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teo_0
Spero di aver postato nella sezione giusta.
Premetto di essere un neofita in materia fotografica.
Mi chiedevo una cosa. Ho letto molti manuali di fotografia ma non mi è chiara ancora una cosa, la profondità di campo. Un diaframma aperto sfoca la parte dietro all'oggetto principale, un diaframma chiuso invece da nitidezza a tutta la scena, e fin qui spero di esserci arrivato.
Io uso tendenzialmente un diaframma sempre aperto (arrivo a 3.5 con il 18-70 nikkor) per non dover alzare gli iso, e se voglio sfocare il soggetto in primo piano seleziono l'area di messa a fuoco e scatto. La mia domanda è questa: che differenza c'è fra diaframma aperto o chiuso se poi sono io a stabilire quale area mettere a fuoco? in termini di nitidezza/pdf cosa perdo rispetto ad un diaframma più chiuso e un tempo più breve?? spero di essere stato chiaro. grazie in anticipo!
raffer
Sono un po' frastornato, ma cerco di darti ugualmente una risposta. dry.gif
Sulla profondità di campo influiscono due fattori: la lunghezza focale ed il diaframma.
Nelle focali corte (grandangolo) la profondità di campo è maggiore che non in quelle lunghe (tele), mentre un diaframma aperto (esempio: f/2.8) la riduce ed uno molto chiuso (esempio: f/16) la aumenta.
Quindi il massimo della profondità di campo si ha con l'accoppiata focale corta/diaframma chiuso (esempio: panorami) e il minimo con focale lunga/diaframma aperto (esempio: ritratti).
Agendo sul diaframma i tempi per una corretta esposizione saranno conseguenti e, a meno di tempi molto lunghi e relativo pericolo di mosso, non influiscono su quella che tu chiami nitidezza.
Spero di essere stato chiaro.

Ti saluto,

Raffaele
capannelle
QUOTE(teo_0 @ Dec 3 2008, 10:02 AM) *
Spero di aver postato nella sezione giusta.
Premetto di essere un neofita in materia fotografica.
Mi chiedevo una cosa. Ho letto molti manuali di fotografia ma non mi è chiara ancora una cosa, la profondità di campo. Un diaframma aperto sfoca la parte dietro all'oggetto principale, un diaframma chiuso invece da nitidezza a tutta la scena, e fin qui spero di esserci arrivato.
Io uso tendenzialmente un diaframma sempre aperto (arrivo a 3.5 con il 18-70 nikkor) per non dover alzare gli iso, e se voglio sfocare il soggetto in primo piano seleziono l'area di messa a fuoco e scatto. La mia domanda è questa: che differenza c'è fra diaframma aperto o chiuso se poi sono io a stabilire quale area mettere a fuoco? in termini di nitidezza/pdf cosa perdo rispetto ad un diaframma più chiuso e un tempo più breve?? spero di essere stato chiaro. grazie in anticipo!


Un diaframma aperto non sfuoca soltanto la parte dietro il punto di messa a fuoco, ma sfuoca soprattutto la parte davanti.

La parte più nitida della foto sarà il punto di messa a fuoco. Più chiudi il diaframma e più aumenterà l'area "accettabilmente a fuoco" dell'immagine.

Riepilogando: la pdc diminuisce con

diaframmi aperti
focali lunghe
distanza di messa a fuoco ravvicinata

Tieni inoltre presente che tutti gli obiettivi lavorano meglio se utilizzati a valori di diaframma intermedi.

Pino
teo_0
dunque ipotizzando di lavorare in priorità di diaframmi, se devo fare delle foto cittadine, alzo gli iso piuttosto che aprire ulteriormente il diaframma..giusto??
capannelle
QUOTE(teo_0 @ Dec 3 2008, 04:39 PM) *
dunque ipotizzando di lavorare in priorità di diaframmi, se devo fare delle foto cittadine, alzo gli iso piuttosto che aprire ulteriormente il diaframma..giusto??


Dipende da quello che vuoi ottenere... non c'è una regola fissa, dipende dalle diverse situazioni smile.gif
Claudio Orlando
QUOTE
Sulla profondità di campo influiscono due fattori: la lunghezza focale ed il diaframma.
Nelle focali corte (grandangolo) la profondità di campo è maggiore che non in quelle lunghe (tele), mentre un diaframma aperto (esempio: f/2.8) la riduce ed uno molto chiuso (esempio: f/16) la aumenta.
Quindi il massimo della profondità di campo si ha con l'accoppiata focale corta/diaframma chiuso (esempio: panorami) e il minimo con focale lunga/diaframma aperto (esempio: ritratti).


QUOTE
Riepilogando: la pdc diminuisce con

diaframmi aperti
focali lunghe
distanza di messa a fuoco ravvicinata


Direi che a parità di scena inquadrata quel che influisce è solo il diaframma. In pratica se con un 50mm scattiamo una foto ad una statua con apertura f/8, a parità di scena inquadrata, la statua, se scattassimo la stessa foto con un 200mm. a f/8 avremo la stessa profondità di campo. L'unica cosa che cambierà sarà la nostra posizione rispetto alla statua, ovviamente più lontana con il 200mm.

La focale quindi non influisce sulla profondità di campo ma solo sulla percezione che noi abbiamo guardando la foto. Se infatti scattiamo con lo stesso 50mm una foto ad un panorama con apertura f/8 e poi dallo stesso punto scattiamo la stessa foto con un 200mm inquadreremo solo meno campo. Se poi ingrandiamo la foto scattata con il 50 fino a comprendere la sola scena inquadrata con il 200, ci accorgeremmo che la PDC è esattamente la stessa.
MixPix
Mi permetto di linkarti questo sito secondo me molto utile http://www.dofmaster.com/dofjs.html
Dr.Pat
La cosa più semplice è non usare le parole ma guardare le foto... come queste:

http://www.seemsartless.com/guides/camera-dof.php

le altre, per vedere la dipendenza dalla distanza e dalla focale, e dalla sfocatura davanti oltre quella dietro, falle tu... perché di solito avrai una fotocamera appresso, non delle calcolatrici (anche se le puoi mettere sul cellulare smile.gif )
mariomc2
Essitono tanti modi per spiegare la profondità di campo ma, a mio avviso uno solo per capirla: provare
Allora cerca una situazione controllabile come zone a fuoco (un tempo si consigliava la tastiera del pianoforte), metti a fuoco la zona centrale e scatta, senza variare né la focale né la distanza, ai vari diaframmi vedrai come varia la PDF
decarolisalfredo
La profondità di campo varia an che con il punto di messa a fuoco.

Ti posto qualche cosa per farti una idea:

a,b,c mostrano il variare della profondità di campo al variare del punto di messa a fuoco (stesso obiettivo)

c, d al variare del diaframa (più aperto, più chiuso)

f, g, h al variare della lunghezza focale dell'obiettivo (grandangolo, normale, tele) riprendendo sempre dalla stesssa posizione (non avicinandoti od allontanandoti)
Trotto@81
Sono un neofita, ma quello che nessuno dice e che mi pare di aver intuito è che la pdc è relativa al piano di messa a fuoco.
Se non sbaglio è possibile mettere a fuoco un oggetto a 100 metri anche con un 50mm a 1.8 di apertura, o sbaglio?
Solo che in questo caso non avremo lo sfondo sfocato, tralasciando tra l'altro i vari difetti che portano le lenti.
Sbaglio? :-)
decarolisalfredo
E' relativa, anche al piano di messa a fuoco.

Hai letto il mio intervento?

Con un 50mm ad 1.8 e messa a fuoco a 100 metri dovresti avere a fuoco anche l'infinito, ossia la profondità di campo si dovrebbe estendere anche all'infinito.
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