QUOTE(F.Giuffra @ Apr 18 2009, 08:32 AM)
Ma quante migliaia siamo qui sul forum? E se facessimo una petizione per abolire la legge contro il divieto di fotografare obiettivi sensibili, almeno quando si è in luoghi pubblici, non dentro a caserme? È un retaggio arcaico, repressivo, ormai con Google assolutamente inutile, e quello che fa più paura VAGO! Come faccio a sapere, quando riprendo un paesaggio di montagna o di mare, che in una delle casette non sia alloggiata la caserma dei carabinieri o polizia? Tanto i malfattori usano le mappe di internet o un fotofonino da 12 Mpix, i colori non saranno perfetti come con una reflex ma a loro cosa interessa? Ormai i fotoamatori sono tantissimi, lo vediamo pure nelle edicole dove i giornali per uomini soli sono stati sostituiti da quelli "quasi" per soli uomini, fotografia e computer. Una simile iniziativa farebbe il giro dei forum, delle riviste, magari le associazioni di consumatori. Avere una reflex non sarebbe più sinonimo di perversione, pericolo, voierismo e mostruosità ma di amore per l'arte che ci fa portare dietro una pesante reflex... se mai si dovrebbero vietare le riprese con i fotofonini, microcamere e compattine facilmente nascondibili.
Il vero problema è che ci sono ancora tante persone che nel terzo millennio credono che reprimere la fotografia all'aperto, non negli uffici, sia utile alla sicurezza, e, quello che è peggio, ci sono pure qui sul forum!
Spero di poter dare qualche informazione di servizio utile a tutti, anche se per un momento esco dal discorso "sicurezza" e fotografia ad "obiettivi sensibili" per ritornare al tema panorami, monumeti di interesse culturale ed artistico, siti archeologici et similia.
Mi è capitato qualche tempo fa in altro luogo di porre una domanda simile a seguito di un recente viaggio fatto a ravenna dove mi hanno lasciato fotografare tranquillamente i mosaici bizantini purchè non usassi il flash ( cosa giustissima ) e non intralciassi gli altri turisti occupando spazio con cavalletti, con l'unica eccezione di un sito archeologico recentemente musealizzato dove mi han detto di riporre la macchina.
Ed io son stato l'unico a farlo, perchè appena voltato l'angolo ed uscito dal campo visivo dei custodi gli altri stavano tutti sflashando indiscriminatamente con le compattine e una turista ha pure ritirato fuori una mega reflex con un flash grosso come un cinghiale ( cioè come al solito quando c'è una regola, in Italia, chi la rispetta sono sempre e solo i fessi ).
Questa la premessa della domanda che avevo posto: sono lecite queste proibizioni?
Si, no perchè?
Alla domanda mi avevano risposto due ragazzi che conosco bene dai tempi dell'università ed il parere è qualificato essendo rispettivamente una praticante avvocato ed un avvocato civilista già abilitato e con tutti i crismi.
Riporto la risposta che mi è stata data per quanto riguarda le foto in luoghi d'arte:
QUOTE
in breve:
Dipende. Il divieto può essere contenuto nei regolamenti comunali e/o in quelli del museo stesso. Nel momento in cui paghi il biglietto perfezioni un contratto che ti obbliga a rispettare, in teoria, le regole del luogo.
Ad ogni modo, generalmente tali regolamenti si occupano più che altro dell'attività di riproduzione dei professionisti, che di solito è soggetta a previa autorizzazione.
Poi c'è la questione copyright che non ti spiego: ti sarà facile immaginare, infatti, per quali motivi potrebbe esserti vietata la fotografia di quadri e dipindi famosi, per esempio.
I motivi pertanto sono due:
a) talvolta la vera questione è il flash, che incide chimicamente sulle composizioni della pittura danneggiando nel lungo periodo le tele (nonstante, si badi, esistano luoghi dove la polvere non rimossa fa più danni di 10 flash messi insieme - ricordo con orrore il monumento del Canova a Venezia...dal nervoso mi veniva voglia di prendere il piumino...);
motivi commerciali legati ai diritti d'autore o del museo stesso.
In sostanza, per sapere se puoi fotografare o meno all'interno di un museo, prima dovresticonsultare il regolamento comunale oppure la normativa del museo stesso
Ed ancora, più in dettaglio:
QUOTE
Se le riprese fotografiche costituiscono un pericolo per le opere d’arte e/o concorrono con gli interessi economici della struttura, pubblica o privata, che stia pagando una concessione per vendere in esclusiva cartoline, immagini o libri all’interno della struttura stessa, la direzione proibisce le riprese con un regolamento che, come ha precisato marty, ha natura contrattuale.
Il fondamento di questo atteggiamento va tuttavia rinvenuto nel codice urbani:
Articolo 108 - Canoni di concessione, corrispettivi di riproduzione, cauzione
1. I canoni di concessione ed i corrispettivi connessi alle riproduzioni di beni culturali sono determinati dall'autorità che ha in consegna i beni tenendo anche conto:
a) del carattere delle attività cui si riferiscono le concessioni d'uso;
dei mezzi e delle modalità di esecuzione delle riproduzioni;
c) del tipo e del tempo di utilizzazione degli spazi e dei beni;
d) dell'uso e della destinazione delle riproduzioni, nonche' dei benefici economici che ne derivano al richiedente.
2. I canoni e i corrispettivi sono corrisposti, di regola, in via anticipata.
3. Nessun canone e' dovuto per le riproduzioni richieste da privati per uso personale o per motivi di studio, ovvero da soggetti pubblici per finalità di valorizzazione. I richiedenti sono comunque tenuti al rimborso delle spese sostenute dall'amministrazione concedente.
4. Nei casi in cui dall'attività in concessione possa derivare un pregiudizio ai beni culturali, l'autorità che ha in consegna i beni determina l'importo della cauzione, costituita anche mediante fideiussione bancaria o assicurativa. Per gli stessi motivi, la cauzione e' dovuta anche nei casi di esenzione dal pagamento dei canoni e corrispettivi.
5. La cauzione e' restituita quando sia stato accertato che i beni in concessione non hanno subito danni e le spese sostenute sono state rimborsate.
6. Gli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per l'uso e la riproduzione dei beni sono fissati con provvedimento dell'amministrazione concedente.Insomma, il margine per imporre un divieto la dove si paghi il biglietto per entrare c'è, anche se è un po' forzato applicarlo anche per chi non stia fotografando a fini di lucro.
Per quel che riguarda luoghi all'aperto per accedere ai quali non sia stato necessario pagare biglietto e/o superare tornelli e che non siano luoghi sensibili per motivi militari o di pubblica sicurezza....se pretendono di imporre divieti stanno inventando regole fuori da qualsiasi legislazione.
Spero di aver fornito un servizio utile.