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alexdelarge77
A pochi passi da Ortona in provincia di Chieti si trova il Cimitero Canadese di Guerra del fiume Moro

Un luogo della memoria per più di 1400 ragazzi che hanno preso parte,e trovato la morte, ad una delle battaglie più sanguinose della seconda guerra mondiale.

Ortona era situata lungo la Linea Gustav ,una linea di fortificazione approntata dall'Organizzazione Todt in Italia durante la seconda guerra mondiale; tagliava in due l'Italia (a Nord di essa vi erano i tedeschi, a Sud gli Alleati); si estendeva dalla foce del Garigliano alla foce del fiume Sangro, a sud di Pescara, passando per Cassino.

Se permettete,vi racconto i fatti che accaddero in quei giorni....

Una storia spesso dimenticata, quella della battaglia di Ortona, che nel dicembre 1943 diviene epicentro di uno scontro cruento che si svolge tra le vie e i luoghi della città, coinvolgendo i civili che cercano di rifugiarsi nelle chiese, nelle cantine, ma che in molti cadranno vittime della guerriglia urbana.


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“La piccola Stalingrado”, come sarà tristemente rinominata la cittadina abruzzese, vede da una parte schierati i canadesi guidati dal gen. Montgomery, con l’intento di rompere “la linea Gustav” e proseguire verso Roma; dall’altra, i paracadutisti tedeschi nascosti tra le macerie.



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Quella che era chiamata la “linea Gustav” correva da Ortona e dalla costa Adriatica fino a Cassino tagliando l’Italia in due, e rappresentava una barriera naturale, un ostacolo per le truppe alleate che volevano prendere la capitale.
La Prima Divisione Cavalleria canadese entrò nel territorio abruzzese attraversando i fiumi Trigno e Sangro e conquistò il ponte sul fiume Moro per garantirsi facile accesso a Ortona.

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Nonostante l’intento fosse di risparmiare la città facendola divenire un avamposto canadese e un centro amministrativo e di ristoro per le truppe, giunti a Ortona, i combattimenti si rivelarono più duri del previsto, sia dal punto di vista fisico che morale. A seguito di una tremenda battaglia, combattuta corpo a corpo, casa a casa, 1400 soldati canadesi persero la vita. La Seconda Brigata Cavalleria corse allora in soccorso dei compagni riuscendo a cacciare i tedeschi, ma la durezza dello scontro - per la prima volta così ravvicinato tra i due schieramenti – valsero a Ortona la designazione di “piccola Stalingrado”.


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Tra i militari, due sono le figure chiavi di questi eventi. Il primo, è il Gen. Bernard L. Montgomery che diresse l’VIII Armata Canadese nelle battaglie di Alamein e del Sangro, fornendo anche la supervisione per la definizione della strategia di attacco alla città di Ortona. Il secondo, è il Generale Chris Vokes, Comandante della Prima Divisione Fanteria Canadese, a capo delle operazioni militari che portarono alla liberazione di Ortona, e che in molti ricordano per il suo senso di solidarietà e rispetto verso i civili.



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Altre località in Abruzzo subirono pesanti bombardamenti durante la guerra, con gravi perdite nei civili ma con grandi dimostrazioni di coraggio e unità tra la popolazione. Tra i centri più colpiti ricordiamo: Orsogna (dove i tedeschi stabilirono il loro quartier generale), Castel di Sangro, Chieti, Fossacesia, San Vito, Pescara, Città S. Angelo, tutti i territori del comprensorio della Maiella, Sulmona (nelle cui vicinanze fu eretta una prigione tedesca), Lanciano alla quale fu conferita la medaglia al valore militare, e Ortona, naturalmente, premiata con la medaglia al valore civile.



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La testimonianza del cruento Natale del 1943, è data dai due cimiteri di guerra, quello del fiume Moro, e quello del fiume Sangro, entrambi regolarmente aperti durante il giorno per le visite.
Il cimitero canadese sul fiume Moro ospita le tombe di 1400 soldati canadesi, 170 inglesi, 40 neozelandesi, 15 sudafricani e alcuni australiani ed indiani.



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Concludo così questo mio primo life...

spero sia stato di vostro gradimento.....
...il bianco e nero non è il mio forte...ma ho voluto utilizzarlo per dare un senso di drammaticità maggiore...
ringrazio le fonti storiche di Abruzzopedia e gli autori per il lavoro di ricerca eseguito...

un saluto a tutti

Alex




vvtyise@tin.it
non riesco a vedere le immagini! Puoi fare una verifica?
Il reportage, comunque, è molto interessante.
alexdelarge77
QUOTE(vvtyise@tin.it @ Feb 15 2009, 08:30 AM) *
non riesco a vedere le immagini! Puoi fare una verifica?
Il reportage, comunque, è molto interessante.



Io le vedo senza prolemi tutte quante...non so se capita solo a te..
magari aspettiamo altri commenti e vediamo un po' cosa dicono...

non saprei cosa dirti sinceramente...
ricontrollerò anche sul sito dove sono state inserite le foto

un saluto
Alex
vvtyise@tin.it
ora si vedono, misteri dell'informatica.

Confermo, gran bel reportage, complimenti.
Giacomo 74
Bel reportage e grazie per averci raccontato sia con le parole, sia con le immagini, la storia di quei terribili momenti.
alexdelarge77
100 visite e solo 2 commenti??
nessuno mi dice niente???

monteoro
Ciao Alex.

E' difficile lasciare un commento a queste tue immagini, a questo tuo Life.
E' difficile perchè la loro drammaticità porta a riflettere su ciò che è stata la vita di ciascuno di quei Giovani che ha riposato, riposa e riposerà per sempre sotto ciascuna stele.

Sottoporrei questo tuo Life all'attenzione dei potenti del mondo chiedendo perchè vogliano rendere vano il sacrificio di quei 1400 giovani.

Essendo la mio famiglia originaria di Castel di Sangro conosco la cruenza di ciò che furono quei giorni.

Le tue immagini hanno riportato alle mie orecchie ciò che mia Madre mi raccontava di quei giorni, era lontana da Castel di Sangro, era a Cassano delle Murge, seguiva mio Padre nei suoi spostamenti per lavoro, ma anche li la guerra era cruenta.

Un giovane soldato tedesco in ritirata, a bordo di una motocicletta, le chiese indicazioni per San Michele di Bari, lei vedendolo così giovane gli indicò la strada.

Un prete la vide e Le disse "perchè non gli hai tirato un mattone in testa?" glie lo disse ovviamente in dialetto.
Mia Madre gli rispose semplicemente "Perchè spero che finisca la guerra e lui possa tornare a casa e riabbracciare sua Madre, come io ho qui con me i miei figli e posso abbracciarli in ogni momento"

Sono nato nel 1952, quello che io conosco di quei giorni lo devo ai racconti di mia Madre, i miei fratelli più grandi erano piccoli per poterla ricordare, i miei Genitori han fatto di tutto per non farglieli ricordare quei giorni.

Questo ha suscitato in me il tuo splendido Life, il giudizio tecnico, anche se ne fossi capace non lo darei, passa in secondo ordine rispetto alle emozioni che in me ha suscitato.
Grazie per averlo condiviso,
Franco
Alessandro V.
Belle foto suggestive,complimenti per il reportage e per aver ricordato il sacrificio di tante giovani vite in nome della libertà!
alexdelarge77
grazie a tutti per i vostri commenti...
certo dire qualcosa su questo argomento non è semplice....
se però ho suscitato qualche emozione in voi e un pensiero per quei ragazzi allora ne è valsa la pena...


X Franco....grazie per il tuo commento anch'esso emozionante e pieno di significato!Certo da quelle parti si è vissuta in primissima linea..


un saluto

Alex
Angelo52
Non ricordavo questo episodio bellico e quindi voglio ringraziarti per averlo riproposto e descritto in modo così efficace. Per le foto ti dirò che mi hanno veramente emozionato. La scelta del b/n è azzeccatissima, rende contemporaneamente la quiete del luogo e la drammaticità degli eventi che vi sono successi. Sei riuscito in un breve spazio a trasmettere sensazioni molto intense.
Complimenti!
g.gayas
complimenti per il report e per l'esaudiente spiegazione, il Bw in questo caso è una scelta quasi obbligatoria, le foto poi non hanno bisogno di commenti, ma solo di essere meditate nel rispetto del silenzio!
Dario Corso
Alex complimenti veramente.

Anche se dici di non essere fortenel B/N mi sembra che sei stato molto bravo.

L'unica cosa che avrei evitato è la ripetizione di alcune foto che hanno inquadrature molto simili.
Ha un sacco di foto da fare vedere!!

Bravo ancora

Dario
alexdelarge77
sono contento che questo life stia suscitando in voi un motivo per fermarsi a riflettere...

vi ringrazio per i commenti positivi...

un' incentivo per continuare..

Alex
monnalisa
Abito non lontano da quel posto, da sempre.
Non e' facile tirarci fuori "roba nuova" per chi lo conosce gia' anche attraverso
gli obiettivi fotografici, ma le foto sono belle, benissimo anche le descrizioni.
Un salutone a te ed a tutti...Antonio.
Claudio Orlando
Complimenti per la parte scritta, davvero coinvolgente e che invita alla riflessione. Le foto sono certamente all'altezza del testo.
Einar Paul
Bravo Alex, gran bel lavoro!
Se oggi viviamo nella libertà, lo dobbiamo anche a quei poveri Soldati canadesi le cui lapidi hai saputo ritrarre con grande efficacia.
Complimenti!

Einar
maurizioricceri
Alex ,davanti a queste immagnini,la riflessione prende il sopravvento sulla tecnica fotografica,hai fatto un bel angoscioso lavoro in un posto che conosco bene per passarci spesso davanti.
anemau
Veramente belle e cariche di significato; bel lavoro complimenti.
Negativodigitale
Non conoscevo l'epopea di Ortona, la piccola Stalingrado,
la sto leggendo anche in un bel libro di recente uscita.

Molto esaudiente il racconto ed ottime le foto.
Gran bel BN.

Complimenti Alex.

Paolo

Max Lucotti
Intanto un bel grazie per avermi arricchito di una storia che non conoscevo.
Adesso passiamo alla serie, molto buona e con una ottima scelta per il bn.
Alcune tue foto mi hanno colpito, ma non tanto come la terz'ultima.
Quel volo di foglie a significare le anime che se ne vanno, della vita che vola via.
Complimenti.
Ciao Max
marce956
Bel reportage, sia per la descrizione che per le foto: complimenti
Marcello
skyler
Anche quì da noi ci sono 2 cimiteri alleati a dimostrazione di quante vite sono state spezzate dalla guerra e l'ho anche documentato. L'ai fatto in in maniera magistrale e con un commento a completamento delle immagini.
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