Letino (CE) - ab. 750
Il territorio di Letino, ridente paesino montano del Massiccio del Matese, aggrappato ad un colle esposto al soleche tempera l’aria tagliente dei suoi oltre mille metridi altitudine, presenta un paesaggio molto vario e suggestivo, che offre aspetti interessanti per ogni esigenza,grazie ai prati ed ai boschi. Splendido il colpo d’occhio sul lago e sulle pendici montane.
Non ci sono notizie certe sulla nascita dell’agglomerato, ma sembra che il paese fu fondato dai pastori romani ed abruzzesi che portavano le greggi al pascolo estico sul Monte Prece, e che vi sarebbero rimasti anche nei periodi invernali.
Essi, in un primo tempo si stabilirono, attorno alla chiesa di Santa Maria dell’Arco, per poi raccogliersi a San Pietro, da cui si trasferirono verso l’attuale Letino.
Il castello fu costruito durante il periodo delle invasioni dei Saraceni e dei Normanni, tra il IX ed il X secolo, e divenne baronia e possedimento di vari feudatari; nel Medioevo appartenne ai Rainone di Prata, successivamente nel 1168, per volontà di Papa Alessandro III, fu concesso in feudo alla Badessa di San Vittorino di Benevento.
Dal 1329, e fino alla prima metà del secolo XVI, Letino divenne feudo della Baronia di Prata.
Nel 1770 giunse in mano alla famiglia Carbonelli, che mantenne il suo possedimento fino al 1806, quando all’arrivo delle armate Napoleoniche, furono aboliti i diriti feudali.
Con la Restaurazione, Ferdinando I rifondò il nuovo distretto di Piedimonte, e Letino fece parte insieme a Ciorlano, Pratella, Fossaceca, Gallo e Prata, del Mandamento di Capriati al Volturno fino al 1926, quando poi quest’ultimo venne unito alla provincia di
Campobasso.
Tutte le foto sono state realizzate con la Nikon D100 ed il Nikkor AF-S 17-35 f/2.8