Fermi tutti
Il piano di messa a fuoco è uno ed uno soltanto, solo un piano è realmente a fuoco in una nostra fotografia. Tutti i punti che non giacciono su quel piano non sono in realtà punti ma circoletti. Noi li percepiamo come punti solo in virtu' del loro diametro molto piccolo, via via che tale diametro aumenta iniziamo a vederli non piu' come punti ma come circoli, perdiamo di nitidezza e quindi iniziamo a percepire i punti come sfocati.
Capito questo aspetto, è chiaro che nessun sistema puo' mettere a fuoco su piu' punti (a piu' distanze quindi) visto che il punto di messa a fuoco è uno, non importa quanti ne usiamo nel tracciamento della messa a fuoco, rimane il fatto che ne usiamo solo uno e che il piano di messa a fuoco è solo uno.
Chiudendo il diaframma cosa accade? Che aiutiamo quei circoletti di cui parlavamo prima ad avere una base piu' piccola, quindi ad avere un diametro minore sul piano sensore e quindi apparire piu' facilmente come punti e non come circoletti.
Qual'è lo scopo del gioco? Avere un profondità di campo molto estesa, quindi fare si che quei circoletti appaiano come punti il piu' possibile, evitando allo stesso tempo il fenomeno della diffrazione. Chiudere il diaframma oltre f/11 su DX significa si aumentare la profondità di campo, ma anche aumentare la diffrazione, quindi non dovremo superare f/11 se non necessario.
Come fare a non superare f/11? Appunto sfruttando l'iperfocale, sappiamo che ad una certa lunghezza focale ed un certo diaframma dovro' mettere a fuoco ad una certa distanza per ottenere questo risultato. Usare l'autofocus in questo caso non serve a nulla, il problema non è mettere a fuoco rapidamente o con precisione un soggetto, ci interessa solo mettere a fuoco ad una distanza ben precisa, qualsiasi cosa ci sia li', in questo modo avremo la certezza di ottimizzare le prestazioni del nostro sistema e quindi la qualità della nostra ripresa, se a quella distanza c'è un soggetto o non c'è nulla non ci cambia nulla, per i nostri scopi non è interessante.
Per altro in una situazione di questo genere, con un primo piano abbastanza distante, avrebbe avuto senso scattare ad f/8 e focheggiare sulla distanza iperfocale per f/8, sarebbe stato ampiamente piu' che sufficiente per avere tutto a fuoco e far lavorare l'obiettivo ad un diaframma al quale avrebbe offerto prestazioni ancora migliori.
Concludendo, non è un sistema obsoleto, nonostante non sia facilmente praticabile con le ottiche moderne prive di riferimenti, tuttavia con un programmino installabile nel telefonino o con una tabellina appositamente stampata conosceremo facilmente qual'è la la distanza a cui focheggiare e, con un minimo di occhio ed esperienza, si riesce a sfruttare agevolmente il principio per ottimizzare le nostre riprese. Lo scopo finale è avere la migliore fotografia possibile, o no?
Ciao
Attilio