FORUM NIKONCLUB

in realtà quello che ti è successo non è poi così strano, anche se indubbiamente poco corretto.

Per alcuni libri, tipo manuali di geografia per le scuole medie o superiori, molto ricchi di immagini fotografiche, gli editori raccolgono immagini da qualsiasi fonte (scansioni da altri libri, o internet per es.), le pubblicano e (a volte) nell'ultima pagina del libro scrivono che chi riconoscesse una sua immagine fra quelle pubblicate può contattare la casa editrice per ottenere la sua retribuzione.

Si tratterà di 50 euro, più o meno, e sono convinto che se contatti questa casa editrice e dici che quella foto è tua, ti daranno senza far storie una cifra simile.
Io mi limiterei a pretendere questa corretta retribuzione..chiedere un risarcimento e parlare di far ritirare le copie mi sembra esagerato e ridicolo.
Io sarei contento se avessero pubblicato una mia foto...dal momento che l'avevi resa visibile da tutti su internet non puoi sostenere che si tratta di un immagine privata. Certo loro avrebbero dovuto avvisarti e retribuirti, ma vedrai che se li contatti lo faranno ora. Si comportano tutti così ormai. Gli conviene: se dovessero pagare tutte le immagini pubblicate su un libro spenderebbero troppo. Così adottano questa tecnica. La maggior parte degli autori non si accorge di niente e così quelli che pretendono un pagamento sono pochi.

ciao, da quello che ho letto e visto in giro il primo dei due obbiettivi che citi dev'essere molto interessante, ma sulla stessa fascia di prezzo c'è il 17-50 2.8 costante della tamron che sembrerebbe essere migliore, per distorsione e nitidezza. Io prenderei senza dubbio questo. Trovi interessanti recensioni sul sito photozone.

Il tokina che ha citato giancarlo è giudicato, piuttosto unanimemente nelle recensioni, inferiore a quello sigma e al tamron.

Io se dovessi spendere quel prezzo non prenderei mai un pc, soprattutto assemblato (se non ho massima fiducia nei confronti di chi lo assembla), ma senza dubbio un mac!

Tu dici che il tuo pc avrebbe componenti superiori al mac, ma questo non conta nulla. Se noti, a parità di prezzo con i pc, i mac hanno sempre specifiche inferiori, poi però sta di fatto che vanno alla grande. La differenza la fa il sistema operativo, ma soprattutto l'attenzione in fase di assemblaggio o meglio nell'utilizzo di componenti che danno il massimo lavorando insieme.
Mettere insieme un cpu, una ram, una scheda madre e una scheda video che non sono state progettate specificamente per lavorare insieme può comportare una notevole perdita di prestazioni.
Inoltre il mac ha un monitor fenomenale e questo è fondamentale per un uso grafico.
Pensaci bene...

prova a tornare da quel negoziante, forse è quello che ti può aiutare meglio. Potrebbe proporla a clienti che vogliono risparmiare un poco. Naturalmente dovresti però prendere da lui un'altro prodotto, una d5000, magari, o quello che preferisci.
Di solito la permuta la si fa la contrario...si consegna al negoziante l'usato e si ottiene uno sconto sul nuovo. Tu non pagheresti il nuovo e anzi otterresti in cambio dei soldi...è ovvio che il negoziante dovrà guadagnarci qualcosina, ma se ci tiene al cliente, magari è bendisposto.
In bocca al lupo.

P.S. Permettetemi una piccola considerazione:
Sono convinto che all'origine del tuo errore ci possa essere anche un atteggiamento del tutto fuorviante e poco onesto, molto caratteristico anche di questo forum, che è quello di consigliare sempre e comunque, senza tener conto dell'uso che ne farebbe l'interessato, apparecchi e obbiettivi di livello professionale, solo perchè obiettivamente di qualità più elevata. (vedi mimmosena che senza tener conto del tuo messaggio propone di spendere altri soldi per un obiettivo più professionale) Ma in pochi sono capaci di ammettere che per la maggior parte degli utilizzi amatoriali e anche amatoriali evoluti la fascia entry-level (d40-d60-d5000-d3000 ecc..) sia già esageratamente professionale! Da queste macchine puoi avere già tutto quello che si possa chiedere ad una reflex, in più hanno il pregio della dimensione ridotta che per un appassionato che fotografa quando va a passeggio con la famiglia o in vacanza con gli amici è una qualità essenziale!

grazie, i tuoi consigli mi sono utili. Ho deciso di scartare l'ombrello softbox che mi attirava ma senza convincermi appieno.

A questo punto ho ancora un bel dubbio...

tra un classico bianco traslucido da 102cm e un traslucido da 80cm dotato della copertura aggiuntiva internamente argentata ed esternamente nera.
Il secondo è indubbiamente più versatile: può essere utilizzato come il primo, ma anche per totale riflessione, senza alcuna dispersione.
Eppure ho paura che 80cm di diametro siano troppo pochi.

Confido in un vostro parere che mi aiuti a prendere una decisione risolutiva!
Grazie ancora


(l'sb-26 lo uso con il servocellula o, all'occorrenza con radio trigger)

Ciao a tutti!

Fino ad ora mi sono sempre arrangiato a improvvisare set con materiale di recupero e me la sono cavata, ma con grande fatica (ingegnarsi per appendere pannelli, fondali, stativi...ecc è un bel casino) così ho deciso di acquistare, per il momento, un ombrellino più stativo sulla baia, quelli economici della dynasun. Non avendo esperienza con questi prodotti vorrei trovare risposta ad un paio di dubbi.

Prima cosa: vorrei utilizzare questi ombrelli non solo per fotografare mezzi busti, ma nel caso, anche figure intere o per illuminare ambienti. La maggior parte degli ombrelli economici venduti sulla baia hanno un diametro di 80cm. Ho l'impressione che siano un po' piccolini e sufficienti solo per ritratti a mezzobusto. Meglio allora prenderne uno sui 100-110 cm o mi sbaglio?

In secondo luogo: ho un sb-26, abbastanza potente, ma ho paura che il classico ombrellino traslucido disperda troppo luce sia utilizzato in trasparenza che per riflessione, allora chiedo se con un flash di questo tipo non sia meglio un ombrello argentato che riflette tutta la luce senza dispersioni.
Alternativa: ho scoperto l'esistenza di questo ombrellino (dynasun sb1005, provate a digitare il nome su google a troverete un'immagine). Si tratta di un ombrello-soft-box in quanto può essere utilizzato solo in trasparenza, essendo chiuso da un telo nero. (diametro 109cm) Qualcuno lo conosce o mi può dire la sua impressione. Mi ispira molto, ma mi viene il dubbio che, essendo costretti a posizionare il flash dentro il buco al centro del telo nero, la fonte di luce resti troppo vicina alla volta dell'ombrello impedendo una buona diffusione della luce. Cosa ne dite?

Ringrazio in anticipo per ogni eventuale consiglio.

se dovessi rinunciare allo zoom e utilizzare sempre e solo un obbiettivo fisso non avrei alcuna riserva nello scegliere il 35mm (24mm, dunque, nel caso di DX).
Se dunque vuoi un obbiettivo leggero da portar fuori in uscite altrettanto "leggere", come unica lente, io te lo consiglio vivamente. Se, al contrario, lo tieni in borsa per alternarlo al 18-70 ha poco senso, ancora di meno se quello che cerchi è un grandangolo.

uno standard veramente ufficiale non esiste, uno può utilizzare il formato che più gli piace; comunque quello più comune è senza dubbio il 2:3 che adottano le reflex digitali come la d90, e che coincide con il rapporto della pellicola tradizionale 24X36, come di quella 6x9 o 4,5x6. Naturalmente l'altro formato più comune, ma un po' meno diffuso (soprattutto oggi) è quello quadrato.
Il 4:3, che io sappia, è stato introdotto proprio dalle compatte diglitali (come il 16:9), credo per un migliore adattamento ai formati dei monitor e delle tv. MA chi acquista una reflex è solitamente indirizzato a una fotografia piuttosto evoluta, che di certo non ha come scopo finale la fruizione tramite pc o tv, ma attraverso stampa.

Per quanto riguarda la stampa non ho nemmeno guardato, perchè in realtà mi interessa solo lo sviluppo. Sto facendo degli esperimenti con pinhole esponendo lunghe porzioni di pellicola e quindi sarebbe comunque impossibile stampare le immagini attraverso un ingranditore. La mia idea è dunque quella di sviluppare il negativo e di scannerizzarlo a pezzii, per poi ricomporlo con PS.
La necessità di svilupparle da me deriva dal fatto che il lab dove vado vuole delle cifre improbabili per sviluppare pellicole che non gli vengono fornite dentro la loro bobina e che devono quindi caricare a mano; inoltre..siccome io taglio il film in diversi spezzoni, loro considerano ogni spezzone come uno sviluppo indipendente. Per questa ragione economica e per il gusto della sfida ho deciso di provare a fare tutto da me!

grazie a tutti per le info, molto utili.
ho trovato effettivamente un paio di kit disponibili sui vari siti che mi sono stati consigliati in mp....prezzi altini, ma sperimenterò sicuramente!

Cosa mi dite, invece, per quanto riguarda i tempi di sviluppo in rapporto alle varie pellicole? Esistono tabelle on-line, o sono disponibili sulle confezioni dei kit?
Perchè vorrei fare degli esperimenti un po' rischiosi e per questo ho acquistato delle pellicole super economiche e, fino ad ora, a me sconosciute (Primera 200, della Perutz); temo però di non riuscire a trovare informazioni relative ai loro tempi di sviluppo...

Ciao

ciao a tutti,

dopo aver acquisito una discreta esperienza con lo sviluppo del bianco e nero, vorrei provare l'esperienza del colore.

Non ho, però, idea di dove andare a cercare un kit di bagni che faccia al caso mio. Potete consigliarmi alcune marche che li producono e dei venditori on-line che li distribuiscono.

Inoltre, non avendo alcuna esperienza a proposito, vorrei capire se i tempi di sviluppo sono uguali per qualsiasi pellicola c-41 o se variano da pellicola a pellicola come per il b&n.

Grazie!

Ciao!

Ho sviluppato quello che ritengo essere un metodo molto soddisfacente per scannerizzare pellicole ed ottenere files digitali di ottima qualità e soprattutto utilizzando solo materiale di recupero.

Ho aperto questo tread per porvi un quesito tecnico, ma ne approfitto per spigarvi come procedo nel caso possa interessare a qualcuno.

Anzichè utilizzare il classico visore per diapositive ho recuperato un ingranditore preistorico per il medio formato, l'ho smontato e rimontato al contrario; quindi con la lampadina in basso e il porta-negativi in alto. A questo punto ho tolto l'obbiettivo e il suo sostegno a soffietto.
Dall'alto vedo dunque i negativi illuminati con una perfetta uniformità e con una luce molto intensa (l'ingranditore supporta una lampadina da 150w).
A questo punto ho modificato l'attacco finale del soffietto, dove si aggancia l'obbiettivo, e l'ho sostituito con un attacco artigianale per la macchina fotografica, che in questo modo, risulta perfettamente in asse con il porta-negativi e può essere alzata e abbassata, per focheggiare, con la manopola di messa a fuoco dell'ingraditore.
Quindi uso un anello di inversione con il 18-55 (eh si, il 50mm non ce l'ho!) posizionato sulla focale 55m (non avendo la ghiera dei diaframmi inserisco un piccolo pezzettino di carta dove c'è la levetta del diaframma in modo tale da avere una maggiore apertura - vi assicuro che la qualità delle immagini è molto soddisfacente).

Fino ad ora ho utilizzato questa tecnica, con grande soddisfazione, con negativi in bianco e nero, ma oggi ho provato con un negativo colore e mi sono reso conto che, anche regolando con precisione il bilanciamento del bianco, in riferimento alla luce emessa dall'ingranditore, quando vado ad invertire i negativi ottengo delle immagini con una forte dominante rossastra. Esiste una maniera per correggerla automaticamente; voglio dire senza dover fare ogni volta mille prove empiriche col bilanciamento?

Ciao a tutti, ho un problem con la p50.
Me l'ha prestata la mia ragazza per fare un piccolo filmato e alcune foto. Mi ha dato solo la macchina e il cavetto usb. Quando collego la macchina al mac quest'ultimo non rileva niente, nemmeno se inserisco direttamente la sd in un lettore. Ho provato a scaricare nikon transfert e quando collego la macchina fotografica la rileva ma dice che è vuota.

Avete idea di quale possa essere la ragione?
Grazie

in venezia-laguna c'è un piccolo laboratorio che si occupa solo di questo. Con che professionalità non ne ho idea perchè io ci sono stato solo per comprare accessori per la camera oscura e mai per stampare, ma immagino che se la cavino bene dato che, apunto, fanno solo quello di lavoro e da molto tempo.
Cmq il negozietto lo raggiungi da campo s.ti apostli. Venendo dalla stazione (strada nuova), una volta giunto in campo prendi la calle a sx che porta al cinema e trovi il negozietto (Bienco e nero si chiama, se non ricordo male) sulla dx dopo 20-30 metri.
Prezzi un po' cari..come tutto a Venezia..

sono d'accordo con te, anche io (con d50) ho appurato da tempo che le specifiche non corrispondono a realtà, nemmeno con schede di memoria veloci.

Scattando in Jpeg fine, con i tempi più rapidi e con blocco dell'esposizone e dell'af, ottengo al massimo 2 scatti al secondo e con una raffica molto breve.

Suvvia, non siamo ridicoli!Parlate di Nital come fosse una persona. Nital o non Nital è sempre Nikon e questo è quello che conta!

Oggi mi sono un po' informato su internet e ho smanettato un po' con Lightroom scoprendo che il pannello Camera Calibration consente appunto di calibrare toni e colori di un'immagine.
Si può anche salvare come predefiniti alcuni valori in modo tale che questi vengano applicati, al momento dell'importanzione, automaticamente a tutte le foto.

Mi chiedevo se non esistesero dei dati di riferimento per impostare la calibrazione di Lightroom come nei SW Nikon.

credo di capire. grazie buzz

Ciao!

Da poco uso Lightroom e noto che nel corso dell'acquisizione dei file raw il programma allinea progressivamente l'anteprima delle immagini che si presentano con dei bei colori accesi e simili a quelli che vedevo sul monitor della d50 o che mi mostra il Microsoft Raw image viewer (anteprima di windows per i file raw); come il processo di acquisizione si conclude, però, le immagini cambiano improvvisamente i toni e diventano sbiadite, eppure non è impostata alcuna ottimizzazione.
Ho fatto una prova con Photoshop e ho notato che anche Camera Raw acquisisce le immagini con gli stessi toni sbiaditi.

Se scatto la stessa foto in jpeg, al contrario, qualsiasi programma me la apre con gli stessi toni che vedevo nel monitor on camera.

Immagino sia una questione di spazio colore, ma non ci capisco nulla.
Qualcuno può aiutarmi?

Ciao a tutti.

Oggi, casualmente scopro l'esistenza dello spazio colore Prophoto RGB, che ha quanto pare si caratterizza per una gamma ancora più ricca rispetto all'Adobe 98 e naturalmente anche all'sRGB (che viene per ultimo).
Fino ad ora io mi basavo sui consigli di Michele Pesante che sono in evidenza in questa sezione del forum, che invitano a elaborare le foto in Abode 98, di archiviarle e stamparle con questo profilo e di convertirle in sRGB solo ed esclusivamente per pubblicazione sul web.

Premesso ciò sono sorti in me due dubbi:

1_ Dato che esiste anche questo terzo spazio colore, ancora più ricco, denominato Prophoto RGB (Lightroom è preimpostato su di esso), seguendo i ragionamenti di Michele Pesante mi sembrerebbe logico passare ad utilizzarlo per elebaorare ed archiviare le foto (parlo sempre di file RAW naturalmente). Voi cosa ne pensate?

2_Cercando, a proposito, informazioni su internet. Ho scoperto delle tesi che confutano il pensiero di Pesante.
Tutti sono d'accordo sul fatto che Adobe 98 (e dunque anche prophoto) sia un profilo tecnicamente migliore rispetto a sRGB, ma molti sostengono che sia comunque meglio utilizzare quest'ultimo, perchè più universale e più utilizzato dai laboratori per la stampa (anche se, come dice Pesante, un lab professionale dovrebbe gestire senza problemi anche Adobe). Dopo una breve ricerca su internet ho notato che la maggior parte dei laboratori che stampano via internet (sicuramente non troppo professionali, ma aimè, quanti ce ne sono di laboratori professionali soprattutto nelle piccole città?) e che mettono a disposizione il loro profilo colore di stampa, usano un sRGB. Io stesso ho fatto stampare una foto in due versioni (salvata in sRGB e in Adobe 98) a un lab notando che era molto meglio il risultato ottenuto in sRGB.
Allora chiedo a voi cosa ne pensate e come lavorate.

Grazie, a presto.

Io voglio esordire con una piccola e ironica provocazione:
secondo me, partendo con questi dilemmi (e con tutti quegli obbiettivi), difficilmente farai delle belle foto.

quando si fa fotografia da reportage (ed è il caso di quella naturalistica) la cosa migliore è quella di essere il più comodi e leggeri possibile. Si tratta di fotografia dinamica, sempre alla ricerca della situazione e dell'istante ideale che raramente ti capita sotto il naso da solo, sei tu a doverti impegnare per trovarlo; e sicuramente il caldo e 10kg di attrezzatura sulle spalle non sono la situazione ideale.
Già gli obbiettivi che hai sono pesanti come dei macigni, se poi pensi anche di prenderne più di due dovresti portarti dietro anche l'assitente!
Io, date le condizioni luminose lascerei a casa il falsh e prenderei il 24-70 e il 70-200 / 300 (dipende dai tuoi gusti).
E a proposito dei teleobbiettivi ti dico una cosa: un po' di tempo fa ho letto un'intervista a un famoso fotografo di National Geographic (di cui, purtroppo, non ricordo il nome e non riesco nemmeno a ritrovare l'articolo, altrimenti avrei voluto inviartelo) che diceva in sostanza questo: "non amo usare teleobbiettivi nemmeno per fotografare una tigre o un leone, per me una foto riuscita è quando sono io ad avvicinarmi al soggetto".
Naturalmente non cito questa frase per incoraggiarti ad avventure spericolate faccia a faccia con animali feroci. So che la tua è solo una vacanza e non un reportage di lavoro per NG, e so che di certo non ti lasceranno scendere dalla jip durante i safari, ma sono convinto che questa teoria sia molto intelligente e adottabile in un po' tutte le situazioni. Generalmente una foto è sempre più bella se ci siamo noi ad avvicinarci piuttosto che usare il telobbiettivo. Se non ci si può avvicinare piùdi tanto certo il telobbiettivo è utilissimo, ma a mio parere pur sempre un ripiego, quindi non me ne proccuperei troppo.

Spero che la mia opinione ti possa essere di qualche utilità. Buon viaggio.

Ho capito, grazie.
E per quanto riguarda l'acros 100? Mi confermate che l'indicazione di sviluppo che ho trovato mi impone di esporre la pellicola a 80 iso?

Ciao a tutti!

Non ho mai esposto una pellicola diversamente dalla sua sensibilità nominale e ora ho probabilmente bisogno di farlo.
Ho comprato una bottiglia di Ilfosol 3, che non ho mai usato prima (ma era l'unica che avevano) e ci devo sviluppare delle Acros 100 e delle Neopan 400.
Sul sito della Ilford (come su digital truth) le uniche indicazioni di accoppiamento fra Ilfosol 3 e Acros 100 sono le seguenti:

Fuji Acros 100 - EI 80 / 20 - 5.00 (1+9) - 7.00 (1+14)

Ciò significa che mi si consiglia di esporre a 80 ISO anzichè a 100 per poi sviluppare con i tempi indicati. Giusto??

Inoltre per le Neopan 400 si danno invece tre possibilità di esposizione:

EI 100
EI 250
EI 400

Mi chiedevo allora cosa cambia se espongo la 400 a 100. So che tirandola aumenta un po' il contrasto e così anche la grana, ma non ho idea di cosa succeda facendo il contrario.

Grazie a tutti per i consigli.

Ciao a tutti gli amici del forum!

Ritorno dopo un po' di tempo alla pellicola.

Cerco alcune info a proposito di buone accoppiate rivelatore-pellicola.
In particolare mi interessa sapere quale è un buon rivelatore per Neopan 400 e per Fomapan 400 e, siccome vorrei provare anche a tirarle entrambe, se in questo caso devo usare un rilevatore specifico.

Inoltre vorrei sapre se qualcuno di voi ha un po' di esperienza con le Fomapan che non ho mai utilizzato (ma sono molto economiche ) per quanto riguarda il tiraggio e il difetto di reciprocità.

Grazie a tutti. Ciao!

Grazie nonnoGG e lutzmail.