Voglio raccontarvi un fatto che mi è successo stamattina e che mi ha lasciato senza parole.
Abito a Cinecittà, un quartiere di Roma la cui popolazione supera quella di molti capoluoghi di provincia, dove i palazzi hanno un'altezza minima di 7 piani e dove, purtroppo, è difficilissimo trovare un parcheggio...
Alle 8:30 vado a prendere la mia autovettura (parcheggiata regolarmente entro le strisce) e trovo la solita autovettura lasciata in doppia file che mi impedisce di uscire dal parcheggio.
Cerco il proprietario ed un ambulante mi indica una signora appena uscita da un portone:
"Signora, signora scusi, è sua quella Micra in doppia fila ?"
"Si"
"Scusi, ma la parcheggia in doppia fila e se va ?"
"Si, tanto io abito qui, al primo piano..."
Poveri noi, come siamo ridotti male...
purtroppo la maleducazione regna sovrana nella nostra società. l'educazione civica è un lontano ricordo (dal momento che mi sembra non si insegni più nemmeno a scuola) e la gente non ha più rispetto per niente e per nessuno.
mi rendo conto che episodi come quello che racconti sono in continuo aumento.
a volte mi sembra di vivere in totale anarchia...
che tristezza.
ma tu cos'hai risposto alla signora?
Dopo l'intervento di ieri sera mi ero riproposto di non intervenire più in questo 3d pur interessante.
Poi proprio un (alto) senso civico mi impone di precisare il mio pensiero e di (permettetemi) contestare alcune opinioni che mi sembrano più frutto di disinformazione o meglio di generalizzazioni che non rendono una corretta idea di quanto accade, né giustizia alle tante cose che nel nostro Paese vanno bene. Come al solito, sull'onda del bombordamento che fanno certi programmi TV (per me spazzatura o almeno mal fatti e incompleti ....... "perchè bisogna chiudere o andare in pubblicità") fa notizia quello che non va (magari un pò "molto" enfatizzato) piuttosto che le cose che funzionano, della tanta tanta gente che fa il proprio dovere in silenzio e dei tanti tanti che si comportano appunto con senso civico e non con spirito (senza offesa) da far west.
Fra l'altro mi pregio richiamare questa mia discussione e questo mio comportamento da "coglio.ne"
http://www.nikonclub.it/forum/Senso_Civico-t96459.htmlSi tende troppo spesso (secondo me per disinformazione) a dire che tutto va a rotoli, che la giustizia è lenta e non funziona, che il cittadino non è tutelato............... alla fine che ognuno deve farsi giustizia (vendetta ?) da sè.
Tali opinioni, più che tesi fondate, mi paiono luoghi comuni, indotti - ripeto - da un'informazione inadeguata (quando si discute un argomento che conosco a fondo molto a fondo -
devo dire che sono un tecnico del settore - mi rendo conto di quale razza di disinformazione si stia facendo, dando indicazioni incomplete - se va bene - altrimenti errate e comunque sempre monche).
In verità - e parlo per me, ma cento mille ed oltre operatori che cercano di fare, presto e bene, il loro dovere.......e spesso ci riescono ..... senza fare scalpore né notizia - ci saranno anche sacche di mala-sanità (ci metto anche questa, anche se non mi riguarda) di cattiva-giustizia, però sono una minima parte.
Chi parla mai dei cento mille interventi che riescono alla perfezione ogni giorno, ridando vita e fiducia ad un essere umano.
Chi parla mai dei cento mille gesti di onestà, di buon senso civico, di cortesia e gentilezza che si compiono ogni giorno. Anche questi non fanno notizia.
Certo sta lievitando la scortesia, la indisponibilità verso il prossimo. Ma la causa è solo chi posteggia davanti ad un cancello o è anche di chi (perdonatemi, ma non condivido proprio, pur rispettando chi la pensa così) gli riga a buon diritto l'auto ..... "così impara" ?
Se vogliamo giustizia dobbiamo cominciare ad usarla noi verso gli altri.
E non è vero ripeto che (come nella sanità) c'è solo giustizia che è lenta e non funziona.
C'è (come nella sanità) anche giustizia solerte e puntuale, che tutela il cittadino, fra l'altro presto e bene. E non sono eccezioni.
Eccezioni sono le cose che non funzionano e su quelle ci si basa per formulare un giudizio su un intero settore, sia esso la sanità, la giustizia o cos'altro.
In PM sono disposto a fornirne esempi. Non qui altrimenti si dice che c'è protagonismo.Il fatto è che un certo giornalismo (anche qui non generalizziamo perchè ci sono ottimi giornalisti) tende a fare di ogni erba un fascio, a generalzzare singole situazioni patologiche, a farci dare giudizi su situazioni attraverso la "lente" fuorviante dei casi anomali, meno frequenti di quelli regolari e funzionanti e funzionali all'interesse comune.
Insomma - ora mi sto perdendo e ripetendo - non butterei tutto a mare.
Non direi proprio che le regole non esistono più e che ognuno deve farsi giustizia come può.
Non riterrei che non c'è nulla che funziona bene.
Non direi che, da che mondo e mondo, vale quasi solo la regola del più forte, del più prepotente.
Tale atteggiamento mentale, oltre che per nulla costruttivo, è anche non veritiero.
E certa stampa, certi programmi TV (non tutti, ovvio, come ho già detto) non ci aiutano a farci una opinione diversa, soprattutto più completa, corretta e veritiera.
C'è la tendenza fra la gente ad avere un diffuso senso di sfiducia verso le istituzioni in genere, siano esse organi politici, ma anche amministrativi o giurisdizionali.
Per me è un atteggiamento errato perchè fondato su sensazioni irrazionali e non su dati, su un comune sentire ispirato malamente da fonti disinformanti, ancora su luoghi comuni completamente tali (immotivati e non basati su dati reali e concreti).
Non voglio di certo, di contro, dire che tutto va bene. Ci mancherebbe. Sono tante le cose da fare e migliorare.
Però non possiamo neanche lasciarci andare ad atteggiamenti tipo "si salvi chi può" "ognuno s'arrangi" "ognuno si faccia giustizia da sè" "le istituzioni sono corrotte e inadeguate" "il cittadino è senza tutela"........ e via dicendo.
Certo che se il cittadino pretende giustizia solo sulla base di una sua dichiarazione di aver subito un'ingiustizia, questa sì che sarebbe giustizia sommaria perchè resa senza sentire "l'altra campana".
In un contenzioso (sia fra privati che con la p.a. pubblica amministrazione) i contendenti sono sempre almeno due e vanno sentiti entrambi. Non si può far giustizia solo dopo aver sentito la versione (sicuramente di parte) di uno solo. Ed in gioco ci sono sempre più interessi.
Per lo più il mio (cancello libero) e il tuo (auto indenne) che vanno contemperati nel loro fondamento e nella reciprocità e corrispondenza dell'entità, non potendo ad es. mettere in gioco interessi economici con l'interesse all'incolumità fisica od alla vita stessa (ci sarebbe ovvio sproporzione).
E tali interessi, appunto, vanno esaminati nel loro fondamento, messi in gioco e poi contemperati fra loro, dando prevalenza per lo più all'interesse generale su quello particolare (non sempre ovvio) ed ad interesse banale rispetto ad un interesse vitale. E via dicendo.
Non è facile. Ma molti ci provano. Però non fanno notizia. Fa notizia il paradosso, l'eccezione che non è però quanto per lo più accade.
E qui mi fermo davvero ritenendo di aver, bene o male, trattato ogni aspetto, pur in modo (di getto) forse un pò confuso, ma anche (col cuore) cercando di spezzare una lancia a favore della c.d. mala-giustizia (che spinge la gente a cercare una giustzia sommaria e non risolutiva........anzi provocatoria....e rischiosamente degenerativa) che cova sotto la cenere ed è più forte, diffusa ed in uso di quanto non siano i casi di giustizia non resa - questa sola - portata agli onori della cronaca.
Ma sono forse OT fuori tema.
Torando in tema. Se vogliamo ricevere gesti di cortesia e di senso civico (da lì eravamo partiti) cominciamo noi ad usare tali atteggiamenti. Sarà tempo perso, inutile.
Però non possiamo neanche sperare di invertire la rotta se noi per primi - ripeto - reagiamo ad un sopruso con un doppio sopruso.
E non mi basta che si dica: così fan tutti: così si è sempre fatto.
Sono ragioni deboli e inadeguate, persino rassegnate, che mi fan dire che il vessato sia persino (con rispetto) più riprovevole del vessato, divenendo a sua volta vessatore e generatore di un circolo vizioso e non già fruttoso.
Scusate per la (inevitabile) prolissità.-.