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macintio@inwind.it
Iscritto
Messaggio: #1
Per molti anni ho lavorato professionalmente nel campo della fotografia. Servizi redazionali, foto di moda e pubblicità. Poi ho cambiato mestiere, accantonando completamente la fotografia. Fare foto per "tenerle in un cassetto" era per me assolutamente inconcepibile.
Da circa un anno, grazie alla fotografia digitale, mi sono riavvicinato alla fotografia. Faccio foto stock per archivi fotografici, ma soprattutto fotografo quello che più mi colpisce. Riguardando le vecchie foto mi sono reso conto che non avevano un'anima. Tecnicamente perfette, rispondenti alle attese del cliente, ma fredde.
Ora mi chiedo. Per poter effettivamente creare delle immagini valide. che comunichino qualcosa, bisogna essere completamante liberi da impegni commerciali o anche producendo su commissione si può tirare fuori quello che uno ha dentro, imponendo la propria personalità, il proprio modo di vedere le cose?
ConteMaxS
Messaggio: #2
QUOTE (macintio@inwind.it @ Jan 20 2004, 11:14 AM)
.....ma soprattutto fotografo quello che più mi colpisce. Tecnicamente perfette, rispondenti alle attese del cliente, ma fredde.
Ora mi chiedo. Per poter effettivamente creare delle immagini valide. che comunichino qualcosa, bisogna essere completamante liberi da impegni commerciali o anche producendo su commissione si può tirare fuori quello che uno ha dentro, imponendo la propria personalità, il proprio modo di vedere le cose?

Non lo so, ma stai dicendo una cosa sacrosanta.
Sempre, quando guardo una foto, prima di ossevare le ombre, la perfetta messa a fuoco, le linee, la diagonale, e questo e quellaltro, mi chiedo sempre : "ma a me, stà fotografia, che me dice".
Bello, bello, parliamo di questo.
Ma tu lo sai che io ho il famigerato plastiocne 28-80, e non lo cambio mai, nonostante il bellissimo 50mm che pure ho comprato?
E sai perchè?
Perchè voglio ottenere il massimo con quest'ottica, perchè se faccio una fotografia voglio che questa sia comunicativa a prescindere dall'ottica e dalla tecnica (che non disprezzo, sia chiaro...)
Sai cosa penso? Che così come aviene inaltri ambiti, troppe volte si inseguono modelli preconfezionati oppure si cerca di imitare gli altri, senza curare la propria espressività.
Le mode insomma, si rincorrono le mode: "hai visto quanto è perfetta quella fotografia di Sigismundo?", e pò, non significa niente, però è perfetta nelle luci, le grana, e questo e quall'altro....
Parliamone, parliamone.
mdj
Messaggio: #3
Penso di non essere il solo che almeno qualche volta sia venuto il desiderio di diventare un professionista.

Al di la delle capacità che si devono sentire, c'è un aspetto che ogni volta mi frena...
Essere un fotografo professionista significa accaontentare prima di tutto il cliente, capire quello che vuole da te, e scattare cercando di centrare le sue aspettative.

Questo mi ha sempre frenato dal fare il grande passo verso il settore professionale. Finirei per fotografare solo più per gli "altri" e probabilmente non avrei nemmeno più il tempo per fotografare per me stesso, così come faccio quotidianamente.

Come tutti i lavori... diventerebbe un lavoro che, per tanto lo fai con passione, lo fai sempre per qualcun'altro.

Mi è capitato anche in occasione degli unici 2 servizi matrimoniali che ho fatto: gli sposi mi hanno chiesto di farle in un certo modo e di evitare il bianco e nero, per esempio.

Dunque, la propria personalità si può esprimere solo quando il cliente non ha delle idee oppure ti conosce talmente bene (per le tue capacità) da lasciarti fare.

Nel tempo, probabilmente, quando sei riuscito a "farti un nome" le cose potrebbero essere diverse, dove è il fotografo ad imporre il proprio stile. Ma questo dopo quanto tempo?

Preferisco restare un grande appassionato, e gioire quotidianamente per i MIEI scatti.

Saluti!
ConteMaxS
Messaggio: #4
QUOTE (mdj @ Jan 20 2004, 12:33 PM)
Preferisco restare un grande appassionato, e gioire quotidianamente per i MIEI scatti.

Saluti!

Ciao Mauro.
Sai che ho conosciuto un professionista, che tra le sue opzioni, per i matrimoni, ha inserito la voce "REPORTAGE".
La cosa mi ha incuriosito, avendolo scelto come fotografo per il mio matrimonio ho scelto questa opzione.
Che abbia trovato il modo, per lui, di conciliare le due cose: passione e lavoro?
marcofranceschini
Messaggio: #5
QUOTE (mdj @ Jan 20 2004, 12:33 PM)
Dunque, la propria personalità si può esprimere solo quando il cliente non ha delle idee oppure ti conosce talmente bene (per le tue capacità) da lasciarti fare.

...esatto questa è la chiave...
il problema però nel primo caso sopraggiunge nel momento in cui qualcun'altro ,vicino al cliente, ha quella personalità a cui giustamente facevi riferimento....e se per caso il suo giudizio è negativo sono dolori ,perchè automaticamente le critiche di un terzo diventano le critiche del cliente senza personalità ed allora....in questo caso non c'è soluzione per quel cliente non sarai mai più un buon fotografo....
Nell'altro caso se ti conosce bene invece ti sosterrà fino alla "morte" , fregandosene dei giudizi altrui....

resta la situazione in cui il cliente ha delle aspettative diverse dalle tue...in questo caso ...ascoltare ,capire ,interpretare, eseguire e se ci scappa qualche scatto "personale" inserirlo senza paura sperando che possa lui capire la differenza ,magari la volta successiva dirà ....fai tu che fai sicuramente meglio !!!!

Saluti
Marco
Fabio Pianigiani
Messaggio: #6
Fare della tua "passione" la tua "professione" è una fortuna che capita a pochi e in pochi settori.
La fotografia è uno di quelli che te lo permettono.
Non importa se il cliente richiede foto apparentemente sterili, l'importante è che al conseguimento dell'immagine comcorra tutto il tuo impegno e la ricerca che quotidianamente effettui per realizzare esattamente quello scatto che tu hai in mente per soddisfarlo.
Se poi troviamo chi ha fiducia in noi e ci lascia liberi di condurre il gioco, ci si diverte ancora di più.
Ma deve essere per fiducia, non per mancanza di idèe del committente; altrimenti nove volte su dieci non riusciremo ad accontentare chi non sa cosa vuole.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #7
Sul mitico Photonet c'è archiviato un bellissimo articolo che si chiama "So you wanna be pro?" dedicata a questo discorso, seguito da mille mail di vari che ci avevano provato....ma è in inglese.

Inutile negare che diventare PRO nega buona parte del divertimento e della libertà assoluta nel modo di fotografare, poter fare i creativi sempre non è spesso possibile.
Se io dovessi lavorare e fotografare secondo lo stile con cui scatto recentemente...sarebbero guai per chiunque volesse una foto classica e ben esposta, preferibilmente non mossa.

Esattamente il contrario di ciò che sto facendo.......
paola
Messaggio: #8
Sono d'accordo con Kurtz! Io credo che il professionista lasciato libero di esprimersi può svolgere il suo lavoro con creatività e sensibilità, anche se fotografa matrimoni o comunque foto su commissione. Mi è capitato di vedere un paio di servizi per matrimoni straordinari, con piani inclinati, sfocati, mossi..insomma al fotografo è stata data carta bianca e lui ha lavorato ispirandosi solo a se stesso e cercando di raccontare quel matrimonio alla sua maniera..
Ma credo che normalmente non sia così...

Aggiungo un 'altra cosa..io credo che una bella foto, cioè una foto che veicola emozioni, puo' anche non essere perfetta...Spesso dietro la perfezione c'è la costruzione, la razionalità e forse un po' di gelo!!! unsure.gif ohmy.gif ohmy.gif
LORENZO S
Iscritto
Messaggio: #9
Sono d'accordo con tutti però il mio appunto è che comunque sia il fotografo professionista quando svolge il suo lavoro sta appunto LAVORANDO e sopratutto sta LAVORANDO PER IL CLIENTE quindi è normale che debba sottostare alle esigenze che gli vengono espresse e alle esigenze di mercato. Poi sta al bravo professionista metterci del suo, dove è possibile, senza che il risultato finale ne sia compromesso irrimediabilmente (perdita del cliente).

In sostanza credo che valga il detto attacca l'asino do vo' il padrone!

Spero di non creare una discussione troppo accesa con le mie idee ma credo che quando si lavora si debba lavorare, magari consigliando il cliente data la nostra esperienza e il nostro stile. Poi se uno è riconosciuto come un Dio in terra nel campo ben venga ma credo ce ne vogliono di anni e di pellicole a diventarlo, senza parlare poi della fortuna.

Ciao Lorenzo ciao.gif
Francoval
Messaggio: #10
Una volta, tanto tempo fa, la professione dava soddisfazione. Oggi non più. I motivi sono molteplici. Ma i più evidenti sono due. Troppa tecnologia e troppi fotografi.
Ho fatto il professionista (in realtà il fotografo di paese) per più di vent'anni. Erano ancora tempi in cui la figura professionale del fotografo godeva ancora di un alone esoterico di mistero e magia. Allora non era molto importante imporre assolutamente un proprio stile ma era essenziale fornire un prodotto perfetto. Certo ci si rovinava vista e salute in camera oscura e si passavano ore tediose a spuntinare i negativi delle fototessere (niente miniportrait polaroid). L'attrezzatura era ridotta all'essenziale. Un paio di biottiche Rollei (una col Planar e una col Tessar). Una Nikon F e una Nikkormat con tre di ottiche (28, 35, 50). Una Sinar P per ritratti e fototessere con due normali Schneider. Un ingranditore multiformato IFF a testa girevole. Le vasche verticali per i negativi. Il bromografo per le tesserine. Pochi altri accessori.
Non serviva altro per lavorare se non tanto, troppo impegno. Giorno e notte. Feriali e festivi. Estate e inverno.
Ma fino a che il risultato ha continuato a gratificarmi ho continuato tranquillo e soddisfatto.
Purtroppo ad un certo punto la clientela, giustamente, si è evoluta ed ha cominciato a criticare ed a pretendere. Per un po' ho cercato di adeguarmi ma è arrivato il momento che ho dovuto smettere. Ho preso il patentino da ottico ed ho trasformato il negozio in questa direzione. Forse non era più divertente come prima ma vi assicuro che la mia salute, ed il conto in banca ne hanno guadagnato enormemente.
Di fotografia non ne ho più voluto intendere fino a cinque anni fa, quando mi regalarono una piccola Agfa CL30. Ed è cominciata la passione. Dopo un paio di anni ho preso una Fuji 4900 Z e l'anno scorso una Fuji S2pro.
Mah!!!

Scusate lo sfogo....

Dg ciao.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #11
Ad un fotografo che conosco è successa più o meno la stessa cosa sad.gif , pressato dai costi di gestione ha lasciato perdere e si è dedicato ad altro per un pò, ritrovando oltretutto la passione per la fotografia, quando invece di fotografia non voleva più nemmeno sentire parlare durante l'attività, se non per motivi puramente lavorativi...

Ciao
 
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