Aiuto - Cerca - Utenti - Calendario - Salta a fondo pagina - Versione completa  
NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > TECNICHE Fotografiche
toski
Ho un piccolo quesito da porre agli esperti della stampa da diapositiva.
Mi sono servito spesso presso un laboratorio per delle stampe da dia ( sia su cartaflex sia su metaflex (Loro la chiamano anche CIBA) ) ottenendo sempre delle riproduzioni fedeli all'originale ed a volte anche migliorate.
Qualche mese fa invece mi è capitato di fare alcune foto con e senza flash utilizzando un'AGFA RSX II 200 e una ELITE 200, alcuni di questi scatti ho voluto comunque stamparli perchè particolarmente importanti ( erano delle foto di laurea ), il risultato ottenuto è stato a dir poco deludente, stampe sottoesposte, colori sbiaditi, in pratica inguardabili ( mentre le diapositive risultano esposte correttamente senza i vistosi errori presenti nelle stampe ). Visionate le stampe decido di ritornare al lab per poter rifare almeno quelle venute peggio. In particolare avevo anche richiesto due ingrandimenti 30x40 venuti veramente una schifezza ( grana evidente, sottoesposte e colori poco saturi) , facendo notare che le stampe non mi piacevano e chiedendone una ristampa mi si comincia a dire "che non è possibile ottenere la stessa tonalità e luminosità delle dia", ... "che possono provare a dare gli stessi colori nella stampa, ma che non sanno se ci riusciranno" ... "che il processo è complicato"

Stringendo la mie domande sono le seguenti:
1) Quali sono i metodi più utilizzati per stampare da dia?
2) Sono vere tutte quelle cose, del tipo: "non è possibile" ... " è complicato", e quindi mi chiedo come abbiamo fatto con le prime stampe effettuate perfettamente? E' possibile che ci sia un calo di qualità così forte da un periodo all'altro ( Mi è stato parlato anche di umidità e temperatura differenti )
3) Da quale formato in poi è possibile notare quest'aumento di grana così vistoso, tale aumento potrebbe essere imputato ad una lavorazione scorretta?

Per finire mi era sembrato di aver letto su un post di qualche tempo fa che se uno ritrova lo stesso telaietto dopo aver lasciato per la stampa le dia significa che il lab non sa neanche da dove si cominci per per effettuare questo tipo di lavorazione. E' Vero?

Grazie a tutti e scusate per la prolissità.
zalacchia
Innanzi tutto benvenuto, ti rispondo anche se non mi considero un esperto, però ne ho viste di tutti i colori... wink.gif

Una cosa l'hai già capita, esiste una gran confusione generata da un mare di negozianti poco competenti. (mi ricorderò a vita la risposta di un lab che alla mia domanda "con che profilo le consegno il file..sRGB?" Risposta: "No, no va bene in jpeg").

Ottenere un'ottima stampa da una buona dia è possibile!

Certo coi metodi di scansione utilizzati non è cosa semplice, richiede una certa competenza ma soprattutto una certa voglia di "fare".
Naturalmente un tecnico che si mette a lavorare una diapositiva, correggerla e stamparla manualmente comporta una spesa maggiore rispetto ad una stampa standard, il problema è che o si è in grado di farlo oppure no.

Cito: Mi è stato parlato anche di umidità e temperatura differenti.
È vero, vi sono elementi che possono precludere la "perfezione" ma non una buona stampa.

Cito: "che non è possibile ottenere la stessa tonalità e luminosità delle dia".
Balle, una diapositiva può essere acquisita e stampata meglio dell'originale, può essere corretta cromaticamente e migliorata sotto molti aspetti.


Stringendo la mie risposte sono le seguenti:

1) Nella quasi totalità dei casi la diapositiva viene acquisita con uno scanner e stampata su comune carta fotografica.

2) Non è possibile o meglio non deve esserci differenza tra stampe effettuate in tempi diversi, è sintomo di una cattiva gestione del flusso di lavoro...oggi così...domani vediamo..!
Discorso diverso invece per sistemi di stampa differenti, non è possibile per esempio, avere due stampe identiche tra un CIBA e una stampa su carta tradizionale (hanno caratteristiche differenti).

3) Non conosco le emulsioni da te citate, bisognerebbe capire se quello che vedi è "grana" o sono disturbi dovuti ad una cattiva o frettolosa acquisizione.
Considerata la sensibilità direi che in un ingrandimento 30x40 la grana sia visibile ma non in maniera particolarmente fastidiosa.

Sulla questione telaietti non ricordo la discussione e non vorrei entrare in contrasto con qualcuno, però, che io sappia, la diapositiva va stelaiata solo se è acquisita su scanner a tamburo, cosa improbabile e che comunque non implica per forza la sostituzione del telaietto.

Concludendo.
Molti di noi possiedono filmscanner dedicati, e tutti sanno che risultati si ottengono eseguendo una scansione standard.
Intervenendo invece durante la scansione, e poi con un software di fotoritocco, si raggiungono, con la dovuta esperienza, risultati entusiasmanti.


Ciao
Stefano Z.



apelle13
Per quello che ne so il metodo CIBACHROME (che io ritengo insuperabile) era un metodo sostanzialmente analogico che non prevedeva alcun tipo di correzione.

Oggi i laboratori usano i "minilab" che basandosi sulla scannerizzazione digitale dell'immagine originaria (la dia) producono la stampa finale.
Fin qui si potrebbe dire "poco male", il problema però è che i minilab sono dotati di software appositi che sono tarati per cercare di correggere gli errori tipici che si effettuano in fase di ripresa.
Esattamente come accade nelle centraline elettroniche per auto che hanno la loro "mappatura" , nel software in questione vengono precaricate delle "maschere" di correzione secondo dei modelli matematici.
Il risultato è che se il fotogramma iniziale (negativo o positivo che sia) è stato intenzionalmente sovra/sotto esposto il software se ne frega e provvede alla correzione della stampa, alterando quindi il risultato.
Questa cosa a me accade anche con le stampe da negativo e poichè la stampa "manuale" non è possibile l'unica cosa da fare è intervenire sul minilab disattivando l'opzione di "correzione automatica".
Capirai che questa cosa è possibile solo a patto che il tuo fotografo non si rivolga ad altri per la stampa....

Ciao

Walter
giannizadra
QUOTE (apelle13 @ Dec 17 2004, 09:52 AM)
Per quello che ne so il metodo CIBACHROME (che io ritengo insuperabile) era un metodo sostanzialmente analogico che non prevedeva alcun tipo di correzione.





Considero perfetta la risposta di Zalacchia.
Da stampatore casalingo di Cibachrome (poi Ilfochrome, ma la carta non si trova più) faccio solo una precisazione ad Apelle : la stampa (chimica) in Ciba prevede comunque due interventi in stampa: trovare la giusta esposizione (ovvio) e correggere, con filtratura la dominante di colore. Stampando sotto l'ingranditore si possono tentare anche interventi selettivi (ma i laboratori non lo fanno).
Se le dia sono state stampate in Ciba, è probabile che l'errore del laboratorio sia nella filtratura.
Se, come penso, la dia è stata stampata previa scansione, Zalacchia ha spiegato tutto.
In ognuno dei due casi è comunque possibile ottenere stampe corrispondenti all'originale. Avrebbero dovuto ristamparti le dia.
toski
Ringrazio tutti per la celerità e precisione delle risposte e zalacchia per il benevenuto ( anche se sono iscritto da 8 mesi tongue.gif )

QUOTE

Zalacchia
(mi ricorderò a vita la risposta di un lab che alla mia domanda "con che profilo le consegno il file..sRGB?" Risposta: "No, no va bene in jpeg").

blink.gif laugh.gif

L'unica cosa che comunque avevo intuito è che scansionassero le dia per poi stamparle, infatti avevo notato che le basse luci e soprattutto le zone dove le variazioni tonali erano minime ( tipo pieghe dei vestiti, capelli ... ) venivano rese impastate e senza differenze ed avevo pensato che usaserro uno scanner con bassa gamma dinamica.La cosa che mi secca di più è che alcune dia le stampano perfette, e quindi quando vogliono sanno lavorare bene mad.gif

Per quanto riguarda le dominanti corrette posso invece dire che anzichè correggerle in alcuni casi le inseriscono random ( una volta anche cigni magenta ohmy.gif ) e per giustificarsi hanno detto che c'era anche sulla dia, ma quando mai !!!!!!

Sarei tentato a cambiare LAB ma come ho già detto almeno la metà delle stampe vengono bene, o almeno senza vistosi errori di riproduzione. E poi sono sempre disponibili a ristampare le dia (è evidente infatti anche a loro che non sono fedeli).
Volevo solo sapere se le giustificazioni che mi danno sono attendibili oppure no, ed inoltre capisco che si perderebbe troppo tempo per effettuare delle correzioni manuali, ma credevo che in una 30x40 ci fosse un pò più di attenzione (visto il prezzo)

CIAO

molecola
Ciao toski, per Natale regalati un bello scanner per pellicola, finiranno i tuoi problemi.
tongue.gif tongue.gif
toski
QUOTE

molecola
Ciao toski, per Natale regalati un bello scanner per pellicola, finiranno i tuoi problemi.


Infatti ci avevo già pensato, ma non è che poi il problema da "stampa da dia" diventa "stampa da file" tongue.gif come ho già letto in alcuni post? Anche perchè stamparle con una stampante da tavolo non è la stessa cosa che stamparle in un lab ( sicuramente per i costi ed in alcuni casi anche per i formati possibili )

ciao
giannizadra
Non c'è niente di più bello di una stampa "chimica" da dia sotto l'ingranditore....
Ma ci vuole la carta (il fu Ciba è introvabile in fogli) e i chimici (idem).
So di andare controcorrente, ma io le stampe in camera chiara me le faccio in casa. E, almeno per quelle grandi, lo consiglio anche a te.
Almeno sai con chi prendertela.
Un bel coolscan è quello che ci vuole.
O anche un buon laboratorio professionale, al quale portare i file digitalizzati e ottimizzati da te.
toski
QUOTE

gianluigizadra
O anche un buon laboratorio professionale, al quale portare i file digitalizzati e ottimizzati da te.


Mi pare di capire che con stampe da file la possibilità di incorrere in pessime stampe sia minore rispetto a quella della stampa diretta da dia, ma per esempio come si può fare a stampare in casa in 30x40, bisognerebbe avere una stampante formato A3 o sup, ci sarebbe quindi da aggiungere alla spesa di uno scanner dedicato anche quella di una stampante e forse i costi per copia sarebbero uguali a quelli del lab



molecola
QUOTE (toski @ Dec 17 2004, 01:59 PM)
Infatti ci avevo già pensato, ma non è che poi il problema da "stampa da dia" diventa "stampa da file" tongue.gif come ho già letto in alcuni post? Anche perchè stamparle con una stampante da tavolo non è la stessa cosa che stamparle in un lab ( sicuramente per i costi ed in alcuni casi anche per i formati possibili )

ciao

Io onestamente non ho avuto mai problemi con le stampe da file, e uso i soliti e arcicollaudati servizi online.
Poi se uno non ha il monitor calibrato o non si sa che gli combina hai file è un'altro discorso, non è certo colpa del laboratorio.
Ciao!
toski
Credo in fondo comprare uno scanner per dia-pellicole sia forse l'unica possbilità per ridurre questo problema delle stampe, mi sa che hai ragione a farmi questo regalo per natale, vuol dire che rimanderò l'acquisto del 50 mm
zalacchia
QUOTE (toski @ Dec 17 2004, 04:03 PM)
Credo in fondo comprare uno scanner per dia-pellicole sia forse l'unica possbilità per ridurre questo problema delle stampe, mi sa che hai ragione a farmi questo regalo per natale, vuol dire che rimanderò l'acquisto del 50 mm

Ecco... wink.gif

Ci sentiamo poi per risolvere i "tuoi" nuovi problemi e non quelli del lab OK?.... tongue.gif


Ciao
Stefano Z.

sergiobutta
QUOTE (gianluigizadra @ Dec 17 2004, 02:30 PM)
Non c'è niente di più bello di una stampa "chimica" da dia sotto l'ingranditore....
Ma ci vuole la carta (il fu Ciba è introvabile in fogli) e i chimici (idem).
So di andare controcorrente, ma io le stampe in camera chiara me le faccio in casa. E, almeno per quelle grandi, lo consiglio anche a te.
Almeno sai con chi prendertela.
Un bel coolscan è quello che ci vuole.
O anche un buon laboratorio professionale, al quale portare i file digitalizzati e ottimizzati da te.

Se fosse possibile, ancora oggi stampare con il Cibachrome sarebbe meravigli scaoso. Perchè non è vero che non ci vuoli filtratura, in quanto le dominanti la fanno da padrone. Per i costi, però, meglio non parlarne, perchè le metà di bottiglie di bagni scadute, la carta usata per stampe non perfette e provini e la carta lasciata a marcire, sono variabili non determinabili. Invece, oggi, il nostro computer ci aiuta. Quindi, un buono scanner, risolve di sicuro tutti i problemi di stampa, portandoti ad un buon livello di soddisfazione. Ma il primo consiglio da darti è : cambia laboratorio, perdi qualche soldo, ma recuperi il fegato.
toski
QUOTE

sergiobutta

Ma il primo consiglio da darti è : cambia laboratorio, perdi qualche soldo, ma recuperi il fegato.


Sembra facile, ma prima di rivolgermi a questo laboratorio ne avevo provati un altro paio con risultati pessimi, per cui questo è il migliore tra quelli provati. Comunque grazie per il consiglio.

Ciao
Salta a inizio pagina | Per vedere la versione completa del forum Clicca qui.