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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON Speedlight
IgorDR
Ho di recente acquistato un kit Bowens 750-750 e mi sto divertendo parecchio a fare prove in attesa di un servizio che devo fare fra un paio di settimane.
Per molti di voi la domanda sarà banale, ma provenendo da un SB800 dove Matrix+prelampi facevano tutto il lavoro, mi trovo ora a dover decidere la potenza dei monotorcia senza l'ausilio di questi automatismi.
Per il momento faccio prove, scatto, verifico l'istogramma e piano piano arrivo all'esposizione/potenza corretta.

Che ausili esistono per aiutare a priori (cioè prima dello scatto)?
Si può usare l'esposimetro della fotocamera? Come?
Bisogna usare dei flashmeter esterni?

Nel caso uno abbia più di un punto luce le cose si complicano... cioè se la scena è ampia, può capitare che parte di essa sia sovraesposta mentre un'altra parte è sottoesposta.
Sintetizzando, decidendo velocità di scatto e diaframma, che ausili ho per regolare la potenza dei monotorcia di conseguenza? A parte ovviamente scattare e verificare a video.
Attilio PB
Ciao, intanto due premesse doverose:
- il tempo di scatto quando usi solo luce flash non è una variabile, i parametri di esposizione con la luce flash sono esclusivamente diaframma, valore ISO e potenza dell'emissione flash (quest'ultima è funzione della durata del lampo quindi in realtà il tempo di esposizione è dato dalla durata del lampo flash che solitamente è compreso tra 1/700 ed 1/10.000 di secondo, quindi ben al di sotto dei tempi di sincro lampo delle nostre macchine).
- usare il metodo "spannometrico" come stai facendo adesso non sarà tecnicamente ineccepibile ma in alcune situazioni è efficace, in tempi di pellicola molti avrebbero pagato oro per poter lavorare per tentativi smile.gif ed alcuni con le polaroid lo facevano (pagando appunto oro).

Venendo alla sostanza della questione (consapevoli che sintetizzare in poche righe la gestione della luce in studio è impossibile): in generale noi sappiamo che lavoreremo ad un certo valore ISO, solitamente il piu' basso consentito dalla nostra macchina, e sappiamo che il tempo di esposizione è il tempo piu' rapido di sincro flash consentito dalla nostra macchina, quindi tutto cio' che ci interessa impostare è il diaframma, come lo otteniamo? Ci vuole necessariamente un esposimetro esterno per luce flash incidente.
Se non siamo interessati ad avere una profondità di campo ben precisa, potremo semplicemente iniziare a posizionare ed impostare i flash sul set regolando le potenze in base al rapporto di illuminazione che desideriamo tra le varie fonti, poi con l'esposimetro leggeremo sul soggetto (soggetti) le emissioni dei singoli flash per accertarci che la luce che arriva sia quella che desideriamo, a quel punto, con tutti i flash posizionati ed impostati, metteremo l'esposimetro in prossimità del soggetto e rivolto verso la fotocamera, faremo scattare tutti i flash contemporaneamente e leggeremo sul display il diaframma corretto da impostare in macchina.

Se vogliamo lavorare con un diaframma ben preciso, invece, perché ci serve una certa profondità di campo, io trovo piu' rapido ed efficace partire con il posizionamento e regolazione della potenza del flash principale, in modo che l'emissione misurata sia congruente con il diaframma che voglio usare, abbassando o alzando l'emissione se l'esposimetro mi indica un valore diverso da quello che voglio usare. Regolato il flash principale, posiziono ed imposto i flash di riempimento ed effetto in modo da rispettare i rapporti che desidero. Facendo cosi' e poi valutando l'esposizione complessiva dello scatto, solitamente non ho bisogno di tornare sulle impostazioni.

Ciao
Attilio
IgorDR
Attilio grazie dei preziosi consigli, soprattutto quelli riguardanti la variabilità o costanza dell'apertura.
Vorrei capire meglio invece invece l'affermazione "il tempo di scatto quando usi solo luce flash non è una variabile".
Cioè mentre è ovvio non usare tempi più rapidi del sincroflash, perché non dovrei usare tempi più lenti? Forse ho capito... la risposta è che essendo fotografia di studio la luce provviene solo dai flash, dunque tempi più lunghi non cambiano molto la cosa, la scena viene illuminata solo per la durata del lampo. Penso sia questo il motivo. Questa regola forse non vale se dovessi usare luci da studio in esterni, ad esempio se volessi ricercare effetti di mosso. Correggimi se sbaglio.

Comunque o istogramma (e tanta pazienza) o flashmeter mi sembra di capire.
Non c'è una via di mezzo, tipo usare in qualche maniera l'esposimetro della fotocamera...

Grazie ancora
Igor
IgorDR
Ah, colgo l'occasione per fare un'altra domanda da neofita, quando scatti con i monotrcia usi l'impostazione che spegne la luce pilota all'attivazione del flash o la tieni sempre accesa?
Attilio PB
QUOTE(IgorDR @ Jun 23 2009, 01:08 PM) *
...
Vorrei capire meglio invece invece l'affermazione "il tempo di scatto quando usi solo luce flash non è una variabile".
Cioè mentre è ovvio non usare tempi più rapidi del sincroflash, perché non dovrei usare tempi più lenti? Forse ho capito... la risposta è che essendo fotografia di studio la luce provviene solo dai flash, dunque tempi più lunghi non cambiano molto la cosa, la scena viene illuminata solo per la durata del lampo. Penso sia questo il motivo. Questa regola forse non vale se dovessi usare luci da studio in esterni, ad esempio se volessi ricercare effetti di mosso. Correggimi se sbaglio.
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Sostanzialmente è corretto quanto dici. In un interno normalmente illuminato, con finestre e lampade accese, se scatti a 100 ISO ed f/11 con un tempo di 1/250 (ma anche di 1/100) ottieni un fotogramma nero o quasi, questo è molto comodo perché ti consente di lavorare in uno studio illuminato normalmente invece che in uno studio buio, percepirai meno le luci pilota, ma se hai regolato i flash con l'esposimetro l'unica cosa a cui prestare attenzione saranno le ombre proiettate, verificate quelle con il primo scatto sei a posto.
Usare tempi piu' lunghi del sincro flash piu' breve comporta dei rischi, moderati o importanti (in funzione del diaframma usato, del tempo impostato e della luminosità ambientale) di ritrovarsi con delle immagini fantasma: il soggetto viene correttamente illuminato dalla luce flash, il tempo di esposizione lungo pero' contribuisce all'esposizione e, se il soggetto si è mosso, avremo una sua seconda immagine, evanescente e non ben definita, ma percepibile.
In esterni o quando invece vogliamo mescolare flash e luce ambiente, il tempo diventa determinante, perché sarà proprio il tempo di scatto ad esporre il contorno, dovremo pero' in quel caso preoccuparci di regolare i parametri di scatto in modo da minimizzare il rischio "immagine fantasma".

QUOTE(IgorDR @ Jun 23 2009, 01:28 PM) *
Ah, colgo l'occasione per fare un'altra domanda da neofita, quando scatti con i monotrcia usi l'impostazione che spegne la luce pilota all'attivazione del flash o la tieni sempre accesa?


Io la faccio spegnere, c'è da dire che le ho trovate impostate cosi' e non ho mai cambiato il settaggio rolleyes.gif oggi come oggi la luce pilota la trovo comoda per mettere a fuoco facilmente, ma per valutare l'impatto di luci ed ombre un rapido controllo a monitor con un discreto ingrandimento è impagabile (e non mi vergogno di guardare il monitor, c'è... smile.gif )

Ciao
Attilio
IgorDR
Grazie mille, sei stato molto esaustivo.
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