozioni acquistano un valore immenso... Questo LIFE trasuda la tua gioia nel vivere quei piccoli messaggi che la montagna soltanto a chi la ama sa lanciare...

E' stato un vero piacere per me averti potuto aiutare ad affinare questo splendido lavoro... wink.gif

A presto!!
PAS
Ciao Enrico
Chi ha vissuto rapporti intensi con la montagna, si ritroverà sicuramente in questo tuo splendido racconto.
Emozioni tradotte in parole ed immagini che fanno anche rivivere esperienze personali indimenticabili.
Potenza delle fotografia.
Complimenti e grazie.
ax1970
Bello bello bello

è proprio un magnifico lavoro che sprona noi principianti a seguire gli esempi di voi esperti.

non mancherò una escursione a questo magnifico posto.

grazie del bel racconto audio/visivo

Andrea
Max Lucotti
Caspita, il bravo Enrico che mi fà un Life!!
Che bello, me lo sono goduto e assaporato con calma, ho immaginato le difficoltà tipiche della montagna e di quelle del fotografo con i minuti contati (e l'attrezzatura che si rompe...)

In questo fine giornata di lavoro, stanco e stufo mi hai ridato il sorriso e la voglia di mettermi gli scarponi!

Grazie Enrico, e complimenti sinceri!

Max
Enrico Grotto
io non so davvero come ringraziarvi per queste belle parole... non me le aspettavo... Mirko mi aveva spremuto per bene invogliandomi a tirar fuori quel qualcosa in più, Grazie ancora!!

Allora mi sa che proverò più spesso a scrivere qualche LIFE wink.gif

P.S.: leggere la parola "esperto" mi ha fatto sorridere... per me siamo tutti avventurieri in caccia di nuove sfide!!
stefanocucco
Ciao Enrico,
guru.gif senza ombra di dubbio questo è il più bel Life sulla montagna che abbia mai letto!! guru.gif

...con le tue parole mi hai fatto scorrere dei brividi lungo la schiena....ho ritrovato alcune delle emozioni che, secondo me, almeno ognuno di noi ha provato almeno una volta nelle proprie escursioni in montagna e non rolleyes.gif

in quei momenti di luce irripetibili è difficile ragionare: vorresti essere dovunque e fare centinaia di foto con quella luce, ma bisogna saper scegliere tra i pochi soggetti che si hanno davanti, fare l'inquadratura, regolare l'esposizione i filtri ecc il tutto in pochi minuti....difficile mantenere la calma!
a volte si ha paura di perdere l'attimo anche solo nell'allungare l'ultimo pezzo del treppiede che servirebbe per metterlo in bolla! messicano.gif

insomma...belissimo Life!! compliemtoni!!

P.S.
solo una cosa: ma quindi la foto "my paradise" non faceva parte di questa uscita?
Claudio Orlando
Ho la lingua di fuori per seguire il tuo passo laugh.gif

Traspira emozioni ad ogni parola ad ogni immagine. Splendido. Inquadrature molto curate. Mi piace il tuo modo di porre qualcosa in primo piano per dare profondità alla foto.

Con piacere noto che anche la piccola D40 può dare moltissimo nelle giuste mani. Pollice.gif wink.gif
cratty
Complimenti un bel life (foto e testi) e come ti hanno già detto un uso ben fatto del grandangolo spinto.
Saluti
Enrico Grotto
grazie.gif infinite per i vostri pareri più che positivi e incoraggianti per continuare a seguire questa strada!! Sono stato piacevolmente sorpreso!!

QUOTE(stefanocucco @ Oct 3 2009, 12:51 PM) *
P.S.
solo una cosa: ma quindi la foto "my paradise" non faceva parte di questa uscita?

Grazie mille Ste, troppo di parte le tue parole tongue.gif ma non sai quanto felice mi hanno reso!!!
questa è la prima escursione in loco; "My Paradise" invece è della 4a escursione effettuata quest'estate qui!!
stefanocucco
QUOTE(EnricoGrotto @ Oct 4 2009, 03:25 PM) *
....troppo di parte le tue parole....

beh lo sto facendo solo per avere una tua consulenza gratuita come fisioterapista messicano.gif

grazie per avermi tolto la curiosità wink.gif
marce956
Mi aggiungo al nutrito gruppo degli estimatori per farti i complimenti per il racconto, ma soprattutto per le foto...
Marcello

Vito.Coppola
Un life molto emozionante Enrico...con ottime immagini e ottima descrizione passo passo....,i più sinceri e grandi COMPLIMENTI guru.gif guru.gif guru.gif




Ciao
Vito
frinz
respirare aria di montagna attraverso delle immagini, belle!
Massimiliano C. Scordino
Ciao Enrico non sono un grande frequentatore della montagna per motivi sia logistici che di famiglia con due bimbe piccole e' difficile fare esursioni come la tua .....

ti faccio i mei piu' sinceri complimenti per questo STREPITOSO life che mi ha portato in cima a quelle montagne con le tue meravigliose foto e parole ....

Bravissimo ... guru.gif guru.gif guru.gif guru.gif


ciao Massy
gigi_55
Appena ho visto le immagini e letto le tue parole, ho deciso di chiudere in fretta il 3d ( ma non troppo)... mi veniva da piangere perchè lì ci sono stato più e più volte ed è da molto tempo che manco.... mad.gif :
Non posso affermare di aver fatto i tuoi percorsi ( ma quasi), ma le emozioni...quelle si che ritornano nella mente, nel cuore e nell'anima.

Bravo e molte grazie.....
ciacco
Ciao Enrico,
come ci si sente dopo essere stati in paradiso ?
Complimenti.
Virgilio.
Enrico Grotto
Grazie davvero di cuore a tutti!!

Gigi: questi sono posti unici; sono davvero contento di aver riportato alla memoria i tuoi ricordi nella speranza che presto tu possa rivivere le stesse emozioni!!

Massy: se mai vorrai venire a vedere le bellezze dolomitiche, San Martino di Castrozza e il Passo Rolle offrono notevoli spunti anche per famiglie! Pensa che il percorso da Malga Rolle ai laghi di Colbricon viene fatto da famiglie con bimbi in passeggino!!!
Ennio78
solo oggi riesco a vedere questo magnifico life! enrico ci hai trasmesso un mare di emozioni. posto bellissimo...foto superbe! complimenti!

ennio
Enrico Grotto
QUOTE(Ennio78 @ Oct 9 2009, 10:55 AM) *
solo oggi riesco a vedere questo magnifico life! enrico ci hai trasmesso un mare di emozioni. posto bellissimo...foto superbe! complimenti!

ennio

grazie infinite Ennio!! le tue parole mi riempiono di soddisfazione!!
saramik
Davvero un life meraviglioso, non ho parole. Non ho staccato gli occhi dallo schermo fino a quando non è finito, e anche mi auguravo di vederne altre di queste meraviglie...Vedere inoltre che sono opere di un D40ista mi riempie di orgoglio.... Davvero bravissimo!
Enrico Grotto
grazie infinite per le belle parole!!
Eh sì, a volte la D40 stupisce anche me!!
federico raggi
Lavoro Eccellente sotto tutti i punti di vista!
Bravo :-)

Federico
Alfabex
QUOTE(Ennio78 @ Oct 9 2009, 10:55 AM) *
[...]
enrico ci hai trasmesso un mare di emozioni. posto bellissimo...foto superbe! complimenti!
[...]


mi associo!
sono stata questa estate dalle stesse parti e le tue parole (nonchè ovviamente le foto splendide) mi hanno riportato lì.... ho percorso dietro di te i tuoi passi e mi sono ritrovata nelle tue emozioni.
GRAZIE! biggrin.gif
Enrico Grotto
Non so davvero come ringraziarvi!! sono davvero felice che le mie emozioni siano state vissute anche da voi!!
Marco Pacini

Racconto bellissimo e coinvolgente. Scatti stupendi.
BRAVO!!!
Avanti così.

m.

Unico neo:
cerotto.gif Ho buttato la mia macchina fotografica...


maxter
Bel racconto, bellissime immagini...veramente tanti complimenti. Grande invidia per poter lavorare solo mezza giornata!
Enrico Grotto
grazie infinite anche a voi!!

Marco: corri a recuperarla immediatamente!!così me la vendi wink.gif se non è troppo danneggiata dagli urti!
albè
Bellissimo life anche questo,devo dirti che alcune foto sono super.

A volte sono andato anch'io in giro per monti ma mai ho saputo riportare a casa scatti così belli.

Di nuovo i miei complimenti.

Ciao Alberto
Dario Corso
Un life PERFETTO!

Immagini bellissime (il 12-24 è fantastico) e parole incredibili. Ottima anche l'idea dell'"appendice" tecnica.

BRAVISSIMO! Pollice.gif

Dario
Enrico Grotto
non so davvero come ringraziarvi!! grazie.gif
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