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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
gvoois
Ciao a tutti! solo oggi conosco questo forum e nel giro di qualche ora ho imparato un sacco di cose. Sono alle primissime armi, mai usato reflex digitali e ho cominciato facendo qualche prova con una a pellicola che mi è stata prestata.
Ho provato a fare foto in b/n con l'unico rullino ilford che ho trovato in commercio (dal fotografo del piccolo paese in cui vivo) e sono un po' perplesso sui risultati.

Nucleo della domanda (scusate se mi esprimo in maniera rozza): a me piacerebbe fare qualche foto con alto contrasto, con i bianchi molto bianchi e i neri molto neri, con poche scale di grigi. Vorrei ottenere l'effetto il più "grafico" possibile. Come posso fare? Che pellicole devo usare? E' un fatto di pellicole oppure è una cosa che controllo in fase di stampa? (mi sto attrezzando er stampare in b/n ma al momento non ho ancora provato).

Le prove che ho fatto fin'ora sono molto nitide, ricche di particolari molto fini. Invece io vorrei, al momento, un effetto quasi grafite, matita o macchia.
Grazie per tutti i consigli che mi potrete dare. Non vedo l'ora di fare sperimenti e di condividere i risultati con voi.
buzz
per quel genere di foto dovresti trovare una pellicola "lith" ad alto contrasto, che già era di difficile reperibilità "ai tempi" e non ricordo nemmeno più se esistesse in rulli, ma esisteva di sicuro come pellicola piana.

Per ottenere un effetto simile potresti sovrasviluppare la pellicola, e poi stamparla su carta fotografica ad alto contrasto (n. 5 o più se la trovi) e con uno sviluppo più concentrato e per un tempo più lungo.
altrimenti fai fare la scansione del negativo e con photoshop la modifichi in un attimo.
Antonio Canetti
Concordo tutto quello che ti ha giustamente consigliato Buzz, aggiungeri anche pellicole con la più bassa sensibiltà possibile.

Antonio
gvoois
Grazie!
Devo cercare di districarmi tra i vari materiali e sigle annesse. Per un neofita è davvero difficile orientarsi. Quindi ora cerco se trovo in commercio carte ad alto contrasto e pellicole con sensibilità bassa. Per indicare il contrasto delle carte c'è qualche sigla particolare? Invece la sensibilità delle pellicole sono gli ASA?

Scusate ma ogni tanto tra tutte queste cose vado in confusione... sono ancora concentrato sul diaframma e l'otturatore, e cosa siano gli ASA e gli ISO e i CIN o non so più cos'altro, non mi è ancora entrato in testa.

Siccome mi sto attrezzando per stampare in casa (fin'ora non l'ho mai fatto) ma non ancora per sviluppare la pellicola (che pensavo di portare da un qualsiasi fotografo) mi chiedevo se fosse possibile al limite chiedere al fotografo stesso uno sviluppo più lungo così da avvicinarmi all'effetto desiderato.

Quante domande! Grazie a tutti, a presto!

P.S.
Non sono contrario all'uso di photoshop, ma il mio interesse verso la pellicola e ciò che si può fare con l'emulsione è mirato proprio alla ricerca di qualcosa che, come generazione, abbiamo perso. Personalmente ho 24 anni, e solo l'anno scorso ho scoperto la pellicola in senso generale. Ho scoperto che i cinema proiettano ancora in pellicola (chi se lo immaginava!!) e ho imparato a fare il proiezionista. Da lì parte tutta la mia ricerca che è personale e culturale.
Scusate la digressione.

buzz
Il contrasto delle carte vinee espressa in numeri che vanno da 0 a 6. Più alto il numero più alto il contrasto.
La sensibilità della pellicola viene espressa in ISO (international standard organization) che è l'equivalente dei vecchi ASA (american standard association) e che in europa venivano misurali in DIN (Deutsche industrie normen) con una scala differente (100 asa corrispondevano a 21 din e 400 a 27).
Il CIN è un codice che fa parte dell'IBAN (coordinate bancarie) e lo lasciamo stare al suo posto.ù

Sviluppare la pellicola è meno costoso e più facile di stampare, anche se la responsabilità sul risultato è superiore: sbagli una stampa la rifai, sbagli un rullino... ciccia!
Ma io mi cimenterei comprando una tank e 2 acidi concentrati.
In meno di 20 minuti vedrai la magia di un rullo pieno di immagini.

gvoois
Lo farò sicuramente!
DIN BIN CIN ASA! che ridere!

Quindi mi stai dicendo che gli ISO e gli ASA sono la stessa cosa? Ecco perché non c'ho mai capito nulla! Pensavo di essere imbecille io!

Grazie mille, a te sembrerà banale ma mi sei stato di grande aiuto.

Vado a cercare le carte!
A presto.
gvoois
Ecco, scusate ma sono già andato nel pallone:
Questo un esempio di varianti che ho trovato. Provo a fare un analisi:

TETENAL-carta-TT-Vario
ILFORD-MULTIGRADE-IV-RC-DELUXE
ILFORD-MULTIGRADE-IV-FB-FIBER
TETENAL-carta-Work-13x18-grad3-100fg-semimatt

Grade è il contrasto?
IV sta per 4 riferito al contrasto? Ma se grade è contrasto, MULTIGRADE significa "contrasto variabile"? Nel caso, cos'è il contrasto variabile?
RC e FB mi sono oscuri del tutto, così come FIBER e SEMIMATT.

Ho come però la sensazione che tra queste non ci sia la carta da me desiderata...

Intanto continuo la ricerca.
buzz
Non andare a cercare carte difficili!
COme hai detto, la multigrade è una carta che varia il contrasto in base al colore che la impressiona. Occorre un pacchetto di filtri (o l'usare i filtri presenti nella testa a colori dell'ingranditore, se li ha) e in base alla filtratura viene variato il contrasto.
Se non metti filtratura funziona lo stesso, ma come media durezza.

La carta più "facile" è la ilfospeed ilford o la agfa brovira speed.
Le altre sigle stanno ad indicare la finitura: matt è opaca, semimatt è tipo la satinata e gloss è lucida.

l'ultima è di gradazione medio-alta. se fosse 5 o 6 dsarebbe più indicata per il tuo scopo.

Ma se ti fornisci da un rivenditore, questo dovrebbe poterti dare qualche consiglio.
Fai attenzione che la carta è facile che sia scaduta. Funziona lo stesso, ma potrebbe aver preso luce, quindi controlla bene la confezione.
PS non credo ci sia una data di scadenza: fidati del tuo istinto.
16ale16
Posso dirti per esperienza personale qualcosa sulla ILFORD-MULTIGRADE-IV-RC-DELUXE. E' una carta a contrasto medio (non azzarderei medio-alto, ma è questione di gusti personali) e ha bisogno di filtri colorati per aumentare il contrasto.
E' una carta general purpose, abbastanza adatta a tutti i contesti. Raramente ti entusiasma a tal punto da dire: wow!

Spostando l'attenzione su un'altra fase dello scatto però io ti consiglio di usare i filtri anche in fase di scatto. Possono aiutarti a variare il contrasto dell'immagine b/n. Leggiti qualcosa su Internet nei vari siti che trovi per avere una infarinatura, ma se ti piace così tanto la pellicola e hai voglia di leggere, sparati la trilogia di Ansel Adams: la fotocamera, il negativo, la stampa, editi da Zanichelli. Se vuoi sapere dove trovarli, parlo di una catena di librerie che ce l'ha sicuro, mandami un PM e ti dico.
Su questi libri trovi una tecnica per il b/n, che personalmente è quella che uso: il sistema zonale.
Benchè controverso, benchè discusso, credo sia qualcosa da conoscere. Questi libri infatti ti aprono la mente sul mondo dell'analogico comunque.

Non sottovalutare comunque la possibilità di usare filtri in fase di scatto. Se scelti bene ti danno una mano per il contrasto. E come giustamente ti è stato detto, usa pellicole a sensibilità bassa.

Per chiudere mi permetto di dirti una cosa per quel che riguarda lo sviluppo del rullino. Il contrasto dipende dal tempo, la temperatura e l'agitazione del tank. Se usi pellicole piane, ovvero a lastre che vengono sviluppate singolarmente, puoi variare il contrasto come ti pare, ma nel rullino fai molta attenzione! Infatti per alcuni fotogrammi aumentare il contrasto ti dà modo di avere il risultato sperato, ma altri li potresti perdere. In un rullino ci sono n foto che non sempre vengono fatte con le stesse condizioni e non tutte le foto hanno la stessa estensione in termini di dinamica, quindi occhio a giocare col contrasto durante lo sviluppo, se stai trattando rullini!!
Puoi recuperare qualcosa in stampa, seguendo i consigli di buzz (vai di filtro e di carta contrastata) e sappi che ogni aumento del contrasto ti determina un aumento della grana nella stampa finale.
gvoois
Certo sono molto interessato a tutto quello che hai detto.
Soprattutto i libri. Sono uno che legge, e molto più volentieri sulla carta stampata.
Ti manderei un PM, ma come si fa? ... ora provo.

ps
Ieri ho portato a sviluppare un rullino che ho scattato settimana scorsa, così senza pretese per provare un nuovo obbiettivo (non sono ancora attrezzato per stampare) e ho costatato una cosa orrenda: io avevo fatto una serie di 7 foto ad una stesso soggetto. 4 foto con un certo diaframma e variando i tempi di esposizione. e 3 foto con un altro diaframma sempre variando tempi. Ovviamente volevo vedere le differenze tra le varie foto e invece... le 4 col diaframma più chiuso sono uguali, tutte ben esposte (varia leggermente la definizione) e per le altre tre stesso discorso.
Ho chiesto spiegazioni e pare che il sistema di stampa moderno corregga le sovraesposizioni e le sotto esposizioni automaticamente. Prob, non ho capito bene, già anche nello sviluppo, anche se forse è più difficile intervenire fotogramma per fotogramma come diceva alessandro. Insomma, stamparle così è veramente inutile e una perdita di tempo.

però dall'altra parte sono contentissimo perché invece la qualità di digitalizzazione di un negativo l'ho trovata ottima, e poco costosa... con 3 euro mi faccio un cd di negativi digitalizzati. A quel punto ho quantomeno la possibilità di vedere agevolmente le foto senza averle ancora stampate, posso sperimentare con photoshop dei miglioramenti, e quando sono deciso su una foto in particolare posso provare a stamparla su carta. Cercare di ottenere un risultato simile a quello di photoshop ma passando attraverso la chimica dei reagenti potrebbe essere un esercizio potenzialmente molto istruttivo. Non vedo l'ora di cominciare.

Scusate il lunghissimo ps poco pertinente.
Einar Paul
QUOTE(gvoois @ Nov 6 2008, 11:36 AM) *
[...]
ps
Ieri ho portato a sviluppare un rullino che ho scattato settimana scorsa, così senza pretese per provare un nuovo obbiettivo (non sono ancora attrezzato per stampare) e ho costatato una cosa orrenda: io avevo fatto una serie di 7 foto ad una stesso soggetto. 4 foto con un certo diaframma e variando i tempi di esposizione. e 3 foto con un altro diaframma sempre variando tempi. Ovviamente volevo vedere le differenze tra le varie foto e invece... le 4 col diaframma più chiuso sono uguali, tutte ben esposte (varia leggermente la definizione) e per le altre tre stesso discorso.
Ho chiesto spiegazioni e pare che il sistema di stampa moderno corregga le sovraesposizioni e le sotto esposizioni automaticamente. Prob, non ho capito bene, già anche nello sviluppo, anche se forse è più difficile intervenire fotogramma per fotogramma come diceva alessandro. Insomma, stamparle così è veramente inutile e una perdita di tempo.

però dall'altra parte sono contentissimo perché invece la qualità di digitalizzazione di un negativo l'ho trovata ottima, e poco costosa... con 3 euro mi faccio un cd di negativi digitalizzati. A quel punto ho quantomeno la possibilità di vedere agevolmente le foto senza averle ancora stampate, posso sperimentare con photoshop dei miglioramenti, e quando sono deciso su una foto in particolare posso provare a stamparla su carta. Cercare di ottenere un risultato simile a quello di photoshop ma passando attraverso la chimica dei reagenti potrebbe essere un esercizio potenzialmente molto istruttivo. Non vedo l'ora di cominciare.

Scusate il lunghissimo ps poco pertinente.

Non ho capito una cosa: hai fatto solo sviluppare (e hai osservato il negativo), oppure hai fatto anche stampare?
Cioè: le correzioni di esposizione sono state fatte sullo sviluppo (?), in fase di stampa, oppure in fase di scansione del negativo?
Se io avessi intenzione di stampare da negativo, comunque, non farei sviluppare i rulli da altri...

Saluti
Einar
buzz
Avresti dovuto chiedere la stampa "rep" senza correzioni di sorta. Però dato che ormai tutti stampano il BN su carta colori, se non applicano almeno una certa filtratura stai sicuro che otterrai una dominante colorata più o meno evidente.

In ogni caso le valutazioni vanno fatte sul negativo e mai sulla stampa, (a meno di non voler valutare la stampa!)proprio perchè soggetta ad ulteriori correzioni e imprecisioni.
L'ideale infatti è usare pellicola diapositiva: impari ad inquadrare correttamente (la dia non la croppi, la proietti "così com'è") e a non sbagliare esposizione, dato che le dia non perdonano errori.
16ale16
buzz ha ragione pienamente, le considerazioni vanno fatte sul negativo!!! A meno che non sia tu a stampare o a meno che non sia tu a guidare al 100% chi stampa per te.

Tanto per fare una piccola digressione, la foto a pellicola ha 3 fasi fondamentali: scatto, sviluppo, stampa.
Nello scatto decidi l'esposizione, ovvero quanta luce fai arrivare sul negativo e hai qui i massimi gradi di libertà per agire. Puoi regolare (quasi) tutto quello che vuoi.
Occhio però alle due fasi successive. In ognuna di queste puoi cambiare qualcosa.
Se vuoi vedere esattamente qual è l'effetto devi fare uno sviluppo normale, ovvero con tempi e agitazione segnalati dal costruttore (sviluppo N). Poi devi fare il provino e non la stampa, se vuoi vedere il positivo senza gli interventi che si possono fare durante la stampa.
Il provino non è altri che il positivo del rullino, così come è uscito dall sviluppo.

Perchè la stampa ti porta fuori strada? E' presto detto. In fase di stampa puoi correggere parecchi aspetti di una foto e un esempio tipico è la mascheratura o vignettatura (ancora non ho capito qual è il termine esatto). Brevemente con questa tecnica puoi mantenere costante la luminosità di una zona su carta, mentre la aumenti in altre.
Una vignettatura (io la chiamo così) ti falsa tremendamente il risultato stampato.

Ecco perchè non devi giudicare il risultato dalla stampa ma dal provino. Il provino lo puoi fare ingrandito o a contatto. Personalmente preferisco il primo, perchè mi dà modo meglio di apprezzare le sfumature di grigio, ma è solo una questione di abitudine.
Il provino a contatto ti darà positivi con fotogrammi grandi 24x36mm, ovvero quanto il rullino, mentre il provino ingrandito ti dà stampe di circa 8-10 cm di lato massimo (poi dipende da quanto ingrandisci...).

Altra cosa, purtroppo vera, che ha detto buzz e che ti invito seriamente a tenere da conto è la carta. Affidati ad un laboratorio che stampi esclusivamente su carta in b/n. Ti mando via email i dettagli di quello da cui vado io. Vedrai che differenza.
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