QUOTE(stefanocucco @ Feb 11 2009, 09:43 AM)
Ma il fattore di moltiplicazione non influisce su questa regoletta...un 50mm è un 50mm, un 80-200mm è un 80-200mm..la regola tiene conto della focale reale che stai utilizzando
il tempo di sicurezza non dipende direttamente dalla lunghezza dell'ottica, ma dal diametro del cono di luce proiettato sul sensore (o pellicola) che si ritiene accettabile causato dal movimento della macchina durante la fase di esposizione amplificato o attenuato dalla lunghezza focale dell'ottica.
Questo dipende dalla grana della pellicola (risoluzione del sensore) e dal fatto che in stampa questo sia apprezzabile o meno, quindi dalle dimensioni della stampa.
Se stampo in 30x20 una foto scattata con sensore DX, il mio cerchio lo vedrò 1,5 volte più grande di quello di pari dimensioni ma scattato con FX o pellicola stampato nella stessa carta. Questo vuol dire che per ottenere lo stesso risultato dovrei ridurre il cerchio del "punto mosso" di 1,5 volte.
Con lo stesso movimento angolare del corpo macchina otterrei lo stesso cerchio sulla stampa se con FX usassi una lunghezza focale 1,5 volte più grande di quella usata su DX.
Quindi è giusto considerare il fattore moltiplicativo anche in questo caso.
Con l'arrivo della D3x poi si è aperto un altro contenzioso.. la maggiro risoluzione richiede tempi di sicurezza superiori a quelli della D3 perché il cerchio del nostro punto mosso deve restringersi in funzione della minore dimensione dei singoli pixel per non rischiare di rendere il mosso apprezzabile quando è osservata la foto a schermo al 100% o su stampegrandi abbastanza da apprezzare la risoluzione di 24Mpx.
Tempo fa lessi i calcoli del tempo di sicurezza su un sito che ora (mannaggia alla miseria) non ricordo. I parametri erano appunto il diametro del cerchio (ha un nome specifico, ma non lo ricordo..
) che si ritiene accettabile, le dimensioni del sensore, la lunghezza focale ed il movimento angolare impresso sulla macchina.
Sinceramente non capisco la riluttanza di molti amatori verso il fattore moltiplicativo.
La lunghezza focale di un'ottica definisce di per sé soltanto l'angolo di campo proiettata su una superficie sensibile di una certa dimensione (DX, FX, 6x6,...), nient'altro.
E' quindi di aiuto per chi è abituato a lavorare con pellicole 35mm considerare la lunghezza focale dello ottiche 1,5 volte quella effettiva quando scattano in DX per TUTTI quegli aspetti legati alla lunghezza focale (quindi certamente l'angolo di campo, ma anche i derivati come il tempo di sicurezza).
La bella frase ad effetto "un 50mm rimane un 50mm" non va usata a sproposito, perché è coniata per evidenziare che le peculiarietà di un 50mm nikkor f1,4 AIs rimangono invariate, non si trasforma magicamente in un 85mm se non per l'angolo di campo.