Vi ringrazio molto, e girerò a Giulia i vostri complimenti (magari le faccio leggere la discussione...
), ma io c'entro poco. È vero che ogni tanto guarda la mie foto, ma molto di rado, e rapidamente -per quanto il suo giudizio è sensato...
Ciò che mi sorprende è il senso di composizione che mostra, e la qualità della Coolpix, che consente anche a chi è digiuno di tecnica di esprimersi. Ho letto a più riprese prefiche che lamentavano come con l'avvento del digitale tutti sarebbero divenuti capaci di scattare buone foto. Non è così, e l'abbiamo ripetuto, eppure per certi versi lo è, e lo considero semmai un vantaggio.
Mia figlia ovviamente non ne capisce nulla di accoppiate tempo/diaframma, ISO e compagnia bella. Le ho detto di settare su AUTO, e ha cominciato a scattare. Ciò tuttavia le dà il vantaggio di concentrarsi sulla composizione, e vi mostrerò altri esempi che lo confermano. È ovvio che le sue foto -e di chi lascia al mezzo la scelta di fattori determinanti per la foto- non potranno fare un salto di qualità finché non interverrà un uso cosciente del mezzo.
Ma intanto, come giustamente notava Matteo, le consentono (e consentono a tutti) di narrare per immagini. Nell'Ottocento era normale per chi non doveva scavare in miniera saper disegnare e suonare uno strumento. Nessuno ambiva a siuperare Raffaello e Chopin, ma era considerato un arricchimento di sé e delle proprie capacità linguistiche ed espressive. Saper disegnare un paesaggio o un ritratto era modo per formare i propri sentimenti, la propria percezione, le proprie capacità manuali. Alla pari della scrittura: si scriveva la poesia senza ambire a entrare nel Gotha della letteratura.
Oggi la fotografia digitale offre la possibilità di compiere analogo percorso, se lo si desidera... E mi sono sorpreso a scoprire che Giulia, scattando senza pensare agli aspetti tecnici, compie delle vere e proprie ricerche compositive.
Per esempio mi ha fotografato in
diagonale, e ha cercato lo stesso schema per fotografare una
cicala su una barca a vela... Però non s'è accontentata, e chiaramente ha studiato la composizione del fondo quasi più dello stesso soggetto:
Ha ricercato trame nelle
cime d'una barca. Insomma, ciò che mi sorprende è la sua 'ricerca' compositiva, e direi che il termine è corretto, ma anche il fatto che una piccola digitale diventi strumento formativo e didattico... (Breve nota tecnica: non sono intervenuto in alcun modo sulle foto, scattate a 640x480 con la Epson)
Sono d'accordissimo con Ludovico (che è troppo buono e ringrazio moltissimo), lo still-life è una grande palestra. Quel po' che ho imparato lo devo a qualche scatto fatto in studio con la Sinar un quarto di secolo fa. E mi piacerebbe tornare a cimentarmi col grande formato. Da questo punto di vista mi ha sorpreso scoprire, guardando le foto, che aveva allestito un set! Non so come, ma certamente sa che l'immagine va anche costruita... Nulla m'ha mai chiesto, nulla io le ho detto...
Insomma, c'è davvero da meditare per pensare alle piccole compatte digitali come strumenti formativi ed espressivi. Sono certo che,
se Nital pensasse a un mini concorso (cioè riservato a bambini...), ne vedremmo delle belle!