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NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > PRIMI PASSI
congiu_andrea
Salve a tutti,

Ho bisogno di consigli.

Mi spiego:
sono un buon osservatore, mi dicono che sono anche sensibile a ció che mi circonda ma, non riesco a trasmettere emozioni con le immagini che scatto e rarissimamente dico: questa mi piace.

Non ho ancora capito quali soggetti e situazioni fanno per me.

Cosa posso fare?

Vi ringrazio.

Saluti

andrea
danardi
pensare a come dipingeresti quello che vuoi comunicare in una tela, poi ti resta "soltanto" da comporre l'inquadratura equivalente
Attilio PB
Ciao Andrea,
comunicare attraverso la fotografia significa appropriarsi del linguaggio fotografico per poi utilizzarlo. E' un processo che puo' avvenire in molti modi, da una scuola all'esperienza, dall'osservazione degli scatti di altri all'apprendimento istintivo, è davvero difficile suggerirti che strada seguire.
Dal mio modestissimo punto di vista una possibile strada è quella di osservare con molta attenzione gli scatti che ti colpiscono e cercare di comprendere quali sono quegli elementi che "fanno la differenza" tra uno scatto qualsiasi e quello in particolare che ti ha colpito; ti abituerai a prestare attenzione a quei dettagli ed a cercarli nei tuoi scatti, imparerai a vedere anche che uno stesso elemento posizionato in un punto o in un altro puo' avere una forza completamente diversa. Davanti ad ogni immagine passa del tempo, molto tempo, guardala in tutti i dettagli, osserva tutto di quell'immagine, cerca di farla tua, non consumarla, come siamo abituati, in pochi minuti, via a correre a guardare la prossima per vedere se ti stupisce di piu', fermati e guarda ogni scatto con attenzione.
Parallelamente cercherei di avere in mente sempre un paio di "compiti per casa", cioè un paio di emozioni o sensazioni da comunicare e da cercare con costanza tra gli scatti, anche quando sei in giro a scattare altro.
Non devono essere temi impegnativi o complessi, va bene qualsiasi cosa, che tuttavia ti stimoli a comunicare, affinando ogni volta il linguaggio.
E' un qualcosa che, coscientemente o meno, hanno fatto un po' tutti coloro che hanno un po' di esperienza, attraversando i periodi in cui fotografavano preferibilmente un soggetto oppure si dedicavano ad un certo tipo di fotografia, per poi magari passare ad altro, esplorando altri strumenti del linguaggio.
Inizia con temi che ti sono ben noti e familiari, piu' facilmente coglierai gli aspetti essenziali della comunicazione fotografica.
Giusto qualche riga per darti qualcosa su cui pensare smile.gif
Ciao
Attilio
Davide-S
Personalmente penso che una foto significatica e comunicativa (realizzata in acqua e sapone o con tecniche assurde) debba essere frutto di un bisogno "interno".

Se non si ha niente da raccontare è inutile che ci si sforza e ci si ostina a voler raccontare qualcosa a qualunque costo... la scintilla deve nascere da dentro.

Se momentaneamente le emozioni non le prova il fotografo, come le può trasmettere alla scatto e questo a chi lo guarda?

Prenditi il tempo che ti serve... magari, quando meno te lo aspetti, riesci a fare uno scatto molto significativo...

wink.gif
congiu_andrea
QUOTE(Attilio PB @ Jul 31 2009, 06:12 PM) *
Ciao Andrea,
comunicare attraverso la fotografia significa appropriarsi del linguaggio fotografico per poi utilizzarlo. E' un processo che puo' avvenire in molti modi, da una scuola all'esperienza, dall'osservazione degli scatti di altri all'apprendimento istintivo, è davvero difficile suggerirti che strada seguire.
Dal mio modestissimo punto di vista una possibile strada è quella di osservare con molta attenzione gli scatti che ti colpiscono e cercare di comprendere quali sono quegli elementi che "fanno la differenza" tra uno scatto qualsiasi e quello in particolare che ti ha colpito; ti abituerai a prestare attenzione a quei dettagli ed a cercarli nei tuoi scatti, imparerai a vedere anche che uno stesso elemento posizionato in un punto o in un altro puo' avere una forza completamente diversa. Davanti ad ogni immagine passa del tempo, molto tempo, guardala in tutti i dettagli, osserva tutto di quell'immagine, cerca di farla tua, non consumarla, come siamo abituati, in pochi minuti, via a correre a guardare la prossima per vedere se ti stupisce di piu', fermati e guarda ogni scatto con attenzione.
Parallelamente cercherei di avere in mente sempre un paio di "compiti per casa", cioè un paio di emozioni o sensazioni da comunicare e da cercare con costanza tra gli scatti, anche quando sei in giro a scattare altro.
Non devono essere temi impegnativi o complessi, va bene qualsiasi cosa, che tuttavia ti stimoli a comunicare, affinando ogni volta il linguaggio.
E' un qualcosa che, coscientemente o meno, hanno fatto un po' tutti coloro che hanno un po' di esperienza, attraversando i periodi in cui fotografavano preferibilmente un soggetto oppure si dedicavano ad un certo tipo di fotografia, per poi magari passare ad altro, esplorando altri strumenti del linguaggio.
Inizia con temi che ti sono ben noti e familiari, piu' facilmente coglierai gli aspetti essenziali della comunicazione fotografica.
Giusto qualche riga per darti qualcosa su cui pensare smile.gif
Ciao
Attilio


Ciao Attilio, ci tenevo a dirti quanto segue:
ho letto attentamente la tua risposta e ti ringrazio molto, ho cominciato a seguire il tuo consiglio: osservo molto attentamente le fotografie altrui ma, poche al giorno, riguardo i vecchi giornali di fotografia, che tra l’altro mi riportano in dietro di anni, ma non divaghiamo.

Adoro arrampicare e oggi ci sono andato e ho portato la vecchia FM2 (che è quasi indistruttibile e, per non imbrattare di magnesite la D60), ho cercato di cogliere negli scatti la fatica, la gioia nel superare un passaggio difficile, la paura di cadere … i dettagli di una mano sporca e graffiata che si artiglia a una piccola presa, insomma sensazioni mie che ben conosco e che rivivo attraverso la macchina fotografica. Lungi da me nell´affermare che ora so fotografare, ma volevo dirti: hai ragione con temi che amo, l´approccio fotografo-macchina-soggetto è differente e anche ora che scrivo mi sudano le mani per l´emozione. Dovrò aspettare un paio di giorni per vedere le stampe, non voglio farmi illusioni, spero sia un inizio.

Grazie e grazie ancora, a tutti.
photogb
forse sei semplicemente troppo critico verso te stesso...vale il consiglio che ti hanno già dato di fermarti del tempo su una foto alla volta e guardarla spesso. Vedrai che inizierà a piacerti.
daniele.arconti
Secondo me la risposta la puoi trovare nella tua domanda!
Che vuol dire "Belle" e che vuol dire "Emozionanti"?
La migliore risposta è quella che ti dai da solo!
Puoi darmi una definizione, magari anche con esempi, di foto bella ed emozionante?
Il fatto di dire rarissimamente "questa mi piace" è un bene, vuol dire che stai cercand qualcos'altro, che quello che fai non ti soddisfa appieno. E' proprio questa insoddisfazione che ti spinge avanti in tutto quello che fai.
Come ho scritto tante altre volte, è la ricerca continua di immagini che sono dentro di te, ma che non riesci a mettere su schermo, lo sprone a fotografare ancora di più e meglio.
E' un bene poi cercare qualcosa che "dia emozioni", sei sulla giusta strada. Tanti fotografano qualcosa solo perché è bello, così riescono a ritrarre solo la superficie.
Pollice.gif
Brokensunshine
A me piace considerare la fotografia come la più bella delle arti. Semplicemente quella che non smetteresti mai di perseguire. Ogni volta che scatto con la mia D60 è un emozione,esattamente qualcosa di indescrivibile quando premo il bottone dello scatto; un suono familiare ma che ogni volta sembra regalarmi qualcosa di nuovo. Il soggetto è sempre qualcosa che mi colpisce o che mi affascina. Non faccio foto a vuoto,anzi cerco a volte di esprimere con foto più artistiche delle altre quello che ho dentro di me. Prova a pensare alla fotografia come allo specchio della tua anima e.. per il resto condivido con Attilio wink.gif
congiu_andrea
Ciao a tutti,
queste sono le prime immagini che ho scattato dopo aver aperto la discussione, prima che mi “massacriate” devo fare una premessa:

Ho scattato con una FM2 e un obiettivo AF Nikkor 70-210 mm 1:4-5.6 il tutto pari ad una tonnellata. La pellicola era da 400 ISO e dello scanner che dire”una pietà”.

Comunque; dopo aver arrampicato e quindi tutto tremante e affaticato, mi metto a tracolla l'apparecchiatura, mi arrampico leggermente sulla falesia e in equilibrio precario mi accomodo in una piccola cengia (questo solo per raccontarvi in quale comoda situazione mi sono cacciato per mettere a fuoco soggetti in movimento).


Desidero un vostro commento prima dal punto di vista emozionale e poi uno tecnico.

Grazie per la pazienza e per i consigli.

Un saluto
Franco_
La prima e la quinta (come composizione) non mi sembrano male.

La seconda la preferirei più stretta sul soggetto... ti allego un esempio.

La quinta in particolare mi sembra decisamente sfocata, ma in tutte c'è una evidente mancanza di nitidezza... è solo colpa della scansione ?
congiu_andrea
QUOTE(Franco_ @ Aug 6 2009, 08:02 PM) *
La prima e la quinta (come composizione) non mi sembrano male.

La seconda la preferirei più stretta sul soggetto... ti allego un esempio.

La quinta in particolare mi sembra decisamente sfocata, ma in tutte c'è una evidente mancanza di nitidezza... è solo colpa della scansione ?


Grazie, il taglio da te consigliato piace anche a me di piú. Per quanto riguarda la nitidezza non é solo colpa dello scanner.

Grazie ancora
Brokensunshine
sul soggetto ci siamo secondo me. Hai colto delle attività umane. Sembra quasi di leggerci qualcosa in quegli occhi.
Sulla tecnica anche io ho notato poca nitidezza. Però sei migliorato. Hai già fatto qualche piccolo passo biggrin.gif
daniele.arconti
QUOTE(congiu_andrea @ Aug 6 2009, 03:42 PM) *
Ciao a tutti,
queste sono le prime immagini che ho scattato dopo aver aperto la discussione, prima che mi “massacriate” devo fare una premessa:

Ho scattato con una FM2 e un obiettivo AF Nikkor 70-210 mm 1:4-5.6 il tutto pari ad una tonnellata. La pellicola era da 400 ISO e dello scanner che dire”una pietà”.

Comunque; dopo aver arrampicato e quindi tutto tremante e affaticato, mi metto a tracolla l'apparecchiatura, mi arrampico leggermente sulla falesia e in equilibrio precario mi accomodo in una piccola cengia (questo solo per raccontarvi in quale comoda situazione mi sono cacciato per mettere a fuoco soggetti in movimento).
Desidero un vostro commento prima dal punto di vista emozionale e poi uno tecnico.

Grazie per la pazienza e per i consigli.

Un saluto


Cerco di immaginarmi le emozioni che si provano a stare a qull'altezza cercando un appiglio, qualcosa che ti permetta di andare avanti.
Però proprio non posso non pensare ad Aldo Giovanni e Giacomo in montagna...
Giovanni dice ad Aldo: "Li c'è una sporgenza! E' a forma diiiii........ vertebra di molfetta!"
Aldo: "Scusa ma uno deve essere Piero Angela per scalare una montagna"
"Beh io ho trovato un buco, speriamo che non sia il c.... della molfetta"
ahahahahah GRANDISSIMI

Cmq bando alle ciance, l'unica cosa che dovresti fare la prossima volta è di allargare più che di stringere; se ce l'hai, portati dietro un bel grandongalone, più che altro per contestualizzare la foto.
Cioè così potrebbe essere stata scattata dovunque, invece sarebbe stato bello sapere dove eravate, cosa vi siete lasciati dietro e cosa vi apettava ancora davanti.
E' un buon inizio cmq e proprio come una arrampicata, la fotografia sarà faticosa, se guardi avanti sarà difficoltosa, ti farà sudare, dovrai trovare anche tu "la vertebra di molfetta" dove aggrapparti, ma ti darà enormi soddisfazioni.
Davide-S
La prima, seconda (concordando con Franco) e quarta mi piacciono per come è stata impostata la composizione.
Le altre sembrano delle normali foto-ricordo.

Tecnicamente potevano essere un po' più interessanti.
Magari con un gioco di luci/ombre, un mosso o un effetto zoom per rendere più accettivante e dinamica la scena (però non troppo pesante altrimenti non si leggerebbero i soggetti, ma neanche troppo leggero da sembrare un errore)...


Cmq, quello che manca di più (secondo me) è un racconto.
Mi viene da portare come esempio come un giornalista ed un romanziere descrivono un medesimo fatto.
Il primo deve raccontare l'evento nel modo più oggettivo e "nudo e crudo" possibile, il secondo, invece, deve creare una storia, far vivere i personaggi ed emozionare chi legge.
In questo esemopio, le tue foto sono a metà tra il romanzo e la notizia, perchè in alcuni scatti si vede la voglia di raccontare la preparazione, la fatica, la concentrazione degli attori...

Riuscire a fare delle immagini significative ed emozionanti non è per nulla facile.
congiu_andrea
Dai vostri messaggi capisco che ho molto da imparare (e ne ero conscio anche prima), peró non mi avete "massacrato" messicano.gif
Alcune cosette buone le avete viste e questo mi fá pensare che non sono un caso disperato.

Ciao e grazie

grazie.gif
Davide-S
Dalle mie parti un detto dice: "nuddu nasci 'nsignatu..." (nessuno nasce istruito)

Questo per dire che tutti dobbiamo imparere ad approfondire, in questo caso, l'arte fotografica...

Già il solo fatto di mettersi in dubbio e in gioco permette di crescere e confrontarsi con gli altri e con se stesso. rolleyes.gif




PS: anch'io sono una schiappa, ma grazie al forum ed alla "famiglia" di nikonisti sto imparando molto wink.gif
Brokensunshine
La famiglia dei nikonisti serve proprio per imparare assieme Andrea wink.gif Pensa io che ho quasi 17 anni e ho imparato tantissimo in poco tempo grazie a questo forum biggrin.gif
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